Nella frenesia quotidiana spesso ci lamentiamo per la mancanza di tempo da dedicare alle nostre passioni. A dire il vero il tempo ci sarebbe, ma non sempre siamo disposti a sacrifici e fatica per trovarlo. Omar Micheli di Algua è la dimostrazione di come si possa trovare un equilibrio tra i vari impegni, senza tralasciare la dedizione per quello che ci rende felici: prossimo ai 26 anni lavora come operaio, gestisce autonomamente la sua azienda agricola e sta crescendo tre figli insieme alla moglie.
“Lavoro in una ditta meccanica di Ambriola, a Costa Serina, un’officina di minuteria. Tra un turno e l’altro riesco a dedicarmi alla mia passione per gli animali, che sono diventati per me il mio secondo lavoro” spiega Omar Micheli, che prosegue con il racconto sulla nascita della sua azienda: “Si chiama Azienda Agricola del Paer e si trova ad Algua. È nata 5 anni fa, quando io ne avevo 20. Inizialmente possedevo soltanto una mucca e un asino, ma col tempo mi sono ingrandito”.
La giornata tipo di Micheli è particolarmente impegnativa, richiede un elevato livello di energia e fatica fisica: “Alla mattina mi sveglio verso le 4:00, mi occupo degli animali fino all’ora di inizio della giornata lavorativa in officina. Finito il turno da operaio rientro in stalla fino a tarda sera. In questo periodo riesco a recuperare del tempo alla mattina, perché gli animali sono ancora al pascolo. Ma durante la stagione invernale necessitano di essere cibati da me appena mi sveglio”.
Oltre alle consuete difficoltà previste dal settore agricolo ad incidere negativamente sono i costi attuali delle materie prime e, per Omar, anche il tempo da dedicare al lavoro principale, inevitabilmente sottratto alla sua passione: “Il mio sogno sarebbe quello di poter rendere l’ azienda agricola il mio lavoro primario, mi pesa non potermici dedicare esclusivamente. Al giorno d’oggi però è difficile vivere solo del settore agricolo, a causa dei costanti rincari dei prezzi. Io ho anche una moglie e tre figli, due maschi di 6 e 3 anni e una bimba di 1 anno. A volte è difficile conciliare i due lavori con la famiglia e devo fare tanti sacrifici. Ad esempio, capita di essere in stalla e di ricevere una chiamata dalla moglie, per cui subito devo abbandonare la mansione a cui mi stavo dedicando per raggiungerla. Il mio primo figlio si sta appassionando al mio mondo e lo porto spesso con me in stalla” dichiara Micheli.
Le difficoltà non riguardano solo la gestione del tempo, ma anche l’economia: la moglie di Omar, prima occupata come guardia giurata, è ora senza lavoro per potersi occupare esclusivamente alla crescita dei figli. Anche il periodo storico attuale grava sulle uscite della famiglia, con prezzi sempre in aumento ed entrate instabili: “Lo stipendio mensile deriva dal mio lavoro principale in officina, con gli animali arrotondo ma l’azienda agricola resta soltanto una passione. Riesco a ricavare un guadagno vendendo la carne dei miei capi, che macello. Mi piacerebbe anche poter mungere le mucche da cui ricavare dei prodotti, ma al momento non riesco con i tempi. Quest’anno è stata una stagione particolarmente difficile a causa della siccità. Ho faticato molto ma alla fine sono riuscito a portare a casa un buon risultato e a prendere nuovi prati, questo anche grazie all’aiuto degli amici e di mio padre, che spesso mi hanno dato una mano a spostare gli animali e a realizzare il fieno” racconta Micheli, soffermandosi sulle difficoltà che quotidianamente deve affrontare.
Ma sono numerose anche le soddisfazioni che derivano dal poter occupare una parte della giornata alla propria passione: “Una delle più grandi soddisfazioni che questo lavoro mi regala è vedere nascere le femmine fattrici. Ogni volta è una gioia immensa, forse la più grande del mio lavoro”. E sono tanti i progetti ancora da realizzare: “Mi piacerebbe ingrandirmi, aumentando il numero di capi presenti in azienda e potendo realizzare per loro una stalla moderna”.