Una serata che entra dritta nella storia, con un’indolore sconfitta (0-1) e una qualificazione più che meritata. L’Atalanta raggiunge la semifinale di Europa League e manda in visibilio il popolo neroazzurro.
Nell’undici titolare iniziale ci sono i ritorni di De Roon e Zappacosta (squalificati in campionato) e quello di Musso in porta. Gasperini lascia in panchina Pasalic e De Ketelaere e opta per Koopmeiners e Miranchuk al fianco di Scamacca. In campo l’Atalanta scende quindi con Musso; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Zappacosta, De Roon, Ederson, Ruggeri; Koopmeiners; Scamacca, Miranchuk.
L’avvio di partita è traumatico poiché al 7′ Liverpool è già in vantaggio. Su un cross da destra di Alexander Arnold c’è il fallo di mano (giusto, braccio largo). Rigore con Salah che spiazza Musso. L’Atalanta accusa il colpo, ma regge bene e con il passare dei minuti acquisisce le giuste distanze fra i reparti ed arriva dalle parti di Allisson (tornato titolare) anche in maniera pericolosa. Il fronte destro con Miranchuk, Zappacosta e Koopmeiners libero di svariare propone triangolazioni pericolose, con il russo che manca un aggancio decisivo. Koopmeiners addirittura arriva al gol, ma il suo fuorigioco è evidente. Il Liverpool diventa pericoloso con veloci ripartenze in verticale. Su una di queste Salah si divora lo 0-2, sparando a lato il pallonetto calciato solo davanti a Musso. Pesante il cartellino giallo per Hien (mani al limite, sarà squalificato), ma al riposo si va con il minimo scarto.
Nel secondo tempo tutti si aspettano le folate del Liverpool, ma l’Atalanta è quella dell’andata: un’intensità incredibile, un pressing asfissiante e una dedizione di squadra che ha fatto la differenza.
A ben guardare ci sono due limpide occasioni per il pareggio: tiro di Ederson da dentro l’area e diagonale dal limite di Koopmeiners parato da Allison. Dalle parti di Musso solo sterili lanci lunghi e di fatto nessun tiro pericoloso.
Finisce con il tripudio dello stadio e di un’intera città: l’Atalanta manda a casa il Liverpool ed entra nella final four di Europa League. Nessun dorma: non si smette di si sognare.