Ogni tanto guardo i post degli utenti di Strava, un social dedicato agli sportivi che vogliono condividere le proprie attività, mi è caduto l’occhio su un numero: 10.000 m con sopra la dicitura “dislivello positivo”. Così mi sono incuriosito, in quanto nel nostro territorio non ci sono salite così ripide e monti così alti, il tragitto era veramente lungo: ben 240 km.
Proseguendo nella lettura, ho scoperto che il percorso consisteva nel ripetere 9 volte il Passo San Marco partendo da Mezzoldo ed è per questo motivo che ho deciso di intervistare l’autore dell’impresa: Danilo Bernacca, un giovane di 29 anni, originario di Zogno, oggi residente a Bracca, di professione marmista a Camerata Cornello.
Danilo, come è nata l’idea di tentare questa sfida? “Mi piacciono le sfide. Avevo già completato l’Everesting: scalare in un giro in bici 8.848 metri, l’altezza dell’Everest, il monte più alto del mondo, salendo a Cespedosio dai Piani di Scalvino in mountain bike per 10 volte. Però molte persone mi dicevano: “Saresti potuto arrivare a cifra tonda”, così è nata l’idea di raggiungere il traguardo dei 10.000 m e ho deciso di ripetere la strada Mezzoldo- Passo San Marco”.
Come hai vissuto il raggiungimento del tuo obiettivo? “È una sensazione indescrivibile, che si può capire solo provando, soprattutto se penso che è stata una giornata difficile, in particolare tra la quinta e la sesta ascesa nelle quali ero molto stanco ed ero vicino a mollare, ma dopo avere mangiato mi sono ripreso e anche grazie all’aiuto della mia fidanzata, che ha voluto accompagnarmi nell’ultima salita, ce l’ho fatta”.
Per completare un’impresa del genere però, serve una costante e grande preparazione, infatti Danilo racconta: “Per allenarmi al meglio, ho deciso di utilizzare l’ora della pausa pranzo dal lavoro per andare a fare dei giri in bici, cercando di sfruttare al meglio il tempo a disposizione e ho scoperto che queste attività sono molto produttive. Ma per raggiungere un obiettivo del genere bisogna anche avere una preparazione psicologica, ci vuole sicuramente testa, costanza e determinazione, perché non è semplice ripetere molte volte la stessa salita e continuare a pedalare per ore e ore. È necessario pure rendersi conto che se non si osa non si riuscirà mai a capire il proprio limite”.
Grazie a questo nuovo traguardo, raggiunto il 31 agosto, Danilo ha ricevuto per la seconda volta la certificazione e l’iscrizione alla hall of fame dell’ente Everisting Italia che si occupa di attestare il completamento delle sfide sportive in bici o a piedi con dislivello pari o superiore all’altitudine dell’Everest. Tanti complimenti all’atleta e chissà, se ispirati dalla sua impresa, i giovani e i meno giovani delle nostre valli vogliano cominciare a prepararsi per raggiungere un obiettivo così ambizioso, intanto Danilo augura a tutti: “Provate sempre a raggiungere i vostri limiti perché ne vale la pena, la soddisfazione alla fine è immensa!”.