“L’Erasmus ti cambia: non solo ti rende più indipendente e responsabile, ma ti fa anche realizzare quanta forza si ha per affrontare e risolvere ogni problema da soli; credo non ci sia soddisfazione più grande!”, così Paola Villarboito, 21enne di San Giovanni Bianco, descrive l’esperienza che da settembre 2022 l’ha portata a vivere a Valencia, Spagna.
L’Erasmus è un progetto europeo che favorisce la mobilità degli studenti in Europa, e permette di studiare diversi mesi in un’università straniera; esperienza che Paola non si è fatta sfuggire: “Studio Comunicazione d’Impresa e Relazioni Pubbliche presso l’Università IULM a Milano. Si tratta i un corso triennale volto a preparare chi intende diventare un professionista nella gestione delle relazioni e dei processi di comunicazione. Il mio più grande sogno però è sempre stato quello di fare un’esperienza all’estero. Così, l’anno scorso ho deciso di candidarmi per L’Erasmus e dopo circa un mese dalla candidatura, ho ricevuto la mail più attesa di sempre: ero stata ammessa per studiare 5 mesi a Valencia in una università focalizzata su business e marketing. È così che il mio sogno ha avuto inizio”, ci racconta.
A settembre ha preparato le valigie ed è partita per questa nuova avventura che avrebbe visto il suo rientro a gennaio ma, quando le è arrivata la proposta di prolungamento dell’Erasmus da parte dell’università italiana, Paola non ci ha pensato due volte ad accettare, rimanendo così fino a giugno 2023 nella città che da mesi chiama casa. “Ho scelto di studiare all’estero per imparare una nuova lingua, confrontarmi con persone di culture diverse, formarmi professionalmente ma anche e soprattutto per crescere a livello personale”, ci racconta Paola, per poi proseguire, “Studiare e vivere lontano da casa è un grandissimo passo. Due anni fa mi ero trasferita a Milano per essere più vicina all’università e questo mi aveva già reso molto più indipendente. Partire per una città che si trova a 1000 chilometri dal luogo che hai sempre chiamato casa però è totalmente differente: i genitori, gli amici e gli affetti più cari sono lontani da te e non puoi tornare a casa con un treno appena lo desideri”.
Prima di partire, Paola viveva un mix di emozioni, un misto di ansia e paura, gioia e nervosismo, inizialmente era impaurita dal fatto di non riuscire ad integrarsi e adattarsi, non godersi l’esperienza o perdere i rapporti con gli amici in Italia: fortunatamente niente di questo è accaduto e anzi: i rapporti si sono consolidati, e sta viaggiando per tutta la Spagna e non solo, conoscendo molte persone e realtà diverse.
“La Spagna e in particolare Valencia hanno sicuramente aiutato a rendere la mia esperienza più bella. Il clima è caldo, c’è quasi sempre il sole. La maggioranza degli spagnoli che ho conosciuto sono gentili, amichevoli, accoglienti e curiosi di conoscere una cultura diversa dalla propria. Inoltre è difficile uscire di casa e trovare qualcuno imbronciato. Valencia poi è la città universitaria spagnola per eccellenza: qui il costo della vita è molto basso e ci sono molte associazioni che ogni giorno organizzano feste, eventi, giochi di squadra, viaggi e tour delle città per tutti gli studenti Erasmus. Ogni ricorrenza è un’occasione per festeggiare: ogni weekend nel centro della città ci sono sfilate, eventi e concerti improvvisati. Insomma, annoiarsi è impossibile!”, ci racconta Paola.
Anche l’università è diversa in Spagna: li è molto più pratica, non vengono utilizzati i libri come materiale di supporto per affrontare gli esami, è sufficiente seguire le spiegazioni in classe, prendere appunti e svolgere i progetti assegnati, “Dopo quasi 6 mesi mi sono adattata al metodo accademico spagnolo ma credo sarebbe necessario creare un mix con quello italiano: assegnare meno libri da studiare e aumentare i progetti di lavoro di gruppo per rendere l’apprendimento più dinamico e meno teorico”, teorizza la giovane.
Per concludere, Paola vuole mandare un messaggio ai giovani: “A parole non si riesce a descrivere appieno questa avventura, bisogna viverla sulla propria pelle. Bisogna uscire dalla propria zona di comfort, adattarsi a qualsiasi situazione, affrontare molti ostacoli che però alla fine vengono ripagati. È un viaggio che arricchisce la vita di ricordi e momenti indimenticabili. Auguro a tutti gli studenti che ne hanno la possibilità di intraprendere un’esperienza all’estero e soprattutto di partire con l’animo giusto!”.