Scott Sibella, il Re dei resort è “valdimagnino”: a Las Vegas apre l’hotel più costoso di sempre

Visita la Cornabusa, Villa Ortensie e la frazione di Valsecca, dove è nato e cresciuto il nonno prima di emigrare in USA. "Qua la tappa più bella delle mie vacanze italiane".
8 Giugno 2023

Di origini valdimagnine, Scott Sibella è stato per otto anni presidente e amministratore delegato della MGM Grand (poi MGM Resorts International), occupandosi della direzione strategica di MGM Grand Las Vegas, il terzo complesso alberghiero più grande al mondo. Oggi è il numero uno di Resorts World Las Vegas, il più costoso resort mai realizzato a Las Vegas. Uno che di strada ne ha fatta, insomma, e che va fiero delle sue origini valdimagnine, a tal punto da venire in visita in Valle Imagna per scoprire le terre del nonno, nato e cresciuto a Valsecca (oggi frazione di Sant’Omobono Terme) e poi emigrato in USA a cercare fortuna. E la fortuna l’ha decisamente trovata (anzi, se l’è proprio costruita) Scott, che è nato e cresciuto a Las Vegas, ma con la Valle Imagna scritta nel DNA.

Nei giorni scorsi, Sibella, in vacanza in Italia con la famiglia, è stato accolto da una delegazione comunale composta dal sindaco Ivo Manzoni, dal vicesindaco Demis Todeschini, dagli assessori Stella Sirtori e Catia Locatelli e dal consigliere Guglielmo Piraino.

“Gli abbiamo fatto fare un piccolo tour del paese – spiega il vicesindaco Todeschini -. Siamo partiti dalla Cornabusa, da cui è rimato molto colpito, poi siamo stati a Valsecca, frazione appunto dove è cresciuto il nonno. Qua gli abbiamo raccontato l’importanza della tradizione del Santo Crocifisso e ha visto anche Villa Ortensie. Ci ha detto che la Valle Imagna è stata la tappa più bella della sua vacanza in Italia”.

scott sibella 2 - La Voce delle Valli

Ma torniamo un po’ a raccontare chi è Sibella: il suo  Resorts World Las Vegas, inaugurato nel 2021, è costato 4,3 miliardi di dollari (come già detto il più costoso a Las Vegas) e comprende un casinò di 10.900 mq, una torre da 59 piani con al suo interno tre hotel (il Las Vegas Hilton con 1.774 camere, il Conrad Las Vegas con 1.496 camere e il Crockfords Las Vegas con 236 stanze).

Scott Sibella è stato per otto anni alla guida di MGM Grand Las Vegas, resort da 5.044 camere, il più grande hotel degli USA (al suo interno ci sono pure cinque piscine all’aperto, fiumi e cascate), il terzo più grande complesso alberghiero al mondo.

Prima di MGM Grand, Sibella è stato anche Presidente e Chief Operating Officer di The Mirage, altro importante hotel di Las Vegas. È stato anche vicepresidente del marketing dei casinò per il Tropicana, sia ad Atlantic City che a Las Vegas. Inoltre, ha ricoperto posizioni dirigenziali presso il Trump Taj Mahal di Atlantic City e il Golden Nugget nel centro di Las Vegas. Attivo nella comunità di Las Vegas, Sibella è attualmente presidente del consiglio di amministrazione di Las Vegas Events, fa parte del consiglio di amministrazione di Opportunity Village, Rebel Golf Foundation e Dream Foundation e fa anche parte del comitato consultivo della Coaches vs. Cancer Council, società attiva nella lotta contro il cancro.

Sibella ha conseguito una laurea in amministrazione alberghiera presso l’Università del Nevada, Las Vegas. Nel 2007, l’università lo ha nominato Alumnus of the Year, un premio assegnato a un alunno eccezionale come simbolo di riconoscimento per i suoi successi.

resort world las vegas - La Voce delle Valli
Resorts World Las Vegas

20080404 Vegas MGMGrand Day - La Voce delle Valli
MGM Grand Las Vegas (Photo Credit Wikimedia)

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Commenti:
  1. Andreina Capelli mamma berbennese Daina Giulia, residente sposata a Gualdo Tadino PG Umbria ha detto:

    Che bel racconto, pieno di orgoglio per chi questa Valle la conosce per un motivo o un altro.
    Aver letto racconti di chi la fame l’ha conosciuta, ha preso la famosa valigia di cartone , un treno, nel caso presente una nave, salutando prima di partire il nostro Santuario a cui tanti emigranti hanno chiesto protezione, fa commuovere.
    Tanti sono tornati e hanno contribuito allo sviluppo di tutti questi piccoli borghi, mentre chi non tornò, ha saputo farsi apprezzare per la laboriosità del nostro popolo.
    Onore a questi discendenti che hanno tra l’altro riconosciuto la bellezza dei loro avi.

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