Mentalità, attenzione al territorio e all’ambiente, vicinanza al mondo dei giovani e al capitale umano. Questi sono solo alcuni degli aspetti di cui deve tenere conto un’impresa che opera, oggi, in Italia.
Ne abbiamo parlato con Claudio Arrigoni, nato a Vedeseta e con attività a Bergamo, Milano e Varese, consulente aziendale per l’ambito finanziario e del capitale umano. “Aiuto le aziende a migliorare il loro merito creditizio, cosa fare in un contesto complesso come quello attuale per poter accedere a dei finanziamenti, partendo dalle persone. Oggi si parla di ESG (Environmental, Social, Governance), quindi attenzione al territorio e all’ambiente ed eliminare, ad esempio, il gender gap” spiega, tutte attenzioni indispensabili anche per poter accedere a finanziamenti e agevolazioni.
Non può esserci impresa senza le persone quindi: “È il capitale umano che genera il capitale economico – sottolinea Arrigoni –, ma la maggior difficoltà delle aziende oggi è proprio quella di trovare lavoratori. La grande risorsa che non c’è sono proprio i dipendenti. Ci sono persino aziende che rischiano la chiusura perché non trovano personale. Assisteremo a breve ad aziende che chiudono non per mancanza di lavoro, ma di lavoratori”.
Colpa delle aziende che non comunicano bene il loro business e non si rendono attrattive? “È un problema in primis demografico, perché in Italia mancano più di quattro milioni di lavoratori nella fascia 20-40 anni. Le aziende devono imparare ad essere attrattive, avere una mentalità orientata ai collaboratori. Le persone devono avere il desiderio di lavorare per loro. E poi devono essere capaci di trattenere i talenti, farli sentire coinvolti nel lavoro e in un progetto che abbia a cuore anche il loro futuro.
I giovani di oggi sono meravigliosi, ma diversi da noi. È quindi importante che le aziende capiscano i loro bisogni e si strutturino per andare incontro anche ai loro obiettivi. Spesso si pretende che gli apprendisti siano già risorse operative al 100%, ma non è così. Si deve assumere i ragazzi per attitudine, poi li si forma in azienda. È importante anche la collaborazione con le scuole, ad esempio, il progetto OSM Edu che permette di portare avanti vere e proprie accademie, aiutando il giovane ad acquisire la forma mentis che gli permetterà poi di fare la differenza nel mondo del lavoro”.
Da non sottovalutare, inoltre, la solitudine dell’imprenditore: “Non faccio lo psicologo, ma – con altri strumenti – cerco di aiutare l’imprenditore a guardare dentro se stesso, e dentro la sua azienda, e capire quali sono le risorse migliori che ha a disposizione. Per costruire una struttura interna di persone idonea allo scopo aziendale e poi avere la solidità finanziaria che gli serve. Il mio compito è anche di aiutare gli imprenditori ad uscire dalla loro quotidianità, dalla comfort zone, e iniziare a dedicarsi alla strategia. Perché no, magari anche a riscoprire i sogni”.
E nelle nostre valli come è la situazione? “Opero prevalentemente fra Brescia e Varese, ma vorrei tanto cominciare a collaborare anche con aziende delle nostre valli, dove ci sono bellissime realtà all’avanguardia nel mondo, che guardano anche ai valori oltre al profitto”.
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