La Rotonda di San Tomè – uno dei tesori di Almenno San Bartolomeo – presenta problemi dal punto di vista statico. Secondo recenti indagini, sembra “aprirsi” proprio come la corolla di un fiore, nei 4 punti cardinali.
La criticità è emersa in seguito ad un sopralluogo eseguito lo scorso dicembre, nell’ambito di un corposo intervento di restauro promosso dal Rotary Bergamo Ovest presieduto da Simona Leggeri, che al Corriere della Sera dichiara: “Siamo tra i soci fondatori della Fondazione Lemine e San Tomè è uno dei tesori inestimabili del nostro territorio. Abbiamo messo nei nostri radar un progetto di restauro, per step, che lo possa preservare e ci stiamo attivando con un’opera di sensibilizzazione dei nostri soci rotariani invitandoli a mettere a disposizione le loro competenze, oltre che con una raccolta di fondi”.
L’intervento si aggira attorno ai 150 mila euro e riguarda una decina di lavori che vanno dal monitoraggio alla messa in sicurezza passando per il recupero degli affreschi e l’illuminazione.
Per quanto riguarda, invece, il problema strutturale, sarà necessario un intervento di “cerchiaggio” (costoso) per evitare che l’edificio continui ad aprirsi e quindi creparsi. L’effetto è dovuto alla struttura e al peso della copertura e non al cedimento del terreno. Tra i primi interventi proposti c’è il monitoraggio con dei tester invisbili inseriti nella struttura dall’Ingegner Pierpaolo Rossi, professionista che ha lavorato anche ad indagini sulla Torre di Pisa.
“Sono state rilevate, inoltre, percolazioni di acqua dalle aperture delle finestre del matroneo e del tamburo. Tutto questo comporta problematiche alla struttura ed ha la conseguenza, tra l’altro, di aggravare la situazione delle superfici dipinte ad affresco del piano del matroneo. Tra le criticità evidenziate — conclude Leggeri a Il Corriere — c’è l’accesso al matroneo che attualmente avviene attraverso una sola delle due scalette esistenti. I gradini risultano rotti e scivolosi, con elementi di appoggio non sufficienti a garantire la sicurezza di chi li percorre”.