Zogno piange il musicista Renato Carminati, il “menestrello” della Valle Brembana

Musicista e polistrumentista, per vari decenni è stato il "menestrello" della Valle Brembana.
15 Novembre 2024

Si è spento ieri, giovedì 14 novembre, il “menestrello” della Valle Brembana. Renato Carminati, 69 anni di Zogno, è deceduto all’Ospedale di San Giovanni Bianco a causa di una grave malattia contro cui stava lottando da tempo. Musicista e polistrumentista, per anni è stato considerato il “menestrello” della Valle Brembana, ma in molti lo chiamavano anche “Tonete” e “Cespi”.

A cavallo fra gli anni 70 e 80, Renato è stato una vera e propria icona della musica popolare in Valle Brembana: suonò con il Gruppo Studio, poi con gli Arimo, i Brembaghèt fino al 2010 e infine con i BrembArimo. Diversi gli strumenti suonati da Renato, dal flauto alla cornamusa passando per il clarinetto e il baghèt. Le ultime esibizioni di Renato risalgono al 2018.

I funerali si terranno sabato 16 novembre, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di Zogno. La camera ardente è stata allestita nella chiesina a fianco delle parrocchiale.

“Amico meraviglioso Renato, Re degli ombrelloni. Re delle piccole cose. Re. Tu, che davi i nomi dei tuoi amici ai tuoi animali, forse per sentirteli vicini. Tu, che facevi crescere le piante nelle conchiglie. Tu, che avevi gli amuleti nascosti e i tesorini fatti di sassi, di disegni, di ance, fotografie e maschere e cappelli. Tu che ne avevi cura. Tu, che vivevi nel tuo piccolo castello a più piani, rifugio di prove e cene fatte di pasta al pesto e uova sode. Tu, che per portarti via dalle feste bisognava avvisarti due ore prima, il giro di saluti, il giro dell’ultimo bicchiere.

Tu, che hai sempre ballato e tu, che avevi il pettinino in tasca per rimettere apposto i capelli scompigliati. Tu, che hai sempre camminato nella notte. Tu, che ci hai fatto indossare completi viola per i concerti perché così, se ci macchiavamo di vino rosso, poco si vedeva. Tu, che parlavi dell’Agribrembo, del Mariulì, del Piero e del Tissiano. Tu Radio Renato. Tu, che accendevi candeline e desideri. Tu, con i bimbi che ti balzellavano intorno come piccoli puledrini selvaggi. Ma quanto ti adoravano? E quanto sei stato bimbo tu ininterrottamente. Tu, zio di tantissimi nipoti e zio di noi tutti. Compagno. Tu, che hai suonato nelle ore più belle flauti e cornamuse. Tu e le tue montagne. Tu, il tuo sorriso e gli occhi birbi. Ciao Renato. Ciao Re del Tiglio. Alle tue tue zeta che resteranno sempre e per sempre delle bellissime esse. Qui c’è un mondo che ti vuole bene” – lo saluta l’amica Giusi Pesenti.

Fonte: Valbrembanaweb

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