Miky Oprandi: regista, runner e ora pure scrittore. Racconta lo skyrunning quando non era di moda

Avventuriero, regista, musicista e persino scrittore: Miky Oprandi, 59enne di San Pellegrino Terme, racconta la sua vita nel nuovo libro "Correvamo in Paradiso - Gli anni '90 tra Skyrunning e Scialpinismo".
9 Ottobre 2024

Guida alpina, runner, musicista, fotografo, regista e, di recente, pure scrittore. Queste – e tante altre – sono le “anime” dell’eclettico Michelangelo Oprandi, 59enne originario di San Pellegrino Terme, conosciuto da tutti come “Miky”.

“Sono un valligiano amante della natura, della fotografia e della musica. Fin da bambino la musica è stata una parte integrante della mia vita grazie ai miei genitori ed agli insegnamenti di mio zio Tito Oprandi che suonava musica popolare bergamasca Folk nel gruppo “Me lü e chèl’otér”. Ho avuto la fortuna di collaborare insieme a Luciano Ravasio, il quale ha interpretato alcuni scritti dello zio Tito, musicati da me – racconta Michelangelo. – Sin da ragazzo sono sempre stato uno spirito libero: al chiuso di un’aula scolastica preferivo l’aria aperta, la montagna, dove riuscivo ad essere me stesso e ad ascoltare i miei pensieri. In seguito il mondo della fotografia e dei video mi ha catturato, portandomi alla realizzazione di cortometraggi e reportage.

Intorno agli anni ’90 “Miky” inizia la sua avventura nell’alpinismo: “Mi si è aperto un mondo del tutto nuovo, fatto di differenti punti di vista. In questo mio percorso è stato molto importante anche l’incontro con Simone Moro, con cui ho instaurato un bel legame di amicizia. Entrambi avevamo il desiderio di diventare Guide Alpine ed è stato con lui che ho il percorso che mi ha portato a diventare guida alpina nel 1999.

Un passato di competizioni nello skyrunning (a partire dagli anni ’90, quando ancora non era popolare come oggi) e nello scialpinismo a livello internazionale quello di Oprandi. Nel 1998, ad esempio, ha partecipato al “Camel Trophy” in Patagonia, nella cosiddetta “Terra del Fuoco”, come team italiano in coppia con Fabrizio Pistoni (originario di Ivrea, in provincia di Torino). Tra una gara e l’altra in montagna, però, Oprandi non ha mai dimenticato la musica, il suo “primo amore”, passione che lo ha portato a formare insieme ad altri 3 amici il gruppo musicale “Color Sound”: “Principalmente suono la chitarra acustica, l’armonica a bocca, percussioni e flauti irlandesi. Mi piace sentire il suono dei popoli! Mi è capitato di comporre pezzi musicali ispirati ad alcuni viaggi: un esempio è ‘Ninna Nanna Lontana’, brano dedicato ad un bambino nepalese”.

Abbinare la musica alle immagini è stato il filo conduttore per la realizzazione dei suoi due cortometraggi. Nel 2012 firma la regia di “Antonio Baroni – Centenario della Morte (1912-2012)” che è stato proiettato durante alcuni eventi a San Pellegrino Terme: l’1 luglio 2023 nell’antico borgo di Sussia, luogo natio di Baroni, durante un evento dell’Associazione “Amici di Sussia” insieme al CAI Alta Valle Brembana (QUI l’articolo dedicato) e poi nuovamente il 13 agosto. Nel 2021, Michelangelo ha realizzato il cortometraggio “La Pista del Sole”: anch’esso ha debuttato a San Pellegrino Terme e in seguito è stato riproposto il 14 agosto di quest’anno durante un evento che in Località Vetta, a due passi dalla Funicolare della cittadina termale.

“Quando si realizzano questi corti, si ricoprono vari ruoli: regista, sceneggiatore, fotografo, arrivando al cameraman e produttore. Si è tutto in uno! Già da bambino mi piaceva cimentarmi in questo mondo con le prime VHS. Con l’arrivo del computer le cose sono cambiate e dal punto di vista tecnico, sono state molto semplificate” – continua.

Negli ultimi periodi, Michelangelo Oprandi, con l’aiuto prezioso della compaesana Marta Gaia Torriani, ha scritto il suo primo libro che è uscito ad inizio settembre di quest’anno “Correvamo in Paradiso – Gli anni ’90 tra Skyrunning e Scialpinismo” (clicca QUI per acquistarlo al costo di 20€). “All’interno di questo libro, che ho scritto insieme al mio ‘braccio destro’ Marta Gaia Torriani, c’è tutto il mio amore per il mio luogo d’origine, ovvero le Orobie brembane. L’idea è nata anche dalla voglia di cimentarmi in un’attività nuova, cercando di realizzarla con intensità e profondità. Ho cercato, per quanto possibile, di dare forma poetica al racconto delle mie attività sportive, ma anche dei lunghi momenti d’introspezioni nati nelle lunghe ore spese con me stesso in solitudine, correndo o sciando su e giù per le mie amate montagne”.

Il bisogno di tirar fuori il vissuto di Oprandi è legato all’idea di condividere la sua esperienza da atleta, sia con chi frequenta la montagna ed il mondo dello sport, da neofita o da veterano, sia con chi ha semplicemente voglia di sentire una storia di vita. È dalla frase “Le montagne della mia valle erano fogli bianchi su cui scrivere” che è scattata la scintilla del libro “Correvamo in Paradiso – Gli anni ’90 tra Skyrunning e Sci Alpinismo”.  La passione per la corsa, lo Sci Alpinismo e per la montagna col tempo è stata condivisa con tanti amici: non solo il “padre” dello Skyrunning Marino Giacometti e l’alpinista Simone Moro che introducono le parole di Michelangelo tratteggiandone il carattere egregiamente, ma anche il cugino Omar Oprandi, Adriano Greco, Fabio Meraldi, Emilio Previtali, Bruno Tassi e tantissimi altri. “Questo racconto è anche un viaggio negli anni ’90 che sembrano lontani anni luce dai tempi nostri, anche per chi in quegli anni c’era e se li ricorda bene come me. Non è un rimpianto, ma solo un ritorno al passato per leggere con occhi consapevoli il presente” – ha concluso Oprandi.

correvamo in paradiso - La Voce delle Valli

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Commenti:
  1. Sempre u piacere leggere aggiornamenti di quello che succede nelle mie valli natie Brembana e Imagna.
    Grazie di pubblicare settimanalmente notizie vitali i queste valli.
    Le montagne devono vivere e non morire.
    Vivendo in Umbria, la cittadina di Gualdo Tadino si trova ai piedi degli Appennini , e in men di 6 km si sale dai 595 m del centro ai 1345 m del monte chiamato Serrasanta, dove trovarono rifugio S. Fracncsco, San Rinaldo, San Facondino.
    Abbiamo dal 2004 un bel Museo dell’Emigrazione perchè anche gli Umbri si spostaronno in Europa, e le Americhe soprattutto.
    Buon lavoro e a presto di leggere altri avvenimenti.

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