L’Atalanta travolge il Napoli nello scontro diretto per l’Europa, 3 a 0 degli uomini di Gasperini grazie a Miranchuk, Scamacca e Koopmeiners nel finale. Proprio l’olandese recupera dalla botta rimediata in Nazionale, ma solo per la panchina (De Keteleare in tribuna), a centrocampo si schierano Ederson e De Roon. Ruggeri e Djimsiti, reduci dalle fatiche della sosta, sono sostituiti da Zappacosta e da Hien. Fuori dal primo minuto anche Lookman, l’attacco è guidato da Miranchuk e Scamacca con Pasalic a supporto. Il Napoli ritrova Osimhen ma perde Kvaratkshelia, dentro allora Raspadori nel ruolo di ala. Mediana molto fisica con Anguissa, Lobotka e Traorè, a sinistra Mario Rui vince il ballottaggio con Olivera.
La prima emozione si fa attendere solo due minuti: Miranchuk viene lanciato in profondità, arriva al limite e calcia di prima con il destro, palla sul palo esterno. I padroni di casa cercano spesso la palla nello spazio per Osimhen, a duello con Hien, mentre la Dea cerca spesso il pallone sulle fasce. Proprio dalla destra, Zappacosta rientra e crossa, Hateboer fa la sponda in area, la palla arriva a Pasalic che in qualche modo rimette in mezzo. Miranchuk arriva in corsa e con il mancino riesce a segnare da un metro, vantaggio atalantino con qualche protesta partenopea per una spinta di Scamacca su un difensore azzurro.
Gli azzurri avrebbero l’occasione per pareggiare, ma Carnesecchi salva in uscita su Osimhen, poi Scalvini intercetta a due passi dalla linea un tiro destinato alla porta. I bergamaschi si difendono con ordine e trovano il raddoppio al 44’. Scamacca prima sbaglia lo stop, poi recupera la sfera sui 25 metri, dialoga con Mianchuk e con il destro manda la sfera in angolino dal limite dell’area, raddoppio che colpisce a freddo il Napoli.
Calzona tiene negli spogliatoi Raspadori e Traorè per Ngonge e Zielinski. È proprio l’ex Empoli che si rende subito pericoloso, con un mancino fortissimo da dentro l’area che si stampa sul palo. Anche Osimhen coglie un legno: tiro da fuori, il nigeriano devia e Carnesecchi si allunga bene, con le dita manda la sfera prima sul palo. Pure la Dea ha qualche freccia al proprio arco: Lookman e Koopmeiners rilevano Scammacca e Pasalic, mentre Ruggeri sostituisce Zappcosta, infortunato.
Non è l’unico, perché qualche minuto dopo si fa male Scalvini in un grande allungo difensivo: già entrato Djimsiti, è Toloi a dare il cambio al 42. Il Napoli si gioca il tutto per tutto con l’ingresso anche di Simeone, schierato in una batteria offensiva ora iper-popolata, ma Carnesecchi è attento su Osimhen, anche con il piede. A due dalla fine gli orobici la chiudono: Ruggeri per Koopmeiners, l’olandese se la sposta e con il mancino fredda Meret, 3 a 0 e partita in cassaforte.
Grande prova dell’Atalanta, che dimostra solidità e compattezza sul campo dei campioni d’Italia in carica. Ottima prestazione del collettivo, di Hien e di Miranchuk in particolare: il primo garantisce copertura difensiva, il secondo inventa in attacco. Tutti segnali positivi in vista, nemmeno a dirlo, di un altro tour de force: si comincia mercoledì 3 aprile, andata della semifinale di Coppa Italia a Firenze contro i Viola.