Atalanta, che fatica: Samardzic al 90′ riprende il Bologna, 1 a 1 al Dall’Ara

A Bologna è una partita pazza: felsinei Atalanta si dividono la posta in palio, 1 a 1 firmato Castro e Samardzic, rossoblù in dieci per oltre quaranta minuti. 
28 Settembre 2024

A Bologna è una partita pazza: felsinei Atalanta si dividono la posta in palio, 1 a 1 firmato Castro e Samardzic, rossoblù in dieci per oltre quaranta minuti.  Negli orobici, è il momento dell’esordio dal primo minuto per Brescianini: l’ex Frosinone si sistema sulla trequarti dietro a Lookman e a De Ketelaere, per un’alternativa al tridente che dia maggiore copertura dietro. Confermato Kossounou in difesa, sulla destra c’è Bellanova e non Zappacosta. Nel Bologna è il turno di Fabbian a centrocampo, affiancato da Freuler ed Aebischer; fuori Iling-Junior, sulla destra gioca Ndoye.

Si inizia con un… giallo, e non è solo la maglietta della Dea. Freuler viene infatti ammonito dopo pochi secondi di giochi – intervento duro su Bellanova – non sarà l’unica ammonizione di un primo tempo agonistico e intenso. Primo, grosso squillo di marca felsinea: Ruggeri perde un contrasto a metacampo, la sfera arriva ad Orsolini che entra in area, ma è troppo egoista e cerca la conclusione di mancino invece di servire Castro ben piazzato. Gli ospiti rispondono un minuto dopo con un grande tracciante di De Ketealere per Lookman, il nigeriano arriva a tu per tu con Skorupski, ma il portiere è bravissimo a chiudere lo specchio e l’attaccante spreca la più grande occasione del primo tempo. La sfera cambia possessore in modo rapido, le squadre vanno a tutta e il match è aperto.

Castro mette in difficoltà la retroguardia orobica con la propria fisicità, la Dea si affida alle giocate degli attaccanti e alle sponde di Brescianini. Il centrocampista ha una buona occasione al 38’, quando riceve palla in area, controlla per portarsela sul mancino ma calcia male in caduta. Nel movimento il numero 44 si fa male ed è costretto a dare forfait qualche minuto dopo: al suo posto Samardzic, che con un destro largo dagli 11 metri dopo una percussione di De Ketelaere manda le squadre a riposo.

Pronti, via e il Bologna colpisce. Castro riceve palla sui 25 metri, si gira con un ottimo movimento e piazza la palla a giro sul palo lontano, battendo Carnesecchi dopo solo un minuto di gioco. 1 a 0 per i felsinei, forse per l’Atalanta è il caso di adottare qualche contromossa, dopo i 4 gol a San Siro dell’Inter nei primi 10 minuti di primo e secondo tempo e i due in 300 secondi nella ripresa contro il Como. Bergamaschi che comunque reagiscono: De Ketelarere scippa Lucumi al limite della sua area e va verso Skorupski, il difensore lo abbatte e Rapuano dà rigore con ammonizione. Il Var però interviene, il fallo è avvenuto appena fuori area. Non più rigore, dunque, ma punizione; non più giallo, ma rosso per il difensore del Bologna, in virtù dell’arzigogolato regolamento che punisce meno duramente in termini disciplinari un fallo fuori area piuttosto che uno da penalty.

Punizione battuta da Samardzic, schema a liberare il tiro in corsa di Lookman, conclusione deviata che arriva a Bellanova, il quale sottoporta ci mette il piede e trova sì la deviazione, ma anche la traversa. Prevedibilmente, il Bologna si rintana dietro. Gasperini inserisce, in due momenti, praticamente tutti i suoi attaccanti. Cuadrado e Retegui prima, Pasalic e Zaniolo poi per aumentare la pericolosità bergamasca. Tutto ciò non porta a grandi risultati, perché le di bocche di fuoco sembrano più pestarsi i piedi a vicenda, piuttosto che dialogare nel fitto delle maglie rossoblù a difesa del risultato. La Dea fatica a produrre occasioni, pur essendo in superiorità numerica dal 50’. Nel finale il Bologna inizia a cedere. Cross basso di Lookman in area piccola, Casale anticipa Pasalic pronto al tap-in. A un minuto dalla fine, Samardzic viene ben servito e calcia con il mancino, ma coglie il palo alla destra di Skorupski. Ha più fortuna un minuto dopo, quando lavora la sfera nella sua zona, la parte destra del limite dell’area, e questa volta il suo mancino gira benissimo sul secondo palo, insaccandosi alle spalle di un incolpevole portiere felsineo: primo gol atalantino per l’ex Udinese, sicuramente tra i più positivi della serata. I bergamaschi ora ci credono, ma non bastano i quattro minuti di recupero per andare oltre il pareggio.

Partita dai molti volti: Dea che a tratti gioca bene, ma non trova il gol e si fa punire sull’ennesima distrazione difensiva. Dopo l’espulsione, sembra mancare quell’iniezione di fiducia nei propri mezzi in grado di accendere la scintilla: la costruzione del gioco è ancora faticosa, si sente l’assenza di un leader in grado di legare i reparti col pallone tra i piedi. Ci si metta una certa dose di sfortuna e il quadro è completo: i bergamaschi dovranno portarsi in Germania, in vista della partita di Champions contro lo Shaktar Donetsk, il carattere che ha permesso loro di riacciuffare il pareggio e la convinzione di poter fare sempre di più.

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