Un capanno per intercettare il vento? A Bergamo i progetti europei di EMPACT

NAHR presenta in Sala Viterbi, sede della Provincia di Bergamo, lunedì 23 ottobre 2023 dalle 17.00 alle 18.30 i progetti artistici a quattro mani di EMPACT - Empathy and Sustainability: The Art of Thinking like a Mountain
18 Ottobre 2023

NAHR presenta in Sala Viterbi, sede della Provincia di Bergamo, lunedì 23 ottobre 2023 dalle 17.00 alle 18.30 i progetti artistici a quattro mani  dell’artista Francesco Pedrini e del filosofo Leonardo Caffo e I Am In Between Forces and I Am Gravity dell’artista Elena Nemkova e dell’architetta ed esperta di biodesign Petra Gruber. I progetti si inseriscono nell’ambito del progetto europeo EMPACT – Empathy and Sustainability: The Art of Thinking like a Mountain. Fanno riferimento al carattere proprio di NAHR, eco-laboratorio dedicato al rapporto con la natura, il cui programma 2023 è incentrato sul tema dell’Aria.

Sono stati condotti nell’ambito di un processo, interdisciplinare per antonomasia, che ha visto le due coppie di ricercatori confrontarsi e portare avanti ricerche comuni in una condivisione dei contenuti e delle modalità che si è andato sviluppando e configurando nell’arco del processo. In particolare, Francesco Pedrini e Leonardo Caffo sono partiti dall’idea di intercettare il vento. A questo fine Pedrini ha creato un complesso dispositivo di rilevazione: un discreto capanno destinato a essere montato nel bosco, dal quale spuntano alcuni anemometri. Nel capanno è possibile nascondersi, lasciare sulle sue pareti un segno della propria permanenza in forma di disegno; ma esso può anche funzionare in assenza. Di fatto questo mimetico punto di osservazione rappresenta una metafora dell’essere in ricezione. Per tutto il periodo del progetto, inoltre, Pedrini e Caffo si sono alternati, per lo più a distanza, nella scrittura di un diario comune. In un vero e proprio esperimento di simpatia e di empatia, le pagine si sono riempite di riflessioni, in forma di parole, di disegni e di citazioni, con un andamento a tratti estremamente personale. Proprio come il vento, che è processo incontrollabile, che non ha obiettivo, e grazie al quale accade talvolta che cose imprevedibili possano arrivare, il diario si è trasformato in catalizzatore di esperienze, pensieri, sentimenti.

In una seconda fase del progetto tutto questo è destinato a convergere nella capanna che ospiterà sulle pareti, oltre ai disegni già realizzati, altri segni e frasi desunte dal diario, e un video in cui il vento e le parole del diario, lette da Leonardo Caffo, si fonderanno. Il titolo del progetto, Lì, fa riferimento a una frase che Gilles Deleuze nel suo Abecedario, alla lettera V come viaggio, attribuisce a Proust: Deleuze sostiene che viaggiare è inutile eccetto se, come fa Proust, si considera il viaggiatore alla stregua del sognatore: “il vero sognatore è colui che va a verificare che il colore che ha sognato esiste veramente, lì”.

Elena Nemkova e Petra Gruber hanno invece sviluppato un progetto tra arte e scienza, a partire dalle ricerche di Gruber sulla struttura e la funzione degli elementi naturali. Nemkova, da sempre vicina alla ricerca scientifica e interessata alla struttura interna degli elementi naturali e alla loro trasformazione, si è lasciata ispirare in particolare dai testi di Gruber sulla relazione tra la morfologia delle foglie e la loro facoltà di termoregolazione. Di quelle considerazioni ha evidenziato la convergenza tra la componente analitica e l’aspetto poetico. La riflessione intrecciata di Gruber e Nemkova ha preso la forma di un’esperienza: una camminata nei boschi, dal carattere performativo, durante la quale l’architetta, l’artista e un etologo coinvolto per l’occasione, Enrico Bassi, si sono alternati nell’evidenziare il rapporto esistente in natura tra funzione, contesto e principi formali degli elementi che compongono un ecosistema. Sul percorso della camminata era stata esposta una serie di pannelli dipinti con foglie di diverso tipo in cui Nemkova ha dato forma all’intreccio di riflessioni nato dalla collaborazione. La camminata è stata seguita da un momento laboratoriale che ha visto coinvolti tutti i partecipanti.

In entrambi i casi i progetti si sono concretizzati in un invito e un esercizio di visione e di ascolto. La convergenza tra sguardi ha evidenziato quanto la dimensione interdisciplinare possa essere feconda quando si intreccia con un atteggiamento empatico e quanto imprevedibilmente e felici possano essere le sue conseguenze. Così, coerentemente con la vocazione di NAHR e con gli intenti di EMPACT, entrambe le formazioni hanno elaborato il tema dell’empatia a partire dall’osservazione e dallo studio di fenomeni naturali che sono sempre sotto gli occhi ma che, all’osservazione di occhi preparati, rivelano significati assai più variegati di quelli normalmente attribuiti loro.

L’appuntamento verrà moderato da Gabi Scardi, presidentessa dell’associazione Nature Art & Habitat Residency (NAHR) e project manager di EMPACT. Gabi Scardi, che ha curato i due progetti, è critica d’arte, curatrice, docente e scrittrice con base a Milano. Il suo campo di ricerca concerne l’arte e la sfera pubblica e metodologie collaborative contemporanee.

Il Consigliere provinciale Roberto Amaddeo aprirà la serata con i saluti istituzionali. Alle presentazioni farà seguito un dibattito aperto al pubblico sui temi sensibili affrontati dai relatori. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti coloro che sono interessati ad indagare e approfondire i temi affrontati nell’incontro, ad artisti, manager artistici, professionisti culturali, ricercatori, educatori, studenti o rappresentanti di aziende interessate allo sviluppo culturale.

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