L’Atalanta si mangia le mani: 1 a 1 contro il Torino tra infortuni, Retegui sbaglia un rigore

Un’Atalanta sfortunata non va oltre l’1 a 1 contro il Torino, non basta il gol di Djimsiti e la prestazione globalmente positiva.
1 Febbraio 2025

Un’Atalanta sfortunata non va oltre l’1 a 1 contro il Torino, non basta il gol di Djimsiti e la prestazione globalmente positiva, nonostante in difesa le scelte si sono ulteriormente assottigliate con l’infortunio alla spalla di Scalvini, il quale probabilmente ne avrà fino alla fine della stagione, e con quello di Carnesecchi, che si fa male nel riscaldamento e deve dare spazio a Rui Patricio. Djimsiti-Hien-Kolasinac è dunque il terzetto difensivo, si rivede Ruggeri titolare a sinistra e soprattutto Brescianini, preferito sulla trequarti a Samardzic per portare supporto sia al centrocampo che al tandem De Ketelaere-Retegui. Si rivede anche Scamacca, ovviamente in panchina, in ogni caso il centravanti torna a disposizione dopo quasi sei mesi di stop. Il Torino schiera la formazione-tipo, Vanoli conferma Lazaro e Karamoh ai lati di Vlasic nel tridente di sostegno ad Adams.

I ritmi stentano a decollare fin da subito, le emozioni latitano per venti minuti, fino a quando Brescianini si inserisce sulla sinistra e crossa verso il secondo palo, Bellanova stoppa e di collo batte Milinkovic Savic da posizione ravvicinata. La rete viene annullata, però, per un lievissimo tocco di mano del numero 16 in occasione del controllo. Per la Dea piove sul bagnato, letteralmente. Alla mezz’ora si ferma Kolasinac, problema muscolare per lui. Entra Toloi, di fatto l’ultimo difensore disponibile. La partita sembra pendere verso i bergamaschi cinque minuti dopo. Corner dalla destra di Bellanova, Djimsiti stacca da solo e in terzo tempo batte Milinkovic-Savic di testa.

I bergamaschi sono però troppo permeabili in difesa, soprattutto su palla inattiva. Così, al 40’ Lazaro crossa dai 25 metri su calcio di punizione, Maripan è completamente libero davanti a Rui Patricio e pareggia i conti. L’Atalanta subisce il pari troppo facilmente e dimostra ancora una volta l’incompletezza del proprio pacchetto arretrato. Padroni di casa che cercano comunque la reazione, arrivando vicini al gol prima quando un cross di De Ketelaere a rientrare viene sfiorato da Brescianini e respinto da Milinkovic; poi, quando Retegui va via sulla destra e mette in mezzo, questa volta Lazaro chiude in modo provvidenziale.

Il secondo tempo, invece, gira intorno a due episodi chiave. Il primo al 55’, quando Djimsiti calcia la sfera in area granata, Coco respinge con il braccio, Piccinini non fischia rigore e, incredibilmente, il VAR non lo richiama al monitor nonostante il braccio del numero 23 sia molto largo e distante dalla sfera, un rigore da fischiare senza se e senza ma.

Il penalty arriva, 17 minuti dopo. Cross di Cuadrado dalla destra (entrato molto bene al posto di Ruggeri), Retegui viene trattenuto da Tameze in area piccola e questa volta l’arbitro indica il dischetto. Il numero 32, però, calcia malissimo un rigore debole che Milinkovic Savic para. L’Atalanta ci ha provato per tutta partita e continua a farlo fino al 95’, anche facendo rientrare in campo Scamacca per gli ultimi minuti, senza trovare la rete che le consegnerebbe tre punti meritati.

Resta l’1 a 1 e l’amaro in bocca, perché è un pareggio frutto del caso e dei troppi errori orobici, dalla difesa in avanti. Una partita maledetta, che la Dea dovrà lasciarsi alle spalle fin da subito per prepararsi alla Coppa Italia: a Bergamo arriva il Bologna, vedremo cosa saprà dare la squadra in emergenza.

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