Nonostante le numerose riserve di parte della comunità e una raccolta firme online (con oltre 17 mile firme nel momento in cui scriviamo), sembra che i 63 orfani ucraini dai 6 ai 17 anni ospiti a Rota d’Imagna, Bedulita e Pontida dal marzo 2022 (quando sono scappati dalla guerra che ancora oggi imperversa nel loro Paese) torneranno in patria.
Fornita la documentazione da parte del governo ucraino che toglie i dubbi sulla sicurezza dei piccoli, una volta tornati nel loro Paese: due i luoghi destinati ad accogliere gli orfani, uno dista 100 chilometri dalla zona dove si sono registrati i bombardamenti russi, e un’altra al confine con la Romania.
Due zone ritenute sicure dal governo e che quindi dissolve i dubbi avanzanti dal Tribunale dei minori di Brescia, che tuttavia non si è ancora pronunciato sulla richiesta del governo ucraino di rimpatrio.
Sembra sciolto anche il nodo legato alla volontà dei bambini. Nei giorni scorsi, infatti, la presidente del Tribunale dei minori, Cristina Maggia, ha sentito 36 ospiti sopra i 12 anni. Da questi colloqui è emerso che ai piccoli interessa restare uniti. Gli orfani dovrebbero quindi rientrare in patria il primo di settembre, all’inizio dell’anno scolastico ucraino.
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