“Sono partito vendendo la mia amata Vespa Special a 500 mila lire, che corrispondevano a 175 sterline. Da lì, tutto ha avuto inizio”. Così Danilo Zilli, 48enne originario di San Pellegrino Terme, ci introduce alla sua avventura che, dal 1997, lo vede instaurato a Londra, con una parentesi Sarda dal 2004 al 2011.
“Ho deciso di partire per Londra dopo il servizio militare perché sono sempre stato attratto dal Regno Unito e da Londra in particolare; ne ho sempre amato l’ecletticità, la musica, e soprattutto la libertà di potersi esprimere senza incorrere a giudizio o classificazione – ci racconta Danilo -. La decisione inoltre è stata dettata dal fatto che avevo voglia di imparare una nuova lingua, conoscere una cultura diversa. Anche mia mamma mi ha sempre spronato, dicendomi che a tornare qui ero sempre in tempo, ma che dovevo partire. Ho deciso di ascoltarla!”.
Così, a 22 anni, Danilo parte con una valigia e con una voglia matta di vivere un’avventura diversa, che inizialmente credeva a tempo determinato: 6 mesi. In realtà poi, questa avventura è divenuta la sua vita. “All’arrivo nel nuovo paese ero disposto a tutto, così mi ero detto prima di partire. Prima dei 6 mesi non volevo tornare, nemmeno sotto tortura: era una sfida personale. Sono partito con il numero di telefono di una amica che doveva aiutarmi a trovare una sistemazione, ma in realtà l’ho incontrata solo qualche anno più tardi dal mio arrivo. Sono arrivato di sabato, ho dormito per strada un paio di giorni, all’insaputa di mia mamma, e il lunedì sera ho iniziato a lavorare in un ristorante italiano. Al colloquio mi hanno detto che mi davano 220 sterline a settimana e chiesi se si erano sbagliati, pensavo fossero troppi. Appurato che il compenso era giusto, accettai con grande entusiasmo”.
“Ho sempre pensato che essere pagati settimanalmente dia la possibilità di amministrare meglio i soldi e si ha la percezione di averne di più. Si potrebbe provare anche in Italia”. Una cosa che fa sorridere Danilo quando torna indietro nel tempo, è il fatto che inizialmente pensava di potersela cavare in inglese, ma quando è arrivato a Londra e ha sentito parlare i nativi pensava ironicamente di essere arrivato su un altro pianeta. Tutto sommato però se l’è cavata, e ammette che gli anni di studio sono serviti.
Ma cosa fa Danilo a Londra? È proprio lui a parlarcene: “Dal 2011 lavoro in un ristorante dove sono Wine Buyer, Head Sommelier e faccio parte del Management di un locale situato nel centro di Londra a pochi passi da Buckingham Palace che comprende un ristorante asiatico, uno italiano e un lounge bar. È un ristorante trendy e busy, come dicono qui. Abbiamo 380 dipendenti e fatturiamo oltre 40 milioni di sterline all’anno – ci racconta – il mio focus principale è la carta dei vini che ha circa 1000 etichette provenienti da tutto il mondo, con un range da 40 sterline ad un massimo di 16.500. Sono fiero di dire che ogni bottiglia listata è stata aperta. Credo che un ristorante come questo sia unico a livello mondiale: facciamo una cucina italiana classica con una grande selezione delle materie prime, mentre al ristorante asiatico abbiamo una fusione delle cucine giapponese e cinese. Il lounge bar funge da pre e after dinner con musica dal vivo o Dj. In una giornata movimentata riusciamo ad avere oltre 1500 presenze. I nostri clienti sono sia locali che internazionali abbiamo star dello spettacolo, politici, sportivi e gente a cui piace divertirsi ed avere un esperienza diversa”. Conclude dicendoci che, un altro motivo di orgoglio di questo ristorante, è il fatto che gran parte del personale è italiano, persone che come lui hanno voluto provare un’esperienza diversa.
Pur non essendone il proprietario, Danilo sente questo locale come suo perché ci lavora dall’apertura. In Italia lui un locale l’avrebbe, perché i suoi genitori sono titolari di un albergo. Questo background l’ha sicuramente aiutato a trovare lavoro nell’hospitality facilmente, anche se alle superiori aveva studiato per diventare operatore turistico. La passione per il vino invece, è qualcosa di più recente: “Il vino l’ho conosciuto ed imparato ad amare grazie a un amico, Luigi Fioretti, che mi ha portato ad un wine tasting per la prima volta. Quella degustazione mi ha cambiato la vita: è sbocciato un amore, nonostante il vino già lo bevessi, ma li ho capito che non era solamente una bevanda inebriante, ma piuttosto un insieme di colori, profumi, sapori ed emozioni mischiati con storia, geografia, passione e tradizione di chi quella bevanda la produce. Qui a Londra ho avuto modo di prendere il diploma AIS (Associazione Italiana Sommelier) e di studiare al WSET (Wine and Spirit Education Trust), dove ho ricevuto le basi per iniziare la mia carriera nel mondo del vino. A Londra poi ci sono un’esplosione di eventi per quello che riguarda il vino: degustazioni, eventi, tutte cose che in Italia non avrei avuto la possibilità di sperimentare”.
Tutto ciò invoglia Danilo a rimanere lì, difatti, abituato a vivere il mondo inglese, non prevede un rientro in Italia. Li poi apprezza molte cose come la chiarezza, il rispetto delle regole, l’organizzazione, la velocità con cui avvengono le cose e la meritocrazia: tutti aspetti che in Italia sono difficili da trovare. “Qui si sta bene anche per ciò che riguarda il lavoro, anche se negli ultimi anni le spese fisse sono aumentate, ma come nel resto d’Europa. Solo, per chi viene qui oggi è più difficile che quando sono venuto io, specie dopo la situazione Brexit che richiede un Visto per entrare nel Regno Unito, un Visto che non sempre è facile ottenere”, ci spiega.
Danilo conclude con un messaggio per tutte le persone che vorrebbero viaggiare: “Partite, viaggiate, imparate una nuova lingua, ci sono tante opportunità. Anche se per un breve periodo, vi aiuterà ad aprire la mente e a vedere le cose con una luce diversa. Non è mai troppo presto, e non è mai troppo tardi!”.