Nelle nostre valli solo Corna Imagna si porta a casa, quest’anno, il contributo regionale a fondo perduto del bando “Restiamo Insieme”, misura rivolta ad Ambiti territoriali, Comuni, Comunità montane e Unioni di Comuni che realizzeranno, in rete con altri soggetti, iniziative di socializzazione, gioco e benessere per bambini e adolescenti.
Al Comune capofila vincitore del bando viene riconosciuto un importo minimo di 8.850 euro fino ad un massimo di 65 mila e copre l’80% del costo complessivo del progetto. A Corna Imagna è andato un contributo di 22.500 euro. Allargando il bando su tutta la nostra provincia, sono stati finanziati solo 17 progetti su 101 presentati. Il bando, si sa, è basato sulla regola del “più veloce” e da ormai diverso tempo gli amministratori locali chiedono alla Regione di cambiare modalità.
“È davvero assurdo che un bando con finalità sociali sia gestito con il click day – spiega il sindaco di Palazzago Andrea Bolognini (il suo Comune è stato ammesso ma non finanziato, e sono solo 54 secondi a “separarlo” da Corna Imagna) – e che pochi Comuni ricevano 65.000 euro e gli altri nulla. Tutti abbiamo delle attività sociali e ricreative da sostenere, tutti abbiamo bisogno di fondi, magari anche cifre meno importanti, ma per tutti.
Oltretutto con il riparto delle risorse alle diverse ATS – prosegue Bolognini – l’esito diventa ancora più ridicolo e rende inutile il lavoro di tanti: a Bergamo i primi Comuni esclusi, Palazzago ad esempio, arrivato 20°, hanno impiegato poco meno di 5 minuti per la presentazione della domanda, nella ATS milanese l’ultimo Comune rientrato tra i finanziati ne ha impiegati più di 18, l’ultimo della ATS Brianza oltre 20″.
Effettivamente un sistema che penalizza fortemente i Comuni orobici, costretti a fare i salti mortali per riuscire a compilare la richiesta. E così in Brianza vengono finanziati il 70% dei progetti e in provincia di Bergamo solo il 17%.
“Per quest’anno – conclude Bolognini – visto il posizionamento, a Palazzago speriamo nello scorrimento della graduatoria o nel rifinanziamento dell’iniziativa, ma il sistema va certamente cambiato”.