“L’Associazione Genesis di San Pellegrino Terme e la Rete (Associazioni Italiane Riunite per il Trauma Cranico e le Gravi Cerebrolesioni Acquisite) plaudono al nuovo Codice della Strada“. In occasione della Giornata nazionale degli stati vegetativi in programma il 9 febbraio, Giampietro Salvi, neurologo presso l’Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme e presidente delle associazioni Genesis e la Rete, esprime soddisfazione per il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore lo scorso dicembre.
“L’abuso di alcolici, l’uso di sostanze stupefacenti e smartphone alla guida sono tra le principali cause di incidenti stradali che, nei casi più gravi, possono provocare danni cerebrali importanti come lo stato di coma, lo stato vegetativo e di minima coscienza nelle persone coinvolte. In Italia, si calcolano circa 250 traumi cranici per 100mila abitanti all’anno, il 67% di questi è causato da incidente stradale. Per questo motivo, le nuove strette introdotte dal nuovo Codice della Strada vanno nella giusta direzione, non solo in termini di sensibilizzazione, ma anche della salvaguardia della nostra salute”.
“Non solo – prosegue Salvi – : molto importante anche l’inasprimento della pena per il mancato uso delle cinture di sicurezza (sospensione temporanea della patente con meno di 20 punti ndr) che, spesso lo si dimentica (in Italia utilizzato solo nel 36% dei casi), è obbligatorio per tutti i passeggeri, anche quelli seduti sui sedili posteriori. Vale la pena ricordare che l’uso corretto delle cinture di sicurezza, come anche i seggiolini per i bambini, sono fondamentali per prevenire lesioni gravi, come appunto i traumi cranici, in caso di incidenti stradali.
Anche il tema delle due ruote merita altrettanta considerazione, ad esempio l’uso del casco, ormai obbligatorio da quasi 40 anni e ancora troppo sottovalutato come strumento salvavita, ora obbligatorio per tutti anche in monopattino (prima del nuovo Codice della Strada solo per i minorenni ndr) e sempre consigliabile per la bicicletta. Ovviamente la regola d’oro è sempre la stessa: educazione, prudenza, rispetto e buon senso sono alla base di un’esperienza in strada il più possibile positiva e sicura per tutti gli utenti”.
La Giornata nazionale degli stati vegetativi è stata celebrata per la prima volta in Italia nel 2011. Ideata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni delle persone che si trovano in uno stato vegetativo e delle loro famiglie, sull’importanza dell’assistenza medico-psicologica, sulla necessità di un adeguato supporto sociale ed emotivo.
“Non dobbiamo dimenticare – sottolinea Salvi – che nella malattia non vi sono solo gli aspetti fisici, ma anche quelli psicologici, sociali e spirituali. La solitudine e la sofferenza dei familiari è sovente profonda e complessa, dovendo affrontare le difficoltà di vedere il proprio caro in una grave condizione di fragilità e dolore, di dover sopportare carichi di lavoro estenuanti, di vivere la frustrazione di impotenza di fronte alle terapie e la consapevolezza di perdere la persona amata.
Le istituzioni hanno un ruolo fondamentale nel fornire supporto a queste famiglie, rimuovendo lo stigma, favorendo la comprensione sociale e fornendo, oltre all’assistenza sanitaria e psicosociale, strumenti pratici e finanziari al fine di aiutare a gestire al meglio il peso di queste terribili esperienze. Anche se sovente la sofferenza, la fragilità, la vulnerabilità creano legami ancora più profondi e autentici all’interno della famiglia, consentendo così di compiere sacrifici inimmaginabili.
Questa giornata – conclude il dottor Salvi – è un importante momento per ricordare e ricordarci di continuare a lavorare per garantire a queste persone una qualità della vita il più possibile dignitosa e rispettosa e, insieme alle associazioni come Genesis e la Rete, dare voce ai famigliari e ai loro cari che purtroppo voce non hanno“.