Guglielmo Tiraboschi, da Zambla Alta l’esperto di razza bruna che rispetta la tradizione

Guglielmo Tiraboschi, classe 1966, originario di Zambla Alta, gestisce l’Azienda agricola dove mamma Lucia e papà Luigi gli hanno trasmesso l’amore per questo lavoro.
7 Maggio 2024

“La mia attività è il naturale proseguimento di ciò che mi ha lasciato mio papà Luigi, una passione trasmessa di generazione in generazione”, così Guglielmo Tiraboschi, classe 1966, originario di Zambla Alta, una piccola frazione di Oltre il Colle, ci introduce alla sua passione e al suo lavoro. Guglielmo, da sempre abituato allo stretto contatto con la il territorio montano, allevando bovini, praticando la transumanza, vivendo in alpeggio e trasformando il latte in formaggio, gestisce l’Azienda agricola Tiraboschi Guglielmo ubicata sempre a Zambla Alta, dove mamma Lucia e papà Luigi, gli hanno trasmesso l’amore per questo lavoro.

“Ho sempre avuto passione per questi bovini, per cui quella di proseguire con questa tradizione è stata una scelta naturale. Ad oggi l’azienda agricola si sviluppa nel complesso originario con tecniche tradizionali: la mungitura avviene meccanicamente e viene fatta due volte al giorno, la mattina e la sera, ad orari fissi. Il latte della mungitura mattutina viene versato in caldaia e aggiunto a quello della sera precedente, dal quale viene raccolta la panna affiorata nella notte utilizzata per la produzione del burro; il latte viene scaldato e con la lavorazione appresa dei miei genitori trasformato in formaggio e formaggelle”, ci racconta Guglielmo. 

Un’esperienza, la sua, acquisita negli anni facendo molta esperienza: “Lavoro in stalla fin da quando ero un bambino. Tornavo da scuola e, dopo pranzo, uscivo per condurre al pascolo gli animali, spostare le mucche da un prato all’altro, fare fieno, sistemare la stalla o semplicemente guardare la lavorazione del formaggio”. A 20 anni, Guglielmo ha conseguito il diploma come Esperto Provinciale della Razza Bruna, uno dei più giovani esperti in Italia. 

È così che inizia un periodo in cui si reca presso le aziende agricole a punteggiare gli animali migliori, con la possibilità di accrescere il proprio bagaglio di conoscenze che ha poi riportato nella sua azienda.  “Ad oggi mi occupo esclusivamente del mio allevamento. Il lavoro da allevatore ti impegna a 360 gradi, ogni giorno, festività comprese: perché la mungitura avviene due volte al giorno. Sono molte le attività collegate: produzione di formaggio, di burro con l’utilizzo della zangola, la fienagione, il taglio della legna e non da ultimo tutti gli adempimenti burocratici necessari per i quali posso contare sull’aiuto di mia moglie e mia figlia Martina, spiega Guglielmo. 

Nella sua stalla si trovano una ventina di mucche, tutte con un nome e un carattere distintivo che, come ci spiega l’allevatore, amano essere coccolate, spazzolate e godersi momenti di wellness. Il lavoro di Guglielmo, al di fuori della mungitura, viene fatto tutto manualmente: a partire dal trasporto del latte dal secchio di mungitura al casello, la consegna del fieno, attraverso l’utilizzo della forca che, carica di fieno, viene portata in spalla fino nella mangiatoia, che viene precedentemente pulita e sistemata. Come ci insegna Guglielmo, non è uno scherzo quando si dice “Fare il letto alle mucche”!

“Il mio è un lavoro che contrappone a tanta fatica tante soddisfazioni: possiedo animali con un’ottima genetica, grazie alla mia conoscenza di esperto. Questo mi ha dato la possibilità di partecipare a molte fiere zootecniche: zonali come a Serina, dove ho vinto per tanti anni raccogliendo una numerosa collezione di campanacci, ma anche fuori dal mio territorio come a Pasturo, Edolo e Verona”, ci spiega. Dopo tanti anni di lavoro, trova ultimamente l’aiuto dei suoi figli che ormai sono diventati grandi: Martina, che ad oggi è meno presente a causa del suo trasferimento a Milano per gli studi, e Mirko, che nonostante sia all’ultimo anno di superiori, compatibilmente con verifiche ed interrogazioni, in stalla aiuta il papà Guglielmo.

L’allevamento, pur essendo la sua attività principale, non è però l’unica: con il tempo ha aperto uno spaccio dei suoi formaggi che si trova all’interno del “Bar Piccola Parigi”, il bar di famiglia, ubicato sempre a Zambla Alta; inoltre, con l’aiuto della sorella Fausta e del fratello Remo, gestiscono un’attività ricettiva, il Camping Zambla: “Agevolati dal fatto di vivere in una zona panoramica, soleggiata e circondata dalla nostre quattro montagne: Il Menna, l’Arera, il Grem e l’Alben e grazie alla passione di tre giovani quali eravamo, abbiamo creato un’oasi di vacanza immersa nel verde e a contatto con la natura e i nostri animali”. Guglielmo poi, conclude affermando che mai ha pensato ad una vita diversa da questa è che anzi: tornare a casa dopo un periodo trascorso in vacanza, e ritrovare tutto quello che ha costruito, è un’emozione impagabile!

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