Scuole al freddo a Olmo e Lenna, ma caloriferi spenti fino al 22 ottobre: i dirigenti chiedono una deroga

Arriva il grido d'allarme dalle scuole dell'alta Valle Brembana, dove le temperature mattutine cominciano già ad essere rigide, ma nonostante ciò - per via del piano nazionale per il contenimento dei consumi di gas - non è ancora possibile accendere il riscaldamento.
28 Settembre 2022

Arriva il grido d’allarme dalle scuole dell’alta Valle Brembana, dove le temperature mattutine cominciano già ad essere rigide, ma nonostante ciò – per via del piano nazionale per il contenimento dei consumi di gas – non è ancora possibile accendere il riscaldamento.

Nello specifico, i dirigenti scolastici delle scuole di Lenna e Olmo al Brembo (ma in futuro potrebbero aggiungersene altri) hanno già contattato i sindaci per fare presente il problema e chiedere una deroga.

E così i termosifoni restano spenti e alunni, insegnanti e personale restano al freddo. Bisognerà attendere il 22 ottobre poiché Olmo al Brembo e Lenna – secondo il nuovo piano  – rientrano nella zona “E”, mentre altri comuni di montagna sono in zona “F”, senza restrizioni.

Una classificazione che presenta diverse criticità, ad esempio non tiene conto dell’esposizione al Sole, come sottolinea a Bergamonews il sindaco di Olmo, Carmelo Goglio: “La temperatura è già scesa sotto i quattro e cinque gradi per diverse mattine ad Olmo al Brembo […] Il problema è che la norma non tiene conto del fatto che ci sono zone a 500 metri fredde come zone a mille metri, perché meno esposte al sole. È senz’altro il caso di Olmo al Brembo, vista la particolare morfologia del territorio”.

Sulla stessa barca anche Lenna, come sottolinea il primo cittadino Jonathan Lobati: “Sappiamo che è un periodo estremamente delicato per il caro bollette, ma anch’io sono stato contattato dagli insegnanti. Sono stati fatti degli interventi di efficientamento energico, ma le temperature fredde si fanno e si faranno comunque sentire […] inoltrerò una richiesta di chiarimento ufficiale al Ministero”. 

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Commenti:
  1. Devo dire che questi provvedimenti dovrebbero essere più approfonditi e non generalizzati perché l’Italia non è tutta uguale.comprendo che il problema energetico è grave . però si potrebbe alleggerire con la chiusura di tante utenze pubbliche non utilizzate o parzialmente. ” Forse è arrivato il momento di rivedere e accorpare tutti sti piccoli comuni ” e questo sarebbe un bel risparmio . E spingere sulla transizione ecologica . Flavio ciao

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