I piedi in Val Taleggio e la testa a Los Angeles, Ilaria Mazzoleni e la vita tra due mondi

C’è un ponte tra la Valle Taleggio e la California, tra le montagne orobiche e le spiagge sul pacifico. Lo ha costruito Ilaria Mazzoleni, partendo da Sottochiesa e arrivando fino a Los Angeles diversi anni fa.
30 Dicembre 2022

C’è un ponte tra la Valle Taleggio e la California, tra le montagne orobiche e le spiagge sul pacifico. Lo ha costruito Ilaria Mazzoleni, partendo da Sottochiesa e arrivando fino a Los Angeles diversi anni fa, “ma….. negli USA è illegale mettere l’età nei curriculum… dunque, non la diciamo! – scherza lei.  – Mi sono laureata al Politecnico di Milano in Architettura, poi ho vinto una borsa di studio perché mio papà lavorava per la banca che la indisse, potevo scegliere dove fare questo corso e uno dei posti che mi accettò era qui, a Los Angeles. Venni per studiare, poi una cosa tira l’altra ed eccoci ancora qua! Anche se non ho mai abbandonato l’Italia, dove passo la metà del mio tempo, infatti coordino una no profit in Val Taleggio: Nature, Art, e Habitat (NAHR) e questo impegno, oltre alla mia famiglia, mi lega alla Valle”.

Ilaria vive da decenni nella Città degli Angeli, dove ha completato gli studi. “Dopo la laurea magistrale a Milano, ho fatto un altro master alla University of Southern California in progettazione e materiali sostenibili, e non appena laureata qua ho trovato il mio primo impiego in uno studio d’architettura. Per un po’ di anni ho lavorato in uffici, poi SCI-ARC mi ha chiesto di insegnare, sono stata lì per quindici anni, una università indipendente di architettura dove insegnavo sostenibilità, progettazione sostenibile, e biomimetica: ossia guardare al mondo naturale quale fonte di ispirazione per il progetto d’architettura”.

La relazione ambiente naturale e ambiente costruito è la sua grande passione, quella che guida anche la sua attività parallela in Italia. “Mentre studiavo ho fatto diversi progetti, anche su Franco Normanni, un artista bergamasco su cui, nel 2011, abbiamo fatto una mostra in Bergamo e un libro. Non ho mai perso la connessione con l’Italia” spiega “fino a quando sono mancati, i miei genitori vivevano in Valle, e quando rientravo a trovarli prendevo l’occasione anche per fare dei lavori qui. A Los Angeles invece ho insegnato in varie università, ma proprio prima del COVID ho ripreso la professione da architetto, mi piace passare dalla teoria all’applicazione, i due mondi vanno molto spesso in parallelo ma a me piace alternarli per poter mettere in pratica il più possibile le teorie”.

Come se l’architettura e l’insegnamento non fossero abbastanza, Ilaria si dedica anche a NAHR: “ Nel 2015 ho fondato questa associazione in Val Taleggio: ospitiamo in residenza persone di tutte le età, provenienti da tutto il mondo, che si occupano di scienza e creatività, per guardare il mondo naturale come ispirazione per il progetto creativo. Le discipline sono le più diverse: danza, arte, architettura, gastronomia, poesia, economia e altre. NAHR è un eco-laboratorio d’idee che collabora per valorizzare l’ambiente, e i beni materiali e immateriali dei nostri territori; e lo fa in collaborazione con altri enti esistenti sul territorio come L’Ecomuseo Val Taleggio Civiltà del Taleggio, dello Strachitunt e delle Baite tipiche (fondato nel 2008) e il Consorzio Strachitunt, tra gli altri. Si tratta di un’attività importante: “Adesso riprenderò ad insegnare negli USA, ma l’Associazione è diventata impegnativa, abbiamo vinto EMPACT, un bando Creative Europe per fare attività con altri sette partner europei in Valle e oltre, e anche se sono qui in America mi occupo continuamente della Valle, posso già infatti anticipare che ai primi di giugno ci sarà un Workshop di tre giorni aperto a tutti”.

