Un libro per ricordare quell’epoca che ormai non c’è più. È più di un’autobiografia Chèl del Capèl, il racconto della vita politica e non solo di Luciano Masnada, scritto da Maria Teresa Birolini. È proprio l’uomo sulla copertina a presentarsi: “Io sono nato e cresciuto qua a Berbenno e quest’anno saranno 73 anni. Avevo in mente già da un po’ di scrivere un libro, era il mio sogno nel cassetto, sarà anche vanità, ma mi piaceva ricordare la mia infanzia, un libro su quando ero piccolino e c’è tutta la vita della politica, come consigliere provinciale. Erano tutte cose che volevo raccontare e mi è venuta voglia di raccontare, appunto”.
Luciano si è dunque affidato a Maria Teresa Birolini. “Avremmo potuto fare un libro molto più alto, anche trecento pagine – scherza lui – ma giustamente lei ha preferito ridurre. Devo dire che avevo già cominciato da un paio di anni a prendere note e appunti, mi ha aiutato molto il fatto che, dal ’95 ad oggi, ho messo via tutti gli articoli che parlavano di me, di tutti i livelli. Tutto sommato, abbiamo lavorato molto bene insieme: io ho scritto tutto quello in più che mi veniva in mente, poi lei elaborava il materiale, ci incontravamo una volta ogni due o tre mesi per parlare”.
Il libro, spiega Luciano “è stato presentato ufficialmente oggi pomeriggio, primo di marzo, e per l’occasione siamo riusciti ad avere uno spazio nella sede Provincia (Spazio Viterbi ndr), devo anche ringraziare il Presidente per questo. Il titolo? Si riferisce proprio a me, fa parte della mia figura, è un costume da pastore tipico: ho fatto il militare in Trentino e vedevo qualcuno con i costumi tirolesi, mi sono detto che anche noi dovremmo recuperare il nostro costume, riappropriarci della nostra cultura e del nostro modo di vestirci, senza farcelo dire dagli altri”.
Una riflessione che ci porta a parlare di una parte del racconto di Masnada: “Una volta, qua in zona, avevano tutti le mucche: ho avuto un’infanzia da contadino, una volta chi aveva la mucca in casa stava bene, credo che come me ce ne siano stati tanti. La mia generazione ha provato cose che non ci sono più, a leggerle oggi sembrano inventate. Nel mio libro racconto di quando mio papà, a undici anni, mi aveva mandato qui a Berbenno con i miei nonni a curare le bestie”. Questo libro è un ‘opera che “serve per lasciare un memoria, il motivo è di ricordare e questo mi ha spinto e scrivere”.
Accanto all’infanzia “C’è anche da raccontare tutta la vita della Lega Nord, quella che all’epoca era la vera Lega in Valle, come è nata e come è stata vissuta. Sembravano dei carbonai, chi mai avrebbe pensato che sarebbe stato quel successo, noi ci credevamo. Avevo un amico che conosceva il sistema federalista perché era stato in Svizzera ed era una cosa tutta diversa, noi credevamo che Bossi avrebbe cambiato davvero le cose” e Masnada racconta anche che “Per me, è stata davvero una delusione quando poi non si è concretizzato questo grande ideale. Ho avuto la fortuna di fare 9 anni in Provincia, ma mi diventa difficile parlare di politica oggi”.
Come racconta Luciano, infatti “si è persa la voglia di fare politica, oggi manca la credibilità e mi dispiace per i giovani. È diventato difficile sapere a chi rivolgersi”. La strada è allora l’impegno civico: “Per i giovani, io dico loro che possono candidarsi nelle comunali, avere senso civico, lontano dai partiti nelle liste civiche ci sono opportunità, ma più in là è un disastro, non c’è qualcosa a cui credere: ormai è finito tutto, ci sono stati tanti passaggi che alla fine illudono i giovani”.
Ultime Notizie
-
Ho conosciuto di persona il Masnada Luciano ha veramente un valore politico e civico molto alto.
Complimenti
Leggerò il libro