“Domani mattina. La memoria nelle parole dei lager nazisti” è il nuovo libro del giovane Leonardo Zanchi, 28enne di San Pellegrino Terme, attualmente dottorando di ricerca presso l’Università per Stranieri di Siena, ma anche podcaster ed attuale Presidente di ANED Bergamo – Associazione Nazionale Ex Deportati.
Dopo aver raccontato le memorie della deportazione del nonno materno Bonfacio Ravasio (ex deportato politico nel campo di concentramento di Buchenwald – Germania) nella sua San Pellegrino Terme (QUA l’articolo dedicato), oltre ad Almenno San Bartolomeo e di fronte alle telecamere di Mediaset Infinity, Leonardo il 17 gennaio ha debuttato in libreria e sui digital store con il suo primo libro “Domani mattina. La memoria nelle parole dei lager nazisti” (QUA il link per acquistare il libro).
“Questo libro tratta il linguaggio e la comunicazione all’interno dei lager nazisti e nasce dalla ricerca che ha portato alla mia tesi di laurea, discussa all’Università Statale di Milano. Punto di partenza del lavoro sono state le testimonianze dei sopravvissuti: sia quelle dei deportati politici, poiché antifascisti, sia quelle dei deportati razziali, ovvero gli ebrei. Su suggerimento del professor Giuseppe Polimeni, linguista e storico della lingua italiana, ne ho successivamente tratto questo libro – racconta Leonardo. – Vengono trattate varie tematiche e, secondo me, una delle più interessanti è la resistenza dei deportati: l’atto di parlare nel lager, essendo vietato, diventa un gesto di sopravvivenza, di solidarietà verso l’altro, di affermazione dell’umanità contro l’annientamento imposto dai nazisti. A coloro che leggono questo libro, vorrei dire di provare a guardare le deportazioni mettendo da parte i luoghi comuni a cui siamo abituati, perché in esse non vi sono soltanto tracce della morte e dello sterminio ma anche di speranza, come ad esempio il fatto di voler ritornare a casa e tornare a vivere le vite di prima”.
Il libro considera il ruolo della lingua e della comunicazione nell’esperienza dei deportati italiani nei campi nazisti, analizzando tanto il lessico della violenza nazista, quanto il controlinguaggio di resistenza dei prigionieri stessi, rappresentati in copertina nell’efficace rielaborazione grafica di Gaia Scanzi, giovane graphic designer di San Pellegrino Terme.
Come pensi che la memoria storica dei lager nazisti possa influenzare le generazioni future? “La memoria è una scelta e ognuno di noi può scegliere liberamente se ricordare il passato oppure no. Penso che la memoria sia più utile nel presente, in quanto ci aiuta ad affrontarlo e viverlo con più consapevolezza. La discriminazione di chi ci appare diverso per etnia, fede, orientamento sessuale e credo politico non è lontana da noi, purtroppo, per questo la memoria parla ancora al presente. È anche utile per ricordare a tutti noi anche cosa sono stati il fascismo ed il nazismo e che il compimento di quelle ideologie è proprio il sistema dei campi di concentramento e sterminio, come ci ha spiegato Primo Levi“.
Zanchi, lunedì 27 gennaio, ha presentato il suo libro presso l’Università Statale di Milano e lo presenterà anche a Bergamo oggi, venerdì 31 gennaio, alle ore 18 in Via Tasso n°4 presso la Sala Galmozzi. Infine tornerà nella sua San Pellegrino Terme venerdì 7 febbraio alle ore 20.30 presso la sala Padre Costanzo Giupponi dell’oratorio, dove dialogherà con il Prof. Lorenzo Tassi. Ma… Leonardo ha in programma di scrivere altri libri in futuro? “Al momento devo dedicarmi completamente alla stesura della tesi di dottorato in Italianistica che esporrò all’università per stranieri di Siena (Toscana). Magari il prossimo libro potrei trarlo proprio da quest’ultima tesi, non si sa mai (ride ndr)”.