Due vite che si intrecciano e comunicano tra loro, perché per Ilaria quei due mondi non possono stare distanti. “Facendo spesso avanti indietro tra USA e Italia, apprezzo quello che c’è, faccio meno confronti possibili, cerco solo di fare riflessioni personali. Certo che ci sono dei confronti, ma sono luoghi completamente diversi, da un paesino di nemmeno cento abitanti alla metropoli, che sarebbero generalizzazioni poco utili. Spesso uso le due immagini a paragone nelle mie presentazioni, ma lo faccio per mettere a confronto la natura del costruito e del non.”

Due realtà che però si influenzano sempre più: “Sono mondi in connessione, fortunatamente credo che la vita digitale ci faccia vivere in molti modi, molto più vicini gli uni agli altri. Sono mondi che devono conoscersi, culturalmente l’isolamento non è più possibile, ma allo stesso tempo non si può pensare che uno sia più arretrato dell’altro. Qui la diversità sociale è molto grande, soprattutto a Los Angeles ci sono persone da tutto il mondo, mentre l’Europa la concepiamo ancora in modo diverso, qui negli Usa l’immigrazione la vivono da sempre e forse su questo aspetto credo ci sia da imparare, non come modello positivo ma per trarne suggerimenti”. Per altri fattori, però, è il Vecchio continente ad essere più “avanti”: “Non c’è un mondo più avanzato, solo situazioni, non c’è un meglio qui o un meglio lì. Conta molto come vogliamo vedere le cose, se ci focalizziamo su quello che va bene o male, ci sono difficoltà da entrambe le parti, dovute soprattutto alla mancanza di empatia e generosità, credo che sia vero dappertutto”.

Le opportunità esistono anche nella verdissima Valle Taleggio e Ilaria lo sa bene, con un’associazione che cresce sempre più, grazie anche ai tanti collaboratori. “Spero continueremo per un po’ di anni, non ci interessa molto crescere in dimensione, fare numero, ma speriamo poter coinvolgere di più le nostre Valli, includendo più persone. Le nostre comunità sono frammentate ed è difficile coinvolgere altri ed essere visibili, il nostro gruppo di lavoro desidera certamente condividere quello che fa, e collaborare con altri enti”. NAHR non solo desidera collaborare di più con altre realtà locali, ma anche globalmente dimostra questo impegno. “Durante il 2021, per il COVID, ci siamo fermati con la residenza ma il nostro gruppo ha fatto molto incontri virtuali, da qui è nata l’idea di una residenza a Santa Ynez in California! Ogni anno NAHR tratta di un elemento della natura ben presente a Taleggio: la roccia, l’acqua, il bosco, gli animali, l’aria – temi ambientali contemporanei fondamentali e che certamente possono essere discussi sia localmente che a livello globale, e in luoghi molto diversi, appunto come la California del Sud. È strano che l’associazione abbia sede in due posti così diversi, ma è evidente la logica ecologica che c’è dietro”.

Una realtà solida, che è riuscita ad attrarre in Val Taleggio pensatori, artisti e scienziati per confrontarsi su tematiche quanto mai attuali e, soprattutto, vicine al territorio: “Ormai siamo a più di 100 persone, non sono numeri da record ma ciascuno ripone, attraverso il progetto, uno sguardo sul territorio diverso dal semplice turista. I ricercatori vedono le nostre positività e le apprezzano con progetti che sarebbe bello condividere sempre di più. Allo stesso modo, notiamo come le persone del paese che incontrano i nostri ospiti sono felici, capiscono che vengono qua per apprezzare il territorio, e li aiutano in uno scambio arricchente. Credo che NAHR abbia un valore importante, si parla di tematiche ambientali globali che nascono da osservazioni locali: come la deforestazione e la riforestazione. Sono argomenti importanti non solo a livello Governativo, in Regione o Provincia, ma ovunque, perciò è nostro desiderio che queste conversazioni divengano sempre più aperte e condivise.”

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