Il 21 marzo, presso il Comune di San Pellegrino Terme, colleghi ed amministratori insieme al sindaco Fausto Galizzi ed al vicesindaco Vittorio Milesi, hanno festeggiato la bibliotecaria Donatella Milesi che dopo 42 anni di lavoro (di cui 38 svolti nella biblioteca della cittadina) andrà in pensione. Ora, a prendere il suo posto ci sarà la nuova bibliotecaria Elisabetta Bonaldi.
Quello stesso giorno, sul profilo Facebook del Comune, sono stati pubblicati alcuni scatti dell’evento accompagnati da una didascalia dove si legge: “Grazie di cuore Donatella! La nostra bibliotecaria Donatella dopo 42 anni di lavoro, 38 dei quali presso il nostro Comune, ci lascia per il raggiungimento della meritata pensione. A lei il grazie più sincero per il servizio straordinario e prezioso svolto sempre con grande professionalità presso la nostra biblioteca”. Donatella ha ringraziato tutti coloro che ha avuto la possibilità di conoscere, dai cuccioli dell’Asilo “Nido Il Pulcino” di San Pellegrino fino ai bambini ed ai ragazzi che le hanno dato ogni giorno un motivo per continuare a lavorare con passione ed entusiasmo.
La sua vita di bibliotecaria è cominciata l’1 aprile 1986: “La persona che mi accompagnò in biblioteca mi sintetizzò quello che pensava dovessero essere le mansioni di una bibliotecaria: sedermi lì, aspettare l’arrivo degli utenti, registrare i libri che prenderanno in prestito e quando erano le 18:30 dovevo andare a casa – racconta Donatella. – Quel giorno non arrivò nessuno e neppure nei tanti giorni seguenti. Ebbi quindi tutto il tempo per visionare i cataloghi, il patrimonio librario, i prestiti fatti sino ad allora e per cercare… una via di fuga. Ma: come spiegare ai miei genitori la rinuncia a un lavoro nel pubblico impiego, alla sicurezza del posto fisso?”.
Qualcosa però cambiò presto: Regione Lombardia approvò in quel periodo una Legge riguardante le biblioteche di pubblica lettura. Con questa legge si dava in affidamento al bibliotecario un budget finalizzato all’acquisto dei libri. Inoltre, intorno a fine anno, viene valutata la bontà dell’operato del biblioteca attraverso 2 principali indicatori: numero di prestiti e numero di utenti.
“Gestire il budget per l’acquisto dei libri permette di orientare la promozione della lettura verso quei target che si vogliono conquistare. L’obiettivo prioritario per la biblioteca di San Pellegrino Terme, soprattutto in quel momento, doveva essere quello di conquistare i bambini, farli entrare in biblioteca e offrire loro il motivo, lo stimolo per tornare. Se ho potuto lavorare con questo obiettivo è stato anche grazie all’appoggio ed alla fiducia dimostrata nei miei confronti da parte dell’Assessore alla Cultura di allora” .
In quel periodo ci fu anche un momento “fortunato” per la bibliotecaria che la vide spostarsi, momentaneamente (anche se il trasloco è stato più lungo rispetto al previsto), presso i locali che oggi ospitano il “Nido il Pulcino” della cittadina a causa dei lavori di ristrutturazione di Villa Speranza, dove oggi si trova la biblioteca: “Se penso a quei locali (due di cui uno praticamente senza finestre) e a quegli arredi (il calorifero e il ripiano del catalogo erano i nostri espositori, le scatole di cartone erano i contenitori dei libri per i bambini) mi rendo conto di quanto sia stata determinante la collaborazione degli insegnanti nel far scoprire la biblioteca ai loro studenti. Grazie a loro ogni giorno la biblioteca si riempiva!”.
Donatella ci ha confessato che quelli sono stati anni che ricorda con un po’ di nostalgia: “Leggevo negli occhi dei bambini la sorpresa e l’entusiasmo di trovare in biblioteca libri “di calcio”, “di danza”, “di barzellette”, “di fumetti”… e che gioia per loro poterli portare a casa. Formidabili quegli anni quando bastava un bel libro per entusiasmare un bambino!”. Teoricamente il trasloco doveva essere momentaneo, ma qualcosa è cambiato… In quei 9 anni i prestiti sono lievitati: da 400 nel 1986 arrivando a 14.000 nel 1994. Poi nel 1995 finalmente la biblioteca traslocò definitivamente presso Villa Speranza, dall’altra parte del paese. Vent’anni dopo la biblioteca ha visto il raddoppio dello spazio oltre al dotarsi una nuova sezione pensata per accogliere i bambini in età prescolare. Oggi gli utenti sono 1.051 e i prestiti sono circa 20.000.
“È stata una bellissima esperienza! Impegnativa, certo, perché promuovere la lettura vuol anche dire trovare per ogni persona che si rivolge alla biblioteca un libro che risponda ai suoi bisogni. Vuol dire cercare di capire quali sono questi bisogni, cercare di conoscere l’utente e conoscere il patrimonio librario della biblioteca. Questo vuol dire, sì, leggere tanti libri, ma spesso solo quel poco che basta ad individuarne l’argomento, la trama, lo stile. Dei vari incontri che ho avuto l’occasione di fare con le scolaresche niente è stato improvvisato! Ogni aspetto è stato pensato e studiato, non solo le letture ed i libri da proporre, ma persino per quanto riguardava la scelta dell’abbigliamento… tutto deve essere finalizzato ad accogliere i bambini e i ragazzi nel modo più caloroso e rispettoso. Il lavoro del bibliotecario è simile al quello del contadino che semina; è un lavoro faticoso, ma vuoi mettere la soddisfazione di un buon raccolto? In tutti questi anni ho seminato, seminato e a volte ho anche raccolto frutti di una bellezza e bontà sorprendente”.