Dura presa di posizione nei confronti dell’intervento al nodo di Pontesecco da parte del Comitato Mobilità Nord Bergamo. “Abbiamo visto i servizi apparsi sulle TV locali e letto gli articoli dei quotidiani. Siamo rimasti sorpresi e increduli: ora l’intervento viene certificato come soddisfacente tanto da potere dichiarare “i risultati dicono che il sistema sta funzionando, sta funzionando meglio di prima” ed è propedeutico alla realizzazione della terza corsia dinamica – scrive nel comunicato il presidente del Comitato Mobilità Nord Bergamo, Claudio Armati -. Ma che di questa necessità non vi è traccia, neppure labile, nel progetto esecutivo che prevedeva addirittura una sola corsia di uscita dalla grande rotonda in direzione Ponteranica, con a lato ampie aiuole.
Dagli amministratori responsabili dell’intervento a Pontesecco che hanno dato buona prova di sé in tante occasioni, ci saremmo aspettati una assunzione di responsabilità, anche parziale. Chi svolge ruoli pubblici dovrebbe dare buon esempio e riconoscere i limiti delle proprie azioni, porvi rimedio con correttivi e nuove iniziative e verificare eventuali responsabilità dalla parte tecnica e progettuale. In modo particolare quando si tratta di lavori particolarmente onerosi.
Siamo increduli perché leggere che i tre milioni e quattrocento euro sono stati spesi bene è del tutto inverosimile – prosegue il comunicato -. Basterebbe percorrere l’iter del progetto, che prevedeva inizialmente quattro corsie, ridotte successivamente a tre con l’inserimento di una seconda rotonda, l’andamento dei lavori con le modifiche in corso d’opera, le tante dichiarazioni rilasciate, i titoli dei numerosi articoli dei quotidiani per rendersene conto. Da ultimo il ritardo con cui si è preso atto che era necessario reintrodurre i birilli, invocati a più voce dai chi transitava per quel nodo: dal 12 settembre, termine nominale dei lavori alla seconda rotonda all’11 dicembre i disagi sono continuati inutilmente”.
Probabilmente noi viviamo in un’altra realtà e in tutti questi mesi abbiamo consultato e studiato progetti, ascoltato dichiarazioni dove si affermava ripetutamente che il sistema della due rotonde e della corsia unica in uscita da Bergamo avrebbe consentito di conseguire una migliore viabilità ed eliminare i birilli che sarebbero andati finalmente in pensione dopo quasi venticinque anni di esercizio. E infatti, ora, stiamo più o meno come due anni fa: la differenza è che i birilli, la cui eliminazione era l’oggetto dell’intervento, vengono posizionati di sera all’uscita della città invece che al mattino all’ingresso, con un costo annuale doppio. Considerato poi che i birilli vengono posizionati per formare la doppia corsia solo nei giorni feriali, negli altri momenti di traffico dei giorni festivi si verificano lunghe code sulla circonvallazione.
Naturalmente a seguito di questi lavori si sono ridistribuiti i carichi di traffico nelle diverse direzioni: Ponteranica ci ha guadagnato nell’uscita al mattino da via Valbona, ma nel tardo pomeriggio è peggiorata l’uscita da via Ramera, quando viene riportato ad una corsia l’ingresso a Bergamo; i pedoni hanno visto ridursi le dimensioni dei marciapiedi e allungarsi i tempi di attesa al semaforo a chiamata all’incrocio con via Biava; i ciclisti devono destreggiarsi tra due rotonde senza segnaletica che li protegga; la strada in questo tratto urbano si è trasforma in strada a scorrimento veloce negli orari di ”morbida” generando pericoli di immissione a Ponteranica, a causa del raggio ridotto della rotonda di via Maresana.
Ora sarà verificata la possibilità di realizzare la terza corsia dinamica governata da un sistema automatico e non da addetti alla posa dei birilli e nel contempo si sostiene che la realizzazione della quarta corsia sarebbe inutile. Affermazione condivisibile, anche perché rimarrebbe inalterato il transito nell’abitato di Ponteranica di oltre 25 mila autovetture giornaliere. Solo il completamento della circonvallazione, naturalmente da studiare attentamente per salvaguardare al massimo i valori ambientali della zona e la qualità della vita del quartiere, potrà porre fine a questa situazione. Ma nell’attesa di questa soluzione definitiva molto costosa – si parla di circa cento milioni di euro – già inserita sino al 2019 nell’elenco delle infrastrutture viarie da realizzare nella provincia di Bergamo, risulta inevitabile la realizzazione delle quattro corsie tra le due rotonde”.