Atalanta sconfitta con onore a Varsavia. La finale della Supercoppa Europea va al Real Madrid, che si impone per due a zero, al termine di un match non brillante, ma comunque ben giocato dagli uomini di Gasperini, capaci di tenere testa per un’ora ai fortissimi avversari.
Tutto ciò nonostante la Dea arrivasse in Polonia con una rosa cortissima. Tra infortunati (Toloi, Scalvini e Scamacca) e assenze per questioni di mercato (El Bilal, Koopmeiners), la formazione orobica lascia poco margine all’inventiva. Difesa a tre Kolasinac-Hien-Djimisti, fasce affidate a Ruggeri e Zappacosta, De Roon in coppia con Ederson a centrocampo alle spalle di Pasalic, De Ketelaere e Lookman. Chi ha l’imbarazzo della scelta è invece Ancelotti: nei blancos attira gli sguardi il debutto di Mbappé, sostenuto da Vinicious e Rodrygo. Fa un passo indietro andando in mediana Bellingham, Militao e Rudiger i difensori centrali.
La partita vive di fiammate, come è normale per una partita giocata il 14 di agosto: entrambe le squadre sono ancora alla ricerca dell’ottimale condizione fisica. Fanno la differenza le giocate individuali, con cui il Real prova ad accendere il proprio tridente terribile e l’Atalanta a innescare Lookman e De Ketelaere. Al 24’ il primo, vero sussulto: cross dalla fascia destra orobica di De Roon, Militao interviene di testa e manda la palla alle sue spalle: la sfera colpisce l’incrocio dei pali, auto-traversa del difensore brasiliano. I blancos reagiscono prima con un’incursione di Bellingham su cui Musso esce bene (e l’inglese prende un sacrosanto giallo per gioco pericoloso), poi con un’invenzione di Vinicius che pesca Rodrygo solo in area, ma il numero 11 pareggia il conto dei legni colpendo il montante da ottima posizione proprio allo scadere del primo tempo.
La ripresa ha inizio su ritmi forse ancora più bassi, ma le squadre si allungano e ne giova lo spettacolo. La prima chance è bergamasca: cross di De Roon per l’inserimento di Pasalic, il croato stacca benissimo, ma Courtois fa una parata incredibile allungandosi con la mano e togliendo la sfera dalla porta.
Il Real sfonda grazie ai propri fenomeni: Vinicius va via in area sulla sinistra e mette in mezzo, Valverde tutto solo appoggia in rete il gol del vantaggio spagnolo. L’Atalanta è frastornata e stanca e i blancos ne approfittano: brutto disimpegno di Hien che regala a Vinicius, l’azione prosegue in area orobica con Bellingham che serve Mbappé all’altezza del dischetto, tiro di prima che batte Musso (autore in precedenza di un paio di ottimi interventi) e si insacca. I neroazzurri hanno un moto di orgoglio, ma la pesantezza agostana e la panchina limitata non fanno produrre un guizzo che riaprirebbe la partita. C’è tempo solo per l’esordio di Manzoni e l’ingresso di Palestra, poi il match va in archivio sul 2 a 0.
Atalanta comunque ottima per almeno un’ora di gioco: finché le gambe hanno retto, gli uomini dagli Gasperini hanno dimostrato di potersela giocare assolutamente senza paura. Resta il monito chiarissimo per la stagione ventura: urgono innesti che supportino e completino una squadra dalla forte identità, ma con un almeno un paio di buchi da colmare se si vuole continuare a giocare con tutti. Da adesso arrivano le partite importanti: inizia un nuovo cammino, avanti Dea, non sono tutti il Real Madrid.