L’azienda agricola di Hans Quarteroni (a destra in foto), allevatore 46enne di Serina, è stata scelta dal Ministero dell’agricoltura come esempio di agricoltura sostenibile del futuro, in quanto pioniera nell’allevamento con metodo Grassfed: i bovini di razza scozzese Highland allevati da Quarteroni si alimentano solo con erba o fieno. Un metodo perfettamente in linea con l’obiettivo europeo di ridurre gli allevamenti intensivi (inquinanti) e aiutare, invece, le realtà sostenibili.
Ieri, lunedì 13 maggio, in visita all’azienda di Quarteroni a Dossena il senatore Luca De Carlo (Fdi) – a sinistra in foto con Quarteroni – presidente della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione alimentare del Senato.
Quarteroni è presidente e fondatore dell’Associazione Italiana Alimenti Grassfed (dall’inglese ‘alimentati con erba’), in breve AIAG, nel quale sono riunite circa venti aziende di diverse regioni d’Italia dove – appunto – ovini e bovini sono allevati esclusivamente a erba e fieno, abolendo rigorosamente l’uso di cereali (abbondantemente sfruttati, invece, negli allevamenti intensivi).
“Vogliamo rovesciare il paradigma di questi anni che l’agricoltura inquina – fa sapere De Carlo – Esistono realtà, come questa, che trattengono molto più Co2 di quella che emettono. Giusto quindi dare loro anche un riconoscimento economico”.
Nel concreto, il ministero vuole quindi certificare le aziende agricole più sostenibili, che cioè assorbono Co2 invece di produrlo grazie ai loro metodo di allevamento. A queste aziende verrebbero riconosciuti dei “crediti di carbonio”.
“Secondo recenti studi americani – spiega Hans Quarteroni – questi allevamenti producono il 130% in meno di Co2 rispetto a quelli intensivi. Una grande opportunità per la Valle Brembana. Inoltre, tramite il progetto europeo Pathways stiamo implementando, in collaborazione con Regione Lombardia, il disciplinare di etichettatura volontaria della carne con un SNQZ. I disciplinari SQNZ identificano l’intera filiera e i requisiti che contraddistinguono la qualità riconosciuta dal marchio, che devono essere rispettati a partire da allevatori, macellatori e sezionatori, fino al prodotto finito identificato con il marchio SQNZ.
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Da allevatore in un area marginale in Friuli questi tipo di allevamento al di là della razza e l unico presidio per la salvaguardia del territorio, peccato spesso dal punto di vista economico si lavora in perdita.
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Ma allora esistono davvero gli allevamenti virtuosi!
A quando un film sulla vita (piacevole) degli animali allevati al pascolo ?
Bravo Hans!
Continua così!