Il lupo non è più una specie “assolutamente protetta”: via libera ai piani di contenimento

Il lupo declassato da specie "assolutamente protetta" a specie "semplicemente protetta". Cambiamento in vigore fra tre mesi.
3 Dicembre 2024

Il lupo declassato da specie “assolutamente protetta” a specie “semplicemente protetta”: è questa la decisione approvata oggi, martedì 2 dicembre, dal Comitato Permanente per la Convenzione di Berna, a conclusione di un iter avviato da diversi mesi per permettere un nuovo corso nella gestione della specie.

Il cambiamento, che entrerà in vigore tra tre mesi a meno dell’opposizione di un terzo degli stati firmatari della Convenzione (17 su 49), permetterà infatti un contenimento anche numerico delle popolazioni di lupo in caso di disturbo significativo degli insediamenti e delle attività umane.

Spetterà poi a ogni singolo stato, sulla base delle proprie esigenze e di dati oggettivi, stabilire le modalità e i tempi di intervento. La decisione non entrerà in vigore negli stati che hanno sollevato obiezioni.

“Ora possiamo lavorare a proposte concrete per la risoluzione di un problema evidentemente non più rimandabile – spiega il consigliere regionale Jonathan Lobati (Forza Italia). Dobbiamo dare una riposta concreta e rapida ai territori di montagna, ad allevatori e agricoltori che stanno vivendo con grande apprensione questo momento. Il lupo resta un animale che merita la giusta tutela e attenzione, ciò nonostante è importante salvaguardare il lavoro di chi tiene viva la montagna, ogni giorno.”

“Si tratta di un’ottima notizia che può significare davvero una svolta nella tutela di allevatori, pastori e delle attività rurali in generale” dichiara il Consigliere Regionale Michele Schiavi (Fdi), “da tempo infatti il mondo rurale chiede una risposta forte alla diffusione incontrollata del lupo, un problema che rischia di mettere in ginocchio centinaia di attività del nostro territorio e che troppo spesso è stato sottovalutato nonostante i dati evidenti e preoccupanti. Come spesso ho affermato anche un solo allevatore che rinuncia a salire in alpeggio per paura dei danni da lupo è un problema, perché non rappresenta solo un danno economico ma anche una sconfitta per le istituzioni. Negli scorsi mesi lo stesso gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale si era fatto portavoce di queste istanze all’interno della maggioranza, impegnando la Giunta a farsi parte attiva presso i tavoli nazionali ed europei nell’evidenziare l’urgenza del declassamento del lupo e dell’inizio di un percorso di gestione e contenimento.

L’importante risultato di oggi richiederà infatti l’aggiornamento della direttiva Habitat e l’adeguamento delle normative nazionali. Sarà di fondamentale importanza, proprio in questa sede, difendere i risultati finora raggiunti per poter finalmente arrivare ad adottare piani di gestione del lupo adeguati a livello locale” conclude Schiavi.

Così dichiara il Consigliere regionale Alberto Mazzoleni: “Il mondo rurale, in particolare quello legato all’agricoltura e all’allevamento, ha espresso preoccupazioni per l’aumento della presenza dei lupi, poiché possono causare danni alle attività agricole e, in particolare, agli allevamenti di bestiame. I lupi sono percepiti da alcune comunità rurali come un possibile rischio per la sicurezza dei loro animali e delle persone.

Il declassamento del lupo e una sua gestione più controllata sono visti come risposte alle necessità della comunità rurale. C’è una forte richiesta di aggiornare le normative esistenti per consentire una gestione del lupo che bilanci la sua protezione con le esigenze di sicurezza e quelle economiche delle popolazioni rurali. Ciò include la creazione di piani di gestione che possano garantire il controllo della popolazione di lupi in determinate aree e la previsione di misure di prevenzione, quali recinzioni e dissuasori, oltre a compensazioni per i danni causati”.

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