C'era un'intera Valle a Piazza Brembana per salutare uno dei suoi uomini migliori. Lunedì 28 ottobre sono stati celebrati, con centinaia e centinaia di fedeli presenti, i funerali di Piero Calvi (per tutti Pierello), 68 anni di Lenna, morto sabato 26 ottobre dopo una malattia inesorabile che negli ultimi mesi lo aveva colpito.
Il feretro è giunto nella chiesa parrocchiale di San Martino dall' Hospice del vicino Istituto Don Palla, dove Piero era stato ricoverato nelle ultime settimane. Ad abbracciare con affetto e generale commozione la moglie Gilda ed i figli Ermanno e Roberta c'erano tanti amici ed i rappresentanti di tantissime associazioni e del mondo del volontariato brembano. A loro Piero aveva dedicato con generosità il suo tempo e il suo spirito fatto di attenzioni speciali ed iniziative concrete.
Il rito, presieduto da don Andrea Mazzoleni, ha visto la chiesa di San Martino gremita di fedeli, al punto che molti hanno dovuto assistere ai funerali dal sagrato. Don Andrea ha ricordato di non aver potuto conoscere di persona Piero (solo da poche settimane è parroco in Alta Valle), “ma a parlare e raccontare di lui siete voi con la vostra presenza – ha ricordato il sacerdote in apertura di celebrazione – perché testimoniate la vostra gratitudine e l'esempio di vita che Piero ha lasciato a tutti “.
Nell'omelia don Andrea ha collegato l'esperienza di Piero ed il suo spirito generoso alle Beatitudini proposte dal Vangelo e a quelle che rompono le nuove povertà morali del nostro tempo. “Le Beatitudini – ha detto il parroco ricordando il pensiero di un teologo – ci sono familiari, pur esprimendo concetti che a volte ci appaiono irraggiungibili. Esprimono appieno quello che era lo spirito di Piero nel suo impegno sociale. Per coloro che si spendono per la felicità altrui, c'è Dio Padre che si fa carico della loro. Ecco allora che la sofferenza di Piero e questo momento di tristezza che ci accomuna, ci porta già alla Speranza e all'idea di poter accompagnare Piero all'incontro con il Padre con tanta gratitudine e con l'impegno a raccoglierne l'esempio di amore infinito”.
In chiesa c'erano i labari dell'Aido, quello del Gruppo Alpini di Lenna e del Cai Alta Val Brembana. C'erano rappresentanze di tutte le associazioni della Valle Brembana, dei cacciatori e dei pescatori, degli Amici Gogis (di cui fu fondatore), di Serina, della Sagra degli Uccelli, della Cooperativa In Cammino.
Dopo la lettura della Preghiera del Donatore e di quella dell'Alpino, le note dell'organo all'uscita dalla Chiesa hanno intonato “Signore delle Cime”, ripreso poi con il canto dopo la benedizione nel vicino cimitero. Un momento struggente, che ha affidato al vento alzatosi impetuoso la preghiera di tutti ed il grazie sincero ad un uomo che nessuno potrà mai dimenticare.