Dal 2 al 24 marzo 2024, gli spazi dell’ex Chiesa della Maddalena di Bergamo (Via Sant’Alessandro, 39/D – Bergamo) ospitano “Geografia Interiore”, nuova mostra di Maria Clara Quarenghi, 94 anni, artista che per tutta la carriera in ambito principalmente pittorico, affiancata da studi e confronti di filosofia e antropologia, ha incessantemente esplorato il tema dell’esistenza. Nelle sue opere emerge l’urgenza di rispondere alla domanda “perché la vita al posto della non vita?”, quesito che ha preso forma fin dall’infanzia a San Pellegrino Terme e nella Casa di Regime, oggi Istituto Clinico Quarenghi, fondata nel 1925 dal padre medico, il dottor Francesco Merino Quarenghi.
Dopo i due eventi nel 2022 legati alla presentazione della monografia “Opera picta”, pubblicata da Moretti&Vitali, a cura di Luca Pietro Nicoletti, al Teatro Tascabile e all’ex Ateneo in Città Alta dove il pubblico ha potuto apprezzare l’ultima serie di lavori dell’artista, ora la nuova occasione per poter ammirare un’ampia selezione di tutti i cicli di opere, offrendo una antologica rappresentativa di oltre sessant’anni di pittura.
Scrive Luca Pietro Nicoletti nel testo che accompagna la mostra. “Ci sono due geografie nella vita e nella ricerca di Maria Clara Quarenghi: una è fatta di viaggi, anche avventurosi, in luoghi e terre carichi di valori emotivi e simbolici; l’altra è fatta di un costante e misurato scandaglio interiore, proiettato verso una dimensione trascendente. In quest’ultima accezione, il suo è dunque un viaggio terrestre e celeste, che conduce verso una luce spirituale. Non è un caso, infatti, che questo percorso si apra idealmente con un quadro impostato sulla struttura del cerchio e si chiuda con un abbagliante disco bianchissimo, in cui tutte le forme si assommano e sintetizzano.” Oltre 40 opere esposte, alcune inedite, molte di grande formato, ripercorrono i diversi cicli pittorici: Essere umano (1958 – 1968), Cosmo (1968 – 1973), Luce (1975 – ).
Le tecniche si evolvono nel corso del tempo e da un astratto informale di grande gestualità e forza, passa gradatamente a una pittura intensa nel colore, ma lieve alla vista, dovuta alla stesura della tempera spray, dove la ricerca della luce è il focus primario di tutto il lavoro. Nell’abside di destra della chiesa è ospitato un documentario, a cura di Emma Canali, storica dell’arte che ha anche redatto i testi guida della mostra, mentre la regia e le riprese sono a cura di Gianni Canali, fotografo e videomaker.
Il racconto della vita dell’artista, così intrecciata a quella della sua famiglia, ai valori di armonia, amore e libertà, da sempre respirati nella grande villa di San Pellegrino Terme, accompagna la mostra e la integra di quella narrazione vivace e piena di incanto per la vita, che appartiene a Maria Clara Quarenghi. All’ingresso si possono trovare in vendita le copie del volume “Opera picta. La cosmica unità”, monografia che offre un’ampia visione di tutta l’opera di Maria Clara Quarenghi, attraverso immagini e testi esplicativi della sua eclettica ricerca.
Biografia
Maria Clara Quarenghi (San Pellegrino Terme, 1930) si forma all’Accademia di Belle Arti “Giacomo Carrara” di Bergamo tra il 1951 e il 1957, con i Maestri Achille Funi e Trento Longaretti. Dalla scuola di affresco apprende il carattere di monumentalità della pittura, che si ritrova nelle sue carte dipinte anche dopo la svolta verso l’informale e l’astratto. Uno degli affreschi eseguiti si può ancora vedere presso l’Accademia Carrara.
Dal luogo dove è cresciuta, San Pellegrino Terme e la Casa di Regime, fondata dal padre medico, dott. Francesco Merino Quarenghi nel 1925, per la prevenzione e la cura della salute attraverso principi quali vegetarianismo, crudismo, elioterapia, cure termali, esercizio fisico, Maria Clara enuclea il bisogno di capire e approfondire il significato della vita. Si chiede anche “perché la vita al posto della non vita”? Indagare in altri Paesi il rapporto spirituale con l’essente. L’atteggiamento religioso come fondamento del vivere.
Dopo il diploma, nel 1958 si trasferisce a Parigi dove segue i corsi di André Chastel alla Sorbona. Frequenta l’Academie Julian con Ossip Zadkine, l’Atelier di Johnny Friedlander e l’École nationale supérieure d’arts et métiers de la Ville de Paris. Inizia a viaggiare. Nord Europa, grande sapienza costruttrice e simbolismi nell’architettura gotica delle cattedrali. Spagna, qui si sente ancora il peso dell’Inquisizione. Israele, intensa emozione, il nucleo della religione giudaica. Medio Oriente: Siria con la visione di Palmira, Iran le tombe rupestri dei Re Persiani. Grecia, visione di sole, profumi e pensiero filosofico. Torna più volte in questi paesi.
Si occupa comunque sempre della Casa di Cura, gestita unitariamente da tutta la famiglia. Insegna Storia dell’Arte dal 1960 al 1982. Il suo lavoro si può suddividere in tre grandi cicli: Umanità, Cosmo, Luce. Espone nel tempo a New York, in Italia e in Belgio. Gran parte delle opere si possono vedere all’Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme (BG).