L’amore per il proprio Comune e quello per la propria terra sono difficili da scindere. per Ivo Sauro Manzoni, primo cittadino di Sant’Omobono Terme, diventa addirittura impossibile: il sindaco del capoluogo valdimagnino ha con il proprio territorio un rapporto speciale.
“Io ho 54 anni e sono di Sant’Omobono, sono uno degli ultimi che è nato in casa” racconta Ivo “Come studi ho fatto il geometra, d’estate si andava a lavorare per poter pagare sia i libri che l’abbonamento del pullman e continuare con gli studi. Finita la scuola, ho fatto la leva negli Alpini e ho iniziato a lavorare come capocantiere nel milanese, lavoravamo parecchio nelle carceri per conto della Regione. Eravamo a contatto con la Soprintendenza per diverse opere nell’hinterland, come la fontana davanti a Palazzo Reale a Monza. La mia grande passione è comunque per gli animali, avevo questo interesse enorme e ho iniziato con un’azienda agricola, ora lavoro anche con la Provincia per lo sgombero della neve con i nostri mezzi, come i trattori”.
Una passione che non si è mai fermata. “Allevo cavalli e asini, equini in generale e c’è mio figlio che mi dà una mano; dopo aver fatto servizio civile mi aiuta con l’azienda. Ero partito allevando bovini, ma gli orari erano difficili e le entrate non erano molto alte, poi nel tempo è cambiato e con la passione dei cavalli abbiamo dato una svolta. Sono animali molto tranquilli ma anche resistenti e forti, sono più facili da gestire delle mucche, richiedono meno tempo. Alleviamo i puledri per venderli o macellarli, vivono allo stato brado e vengono in stalla solo alla sera, se c’è bello stanno fuori fino a novembre o dicembre: sono bestie che stanno bene all’aperto, non hanno né cappello né ombrello perché il buon Dio non glieli ha dati, ma sono abituati” scherza Manzoni.
L’impegno politico
Accanto all’allevamento, l’altra grande attività è ovviamente la politica. “Ho iniziato in politica nel ’94, mi avevano chiesto di entrare in lista, da quel momento ho fatto parte dell’Amministrazione, prima come consigliere, poi ho fatto il sindaco dal 2006 al 2011, poi ho smesso per circa otto anni, ma mi hanno chiesto di ripresentarmi. Visto che si parlava del mio paese, ho accettato e nel 2018 sono diventato sindaco per la seconda volta”.
Un impegno che va conciliato con tutto il resto. “Lavorando qua in Comune, riesco a gestirmi bene, con i telefonini di sicuro è più facile contattarsi, avendo mio figlio riesco a contare su di lui e così libero il mio tempo: certo, è continuamente una ‘tirata’ perché è molto intenso, ma c’è sempre qualcuno che mi dà una mano”. E a proposito di famiglia: “Ho due figli, un maschio di 22 anni e una femmina di 18 e sono sposato con Nives, anche lei è originaria di Sant’Omobono Terme”.
L’altra grande famiglia è proprio il paese perché, come racconta Ivo, a Sant’Omobono ti conoscono tutti. “Essendo un Comune piccolo, quando passi per strada ti salutano, ma anche al bar (ride). È piccolo ma è complicato, di fatto sono cinque paesi in uno, quindi non esiste la normale amministrazione, anche gli interventi bisogna saperli bilanciare per non creare differenza tra chi vive nelle frazioni e chi sta in centro”. Manzoni sa quanto possano essere importanti i servizi nei comuni montani. “Siamo forse l’unico Comune della valle che garantisce il trasporto gratuito per gli studenti: speriamo di continuare a offrirlo nonostante i rincari, forse dovremo chiedere un contributo alle famiglie” spiega “Non abbiamo mai applicato alcune tasse come l’addizionale IRPEF.
Cosa mi piace di Sant’Omobono? Il fatto che è un centro importante, un po’ il capoluogo, dunque noi cerchiamo di valorizzarlo migliorando le infrastrutture, almeno quelle su cui possiamo intervenire”. C’è anche, giustamente, l’orgoglio valdimagnino: “La Valle Imagna merita dal punto di vista del paesaggio, abbiamo appena avuto un grande afflusso di turisti durante la scorsa estate; ma anche dal punto di vista anagrafico non stiamo perdendo, tutto sommato ci sono coppie giovani che si trasferiscono qui e la popolazione non invecchia”.
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Io credo che un impulso notevole al turismo deve essere il ripristino delle fonti. La zona è conosciuta per le fonti che furono. Altrimenti non potrebbe chiamarsi S. O. Terme. Spero anche allo sviluppo turistico di Valsecca che frequento ormai da 50 anni. Forse la frazione più bella del Comune. Grazie