Ieri, domenica 9 febbraio, tutto esaurito al teatro Ideal di Sant’Omobono Terme per la proiezione del film cortometraggio Canarì, girato lo scorso anno tra Fuipiano Imagna (Tre Faggi e Contrada di Arnosto) e Bedulita dalla compagnia Les Moustaches di Fara Gera d’Adda. Oltre ai tantissimi astanti, che hanno letteralmente riempito la sala del teatro Ideal, presenti anche il sindaco di Fuipiano Valle Imagna, Luigi Diego Eléna, e la vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Sant’Omobono Terme Stella Sirtori.
“Esistono luoghi che ci chiamano, magari anche da molto lontano. Non ne conosciamo la ragione, ma, ancora prima di averli visti, sappiamo che seguendo il loro richiamo ritroveremo un pezzo della nostra anima. Ecco perché Fuipiano Valle Imagna è il vero luogo ricercato da troupe televisive, cinematografiche, cerimoniali – racconta il sindaco prima della proiezione -. Chi sale quassù, sul tetto della Valle Imagna, sente una voce che gli sussurra: ‘Non ho mai sentito di appartenere a nessun posto, ma tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me’.
Questo cortometraggio girato tra i Tre Faggi, alberi monumentali, e la storica contrada di Arnosto, col suo fascino di ex dogana della Serenissima Repubblica di Venezia e il Museo etnografico, è la calamita per meritarsi la frase: “Quell’angolo di terra più degli altri mi sorride…” Dopodiché è impossibile staccarsi, ci trattengono. Chi ha provato questa esperienza sul posto e chi fruirà del cortometraggio Canarì avrà sempre nel cuore, nella mente e nei passi del ritorno, un puzzle di vita emozionante da tramandare con gioia”.
Al termine della proiezione, la compagnia Les Moustaches ha condiviso con il pubblico l’esperienza di realizzazione del cortometraggio in Valle Imagna. Sul palco il produttore esecutivo Pietro Morbelli, il regista Tommaso Ferrero e gli attori protagonisti Ludovica d’Auria e Alberto Fumagalli incalzati dal conduttore locale Marco Previtali. “Su richiesta della Pro Loco di Fuipiano abbiamo deciso di rendere disponibile il cortometraggio all’interno del museo etnografico nella contrada di Arnosto (aperto tutti i weekend dalle 10 alle 17 ndr) . Inoltre nei prossimi mesi troveremo il modo per rendere disponibile il film, in modo permanente, alla comunità della Valle Imagna”.
Il corto, che si ispira alle leggende delle valli bergamasche e fa uso del Gaì, la lingua “segreta” dei pastori bergamaschi, ha portato le telecamere in luoghi valdimagnini iconici come il Borgo di Arnosto, Tre Faggi e la Grotta Europa. Dietro le quinte Pietro Morbelli produttore esecutivo con la regia di Tommaso Ferrero e i costumi di Giulio Morini, davanti alle telecamere gli attori Alberto Fumagalli e Ludovica d’Auria.
La trama: è la fine dell‘800; Rosa, contadina delle valli bergamasche, è afflitta da una malattia che la sta lentamente spegnendo. Berto, il fidanzato di Rosa sin da quando erano bambini, non accetta la prematura condanna della sua compagna. In una fredda notte si carica l’amata sulle spalle e inizia un lungo e sfiancante viaggio verso la cima della montagna, dove incontrerà il Diavolo. In una remota e buia grotta le leggende del posto nascondono un’inquietante realtà. Per Berto potrebbe essere l’ultima disperata possibilità per salvare l’amata Rosa.