È tempo di primavera, le primule e le prime foglie sugli alberi stanno cominciando a spuntare e il sole regala giornate più calde e luminose, ma sulle montagne la neve non manca affatto e il finale di stagione per lo scialpinismo si preannuncia emozionante.
Per questo motivo, ho deciso di intervistare una persona appassionata e competitiva, Claudia Boffelli, 27 anni di Roncobello, vincitrice del Trofeo Parravicini 2023 e reduce da tre importanti vittorie: Skialp3 Presolana, Domobianca Vertical Night e Monterosa Skialp.
È sorella di William, altro atleta eccellente, (vedi l’articolo qui) e gareggia con i colori dello Sci Club Roncobello. Ecco un po’ della sua storia: “Pratico scialpinismo, ma mi sono dedicata allo sci di fondo per molti anni, mentre in estate mi cimento con il ciclismo, la corsa in montagna e l’alpinismo. La prima volta mio fratello William mi aveva portata alle Baite di Mezzeno, sopra Roncobello, con l’attrezzatura di mio papà (avevo gli scarponi di 3 numeri più grandi e indossavo 3 paia di calzini!) mi è piaciuto e, da quel momento, ho cominciato ad allenarmi per migliorare”.
Dopo tante fatiche, Claudia ha iniziato a partecipare alle gare, portando a casa anche delle vittorie, ma ascoltiamo direttamente da lei com’è l’ambiente delle competizioni per una donna: “Ho partecipato spesso alle gare quest’anno e molte volte si sente dire che le donne ricevano meno premi o non ricevano il miglior trattamento possibile. Io penso che ciò non sia vero, il motivo per cui il montepremi per le categorie femminili è minore è perché il numero delle partecipanti alle gare è inferiore rispetto a quello degli uomini, di conseguenza gli organizzatori non possono mettere in palio le stesse cifre”.
Ma come mai il numero delle donne che praticano lo scialpinismo ad alti livelli è minore rispetto a quello degli uomini? “Secondo me – risponde Claudia- il numero delle donne che fanno questo sport a livello agonistico è inferiore perché l’approccio alla disciplina è difficile, lo scialpinismo è uno sport che richiede una preparazione psicologica e fisica notevole. Allo stesso tempo però le donne di talento possono fare meno fatica ad emergere rispetto ai maschi, che trovano invece tanti rivali contro cui competere”.
Molto allenamento è necessario, ma come fa Claudia ad essere sempre preparata? “Mi alleno soprattutto con i miei amici e compaesani di Roncobello e mi diverto molto perché ogni sessione è come una piccola gara e sempre una sfida tra risate e piccole prese in giro che ci scambiamo a vicenda. Inoltre, ho un motto, che cerco di ricordare sempre anche nei momenti di difficoltà: mai mollare, se ti impegni i risultati arrivano. Bisogna godersela mettendo tanta passione in tutto ciò che si fa. Io, personalmente – prosegue Claudia – preferisco le gare di lunga durata magari in ambiente, come il Trofeo Parravicini, che mantengono l’essenza dello scialpinismo, rispetto alle nuove tipologie brevi”.
Concludendo, ho chiesto a Claudia i suoi progetti per il futuro: “Dopo un infortunio mi sono detta: è ora di svegliarsi e non perché è mattina, quindi, da qual momento, ho deciso di impegnarmi con la preparazione per ottenere buoni risultati e in futuro l’obiettivo è di raggiungere il mio limite, capire fino a che punto posso spingermi”. Facciamo il tifo per Claudia nelle prossime gare che affronterà (Tour du Rutor, competizione internazionale e Trofeo Parravicini 2024) e che sia per tutti un finale di stagione divertente e ricco di avventure tra le montagne.