In seguito a appostamenti serali e notturni, la Polizia provinciale ha individuato e fermato nei giorni scorsi un soggetto colto in flagranza a Zogno mentre cacciava illegalmente selvaggina da un piccolo capanno improvvisato, costruito con ramaglie e telo in plastica.
I controlli successivi hanno rivelato diversi illeciti penali e amministrativi. La persona fermata non possedeva la licenza di caccia, e l’arma utilizzata non era stata denunciata. Sono state contestate diverse violazioni, tra cui la caccia in giornata di silenzio venatorio, l’uso di munizioni non consentite e di un visore notturno, e l’esercizio della caccia senza le necessarie autorizzazioni e documenti.
Ulteriori accertamenti sono in corso per determinare la provenienza dell’arma, un fucile tipo doppietta calibro 16, che è stato anche modificato artigianalmente per aumentare le sue potenzialità offensive, consentendo l’esplosione di colpi a palla unica di calibro 308.
“L’operazione recentemente condotta dimostra l’impegno della Provincia nella salvaguardia del territori, nel contrastare il bracconaggio e nel far rispettare le leggi sulla caccia e la fauna selvatica” dichiara il comandante della Polizia provinciale Matteo Copia. L’uomo è stato denunciato mentre e il fucile, le cartucce e il materiale utilizzato sono stati posti sotto sequestro.
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Grazie di cuore agli agenti della Polizia provinciale.
Continuate, per favore, ad effettuare questo tipo di controlli perché, purtroppo, il bracconaggio esiste e non solo in val Brembana…
Grazie ancora! -
Bravi Agenti, a quella gentaglia serve una bella pena che si ricordi per tutta la loro vita .Grazie per il vostro lavoro che è impagabile.
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Era ora, ce ne sono tanti che cacciano senza licenza