I danni provocati dai grandi carnivori all’agricoltura e agli allevamenti lombardi sono stati al centro del dibattito in commissione speciale Valorizzazione e tutela dei territori montani, presieduta da Giacomo Zamperini (FdI), che ha incontrato i dirigenti delle direzioni generali della presidenza di Regione Lombardia e degli assessorati regionali all’Agricoltura e Territorio.
Al momento è stimata la presenza accertata di 21 branchi di lupi che si muovono lungo il territorio lombardo per un numero complessivo di esemplari superiori alle 100 unità: circa 8 branchi nell’Oltrepò pavese, 9 sulle aree alpine (alcuni di questi gruppi di lupi sono transfrontalieri, ossia si muovono anche verso la Svizzera e la provincia di Trento). Sono 4 invece quelli presenti nelle zone di pianura. Nel 2023 le predazioni sono state un centinaio e ammonterebbe a circa 70mila euro l’importo degli indennizzi, riguardante sia agricoltori che privati cittadini. Durante la seduta è stata sottolineata l’importanza della prevenzione, che ad oggi si sviluppa e viene attuata prevalentemente attraverso il ricorso a recinzioni di protezione delle proprietà agricole e di piccoli o grandi allevamenti.
Nel 2019 il bando, rivolto alle imprese agricole danneggiate da passaggi di grandi carnivori, ha soddisfatto 59 domande per un importo di 250mila euro e nel 2022 le domande sono state 46 a fronte di 220mila euro. Il prossimo bando, che sarà aperto a maggio, prevede una dotazione finanziaria di un milione di euro rivolto ad agricoltori che intendono realizzare recinzioni fisse, mobili, elettrificate e non elettrificate.
Altro aspetto sollevato in commissione ha riguardato anche le possibilità di indennizzo previste per coprire i danni provocati dai grandi predatori destinate ai privati cittadini. Aspetto questo, è stato specificato, che contraddistingue la Lombardia da altre Regioni che prevedono il risarcimento esclusivamente per i danni alle imprese agricole.
“Gli incontri di oggi hanno aggiunto un tassello importante al lavoro che stiamo portando avanti sul tema, contribuendo a delineare un quadro potenzialmente preoccupante della presenza dei grandi carnivori che non può più essere ignorato – ha sottolineato il presidente della commissione Giacomo Zamperini –. Il problema lupo è reale, la sua presenza in Lombardia è in costante crescita, non solo nelle zone montane, ma anche in pianura. La prevenzione con le reti elettrificate e gli indennizzi da soli però non sono più sufficienti: ritengo che oggi sia necessario lavorare tutti insieme per arrivare alla predisposizione di un piano di gestione e contenimento di questa specie, come avviene già per nutrie e cinghiali”.
Nel corso della mattinata la commissione ha incontrato anche i rappresentanti delle associazioni di categoria degli agricoltori (Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri, Aral), che hanno evidenziato come diversi pastori e allevatori di montagna siano in difficoltà nel proseguire e portare avanti la propria attività nelle zone alpine e montane a causa dei danni provocati dalla fauna selvatica e dai grandi predatori.
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Ma che problema c’è se ci sono i lupi?chiamate quell’assassino di Fugatti che ci pensa lui ad ammazzare tutti i selvatici che ci sono in giro! Sono d’accordo con la signora che scrive che non si devono lasciare soli gli animali anche se ci sono le recinzioni e anche con chi ha scritto che bisogna mettere in moto i neuroni che sono quelli che ormai più nessuno utilizza! Meglio usare il fucile perché è meno faticoso.
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Non imparano niente…. assolutamente niente, da chi da anni, per dare un contentino alle varie lobby (e per avere un ritorno elettorale), porta avanti il cosiddetto “contenimento”….Se fornite prede facili, su un piatto d’argento, chiunque se ne serve. Gli studi scientifici e le esperienze parlano chiaro….ma la propaganda alla “Vanna Marchi”….in Italia funziona sempre. Liberate i pochi neuroni e buttate una sera per sentire uno zoologo….
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salviamo I lupi,non mangiano le persone ! ok all’ indennizzo agli agricoltori
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Ma avete finito di fare terrorismo spicologico?
Utilizzate i metodi che usani in Abruzzo!
Cani da pastore e allevatori presenti nei pascoli e non lasciarli in mezzo ai prati soli con recinzioni e se tutto va bene qualche cane…cultura invece di propaganda…-
sono d’accordissimo!
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Anch’io concordo al 100%!
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