Brutta sorpresa pasquale per la Dea, che a Bergamo si arrende al Bologna e non sfrutta i risultati delle rivali per restare in scia Europa: i felsinei giocano una partita precisa, gli orobici non sfondano mai, dando l’idea di una preoccupante mancanza di idee. Oltre a Koopmeiners e a Toloi, l’Atalanta perde anche Ruggeri: sulla sinistra si schiera Zappacosta, Maehle a destra. Sulla trequarti Pasalic gioca alle spalle di Lookman e Hojlund, mentre si rivede titolare Djimsiti. Il Bologna non può contare su Arnautovic, la prima punta è Sansone, dietro di lui il trio Barrow-Ferguson-Soriano per non dare riferimenti ai bergamaschi.
La partita si indirizza subito su binari molto tattici, squadre attente a non concedere un centimetro agli avversari, tentando poi di ripartire. La notizia più eclatante dei primi 20 minuti sono i due tentativi di Kyriakopulos e di Zappacosta, entrambe parati, poi arriva l’infortunio di Pasalic, al suo posto deve entrare Boga: 22 primi di gioco. Il ritmo non si alza, tanto possesso e duelli, Bologna che prova a tenere il pallino del gioco, Dea che risponde affidandosi tanto a un’invenzione dei suoi tre uomini di attacco.
L’invenzione arriva al 31’, quando Lookman imbuca ottimamente per Hojlund, il danese entra in area e apre il mancino, Skorupski para ma la palla torna al numero 17, altra conclusione contratta e palla allontanata. È l’occasione più grande del primo tempo, i felsinei non sfondano mai dalle parti di Musso, ma nemmeno i bergamaschi riescono a trovare un varco nella fitta rete di giocatori e movimenti che si muove sul prato del Gewiss per 45 minuti.
Non migliora la situazione nel secondo tempo, poche idee neroazzurre e il Bologna che passa alla prima, vera chance. Barrow dialoga con Sansone al limite e prova a servirlo, la palla viene fermata ma gli torna e questa volta l’assist arriva al numero 10, mancino ad aprire e 0 a 1.
Dea sfortunata, ma nemmeno la rete subita scuote una squadra scesa in campo un tempo di gioco indietro rispetto agli avversari. Entra Zapata per un attacco più pesante, ma sono gli ospiti i più pericolosi con Zirkeee, servito bene in area ma fermato da Musso in uscita. Ci prova Hojlund con un colpo di testa a un quarto d’ora dalla fine, ma è troppo poco. Prima Orsolini vede annullare il proprio gol per un evidente fuorigioco, poi all’86 scappa via sulla destra e punta Palomino, se lo beve e col mancino mette in porta il raddoppio che chiude i giochi.
Una sconfitta amara per i padroni di casa, che nei novanta minuti non hanno mai saputo tirare quel ritmo necessario per fare male a un Bologna non strepitoso, ma estremamente solido e in forma dal punto di vista fisico, arrivato a Bergamo con quella voglia che ai bergamaschi è mancata. Uno stop che fa male, in vista dell’impegno di lunedì 17 a Firenze: è un altro scontro diretto per l’Europa, bisognerà giocarlo diversamente.