Le “miracolose” acque minerali di Sant’Omobono: ecco cosa scrisse lo scienziato Maironi da Ponte

Un antico scritto del 1782 racconta delle acque minerali di Sant'Omobono Terme, una delle principali ricchezze della Valle Imagna, dotate di numerosi effetti benefici sulla salute.
27 Febbraio 2024

Un antico scritto del 1782, uno studio approfondito ad opera di Giovanni Antonio Maironi da Ponte, illustre scienziato e letterato bergamasco, conserva una testimonianza preziosa circa la natura, la qualità e le innumerevoli proprietà delle “acque minerali di Sant’Omobono”.

L’importante documento, dedicato “a Sua Eccellenza il Signor Giorgio Contarini Senatore Amplissimo”, intitolato Sulla storia naturale della provincia di Bergamo, si sofferma con dovizia di particolari su una delle principali ricchezze della Valle Imagna, cioè “la picciola fonte minerale della villa di S. Omobono”. Una fonte che scaturisce dal fiume Imagna, arteria liquida che interseca tutta la valle, il cui “letto […] è sommamente scavato, segnatamente al disotto del centro della valle, dove frequentemente questo fiume passa fra rupi altissime di viva pietra, e come tagliate a scarpello”.

Un fiume che si fa strada lungo un fondo “costantemente di pietra, di ghiaia, e di ciottoli calcari”. In un ramo dell’Imagna, “denominato la val Pettola, viene dolcemente scaricata la fonte in questione. In queste acque “scoperte dodici anni fa in circa”, secondo le indicazioni temporali del Maironi, “il minerale, che vi predomina è il zolfo. Dalle analisi compiute “risulta, che vi abbia insieme del marte, e qualche poco nitro”.

Lo scienziato prosegue lodando “l’acqua [che] è limpida fresca perenne, e sufficientemente abbondante, odorosa di zolfo ugualmente in ogni stagione, e sempre di ugual efficacia sino a molti passi dalla fonte”. Un’acqua buona, salutare, sia che venga “adoperata esteriormente, sia internamente […] a norma del bisogno”. I medici, secondo il nostro, ben presto si accorsero della sua peculiare natura, cioè il suo essere “opportunissima per molte malattie”, risultando efficace “nei mali cutanei di qualunque razza”.

Lo studioso bergamasco elenca, infine, con precisione, i numerosi effetti benefici apportati dalla fonte, quasi fosse dotata di virtù taumaturgiche: “È stata sino adesso adoperata con sì buon successo, che quasi si stabilisce, che sia dessa specifica. Nelle infermità poi interiori, ove vi sieno delle suppurazioni, delle ulcere, delle ostruzioni, delle contratture, ed offese de’ nervi, dei calcoli, ed altri incomodi di vasi orinari, i medici la trovano commendabile; e tanto più, che non solo tale la ‘fanno considerare i principi minerali, ond’è dottata, ma le guariggioni da simili malattie ottenute”.

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