Sin dallo scorso novembre si sapeva, ma ora i dati lo confermano: il 2023 è stato di gran lunga l’anno più caldo a livello globale da quando si fanno misurazioni, l’anno più caldo degli ultimi 170 anni. Non solo è stato l’anno più caldo, staccando di gran lungo il 2016, ma da record sotto molti aspetti: record di concentrazioni di gas serra, record di caldo degli oceani, anno da bollino rosso per quanto concerne gli eventi estremi sul nostro territorio.
È la chiara espressione di un clima che sta cambiando e che dall’inizio del nuovo millennio ha innescato una marcia superiore, stabilendo di anno in anno record su record. Ma cosa ci dicono i dati? Ci confermano che lo scorso anno ci siamo avvicinati, se non addirittura abbiamo superato, la tanto temuta soglia di +1.5°C. Un valore sul quale si è tanto discusso negli anni scorsi. Vi ricordate i famosi accordi di Parigi del 2015? Ebbene si, in quella storica COP la comunità scientifica e i governi si erano tanto impegnati al fine di limitare il cambiamento climatico sotto i +2°C rispetto all’era preindustriale con la ferma volontà di non andare oltre, se possibile, al +1.5°C di riscaldamento.
Ebbene anche questo muro sempre ormai prossimo a soccombere, tant’è che nel 2023 l’anomalia di temperatura media superficiale, rispetto al 1850/1900, ha toccato i +1.48°C secondo il programma Copernicus dell’UE, addirittura +1.52°C secondo il prestigioso Berkeley Earth. Stando alle rilevazioni di Copernicus, il 2023 ha registrato una temperatura media globale sulla superficie terrestre di 14,98 gradi centigradi, 0,17 in più rispetto al precedente valore annuale record del 2016. Ma quello che stupisce è che ogni mese, da giugno a dicembre dell’anno scorso, è stato più caldo del mese corrispondente in qualsiasi anno precedente, ogni giorno del 2023 ha registrato un’anomalia superiore a 1°C, oltre la metà dei giorni +1.5°C con addirittura due giornate oltre i 2°C, evento mai accaduto da quando si fanno le misurazioni.
Luglio e agosto sono stati i due mesi più caldi mai registrati mentre dicembre è stato il dicembre più caldo a livello globale, con una temperatura media di 13,51 gradi (0,85 gradi al di sopra della media 1991-2020 e 1,78 gradi al di sopra del livello 1850-1900 del mese). Il tutto favorito anche dall’insorgere del El Niño, il fenomeno atmosferico di riscaldamento del Pacifico. Ricordiamo inoltre che il ghiaccio marino antartico in 8 mesi del 2023 ha raggiunto un’estensione minima record e sia l’estensione giornaliera che quella mensile hanno raggiunto i minimi storici a febbraio. Record anche per le concentrazioni di anidride carbonica e metano nell’aria nel 2023, rispettivamente a 419 ppm (parti per milione) e 1902 ppb (parti per miliardo). Valori che per la CO2 non si registravano sulla nostra Terra, pensate bene, da 2/5 milioni di anni!
In tutto il mondo, l’anno scorso, c’è stato un gran numero di eventi estremi, tra cui ondate di calore, inondazioni, siccità e incendi. In Italia sono stati ben 378 eventi meteorologici estremi, un +22% rispetto al 2022, con danni miliardari ai territori e la morte di 31 persone. In aumento alluvioni, frane, mareggiate, grandinate e temperature eccezionali con lo zero termico sulle Alpi che ha raggiunto quota 5.328 metri, portando i ghiacciai di alta quota a una situazione limite. Non esenti da questo riscaldamento anche le nostre montagne che stanno per virare nella seconda parte della stagione invernale con un forte deficit nevoso.
E nel nostro piccolo? I dati ci dicono che è stato un 2023 caldo e con precipitazioni nella media, che tuttavia sono cadute con regolarità specie da Aprile/Maggio, andando così a colmare il lungo deficit che si attanagliava dall’autunno del 2022. In media nelle nostre valli sono caduti dai 1300 ai 1850 mm con picchi sino a 2300-2650mm sull’alta Val Seriana. Spulciando i dati della stazione di Berbenno ci accorgiamo che i giorni con minima sotto gli zero gradi sono stati solo 4 da questo inizio di inverno (la prima il 28 novembre 2023) ai quali si sommano i 19 di inizio anno.
Un po’ pochino per una stazione di medio-alta collina. Anche da noi il caldo si è fatto sentire soprattutto a fine agosto con massime sino a 33/35°C e valori di 28°C a metà ottobre, 20°C alla Vigilia di Natale. Spostandosi a Foppolo, ad esempio, anche qui abbiamo superato a fine agosto abbondamene i 30°C con picchi di 33°C e massime sino a 11°C la Vigilia di Natale. Non basta essere meteorologi o climatologi per capire che anche nelle nostre valli il cambiamento climatico si sta già manifestando e in modo evidente, ma se ancora siete dubbiosi domandate ai vostri padri o ancora meglio ai vostri nonni di raccontarvi come erano i veri inverni da noi…