“Il primo obbiettivo di un animatore turistico è quello di intrattenere e far divertire le persone”. Oggi vi raccontiamo la storia di Michele Sonzogni, 20enne di San Pellegrino Terme, che alla sua giovane età ha deciso di lasciare la sua Valle Brembana e di viaggiare per il mondo facendo l’animatore turistico.
“Da bambino ho sempre voluto viaggiare e scoprire nuove culture, tradizioni e persone dei vari luoghi che visitavo. Man mano che crescevo ho fatto qualche viaggio insieme a mia mamma Angela, mia sorella Gemma e mio fratello Guido conoscendo ogni volta un luogo diverso – ci spiega Michele. – Prima di approcciarmi meglio in questo lavoro nel mondo del settore turistico, ho svolto differenti lavori a contatto con le persone che mi hanno aiutato a crescere e a formarmi meglio, dal cameriere al barista fino ad arrivare alle esperienze che ho affrontato durante i campi estivi. Tutto ciò che ho imparato me lo porto dietro in ogni mia esperienza che vivo in giro per il mondo”.
Proseguendo Michele ha svelato il motivo, e la persona, che lo ha spinto a diventare un animatore turistico: “Ho iniziato a fare l’animatore perché principalmente volevo viaggiare e conoscere posti nuovi. Il lavoro è sempre super dinamico e divertente, ma è una cosa che mi piace perché rimango sempre attivo e non mi fermo mai – dice il giovane sanpellegrinese – Il modo per diventare animatore è abbastanza semplice in realtà, dato che esistono tante agenzie di animazione. In questo settore per ben 10 anni ci ha lavorato mio zio, che ora ha smesso. È stato lui a trasmettermi questa passione. Quando sono partito la prima volta mi ha spinto a partire con l’agenzia con la quale lui lavorava, che mi ha offerto la possibilità di viaggiare e di far l’animatore”.
Andando più nel dettaglio, Michele ci ha spiegato i numerosi settori dell’animazione, esiste ad esempio il settore “Contatto” oppure “Mini Club”, “Senior”, “Fotografia” e tanti altri.“Io lavoro per la Compagnia Art Swiss che ha sede a Chiasso (Svizzera). Art Swiss mi fa lavorare nei villaggi VeraTour (per chi non lo sapesse VeraTour è un Tour Operator italiano che ha sede a Roma ndr) – continua a raccontarci Michele – Tutti gli ospiti sono italiani, come anche la maggior parte dei miei colleghi… Se si lavora all’interno dei Resort lo staff di animazione sarà internazionale e si lavorerà anche col personale del luogo che fa parte di un’altra animazione che non è quella della nostra compagnia”. Attualmente Michele ha fatto due esperienze come animatore turistico: la prima in Egitto che è durata dal mese di giugno fino al mese di settembre del 2o22. La seconda invece, più recente, ha visto il giovane brembano prendere il volo per andare dall’altra parte del mondo in Repubblica Dominicana e stare li dal mese di luglio fino a dicembre 2023.
Ma, com’è una “Giornata tipo” per chi fa l’animatore turistico come Michele? “La mia giornata tipo è molto, molto semplice. Dopo il breafing tra le 9 e le 9:30 si scende in spiaggia e si inizia con tutte le attività del mattino: freccette, bocce, beach volley ed il Gioco Aperitivo verso le 12. Dopodiché si va a pranzare insieme agli ospiti e poi c’è un attimo di riposo dalle 13 o 13:30 fino alle 15. Dopo il ‘pisolino’ si torna in spiaggia e si da il via alle attività pomeridiane che sono anch’esse a tema sport, dove quando c’è meno caldo c’è la possibilità di fare dei tornei come, ad esempio, quello di Pallanuoto. La sera, solitamente, ci sono ogni giorno spettacoli diversi che durano circa un’oretta. Qui tutti gli animatori salgono sul palco ed intrattengono gli ospiti: dal cabaret al musical”.
“Io principalmente svolgo un’attività di contatto, il che significa stare in spiaggia con gli ospiti, parlare con loro e convincerli ad andare a partecipare alle attività. Il tutto lo facciamo per fargli vivere un’esperienza più bella possibile grazie, appunto, all’animazione“. Per quanto riguarda le lingue che ha utilizzato con gli ospiti durante queste esperienze, Michele ha parlato in italiano, spagnolo e inglese. Michele torna a San Pellegrino Terme circa due mesi all’anno. Quando Michele è lontano, oltre alla famiglia ed agli amici, sente anche la mancanza di un’altra cosa: la cucina del nostro Bel Paese: “La cucina italiana è sicuramente una delle cucine più buone del mondo. Ovviamente ti manca la famiglia, ti mancano gli amici. Però, effettivamente, lavorando in spiagge e nei posti più belli del mondo il tempo passa. Cinque o sei mesi sembrano tanti ma poi dopo, almeno per me, non pesano più di tanto”. Il futuro? “Sicuramente voglio ripartire! Per ora mi godo questo periodo di stop e valuto le opzioni per dove andare prossimamente. Sarebbe bello riuscire a partire in un mese già in questo inizio 2024 e fare una nuova esperienza come quelle che ho vissuto in Egitto e in Repubblica Dominicana”.