Tutto il mondo vuole Bergamo: la nostra provincia è la quinta per export in Italia

Nel 2024, il totale esportato dalla provincia bergamasca è in lieve flessione, ma le assicura la tenuta del quinto posto nella classifica nazionale. Le prospettive dell’export dipendono dalle evoluzioni della politica commerciale statunitense.
11 Marzo 2025

Il valore delle esportazioni di Bergamo nel trimestre totalizza 5.354 milioni di euro (+2,7% su base annua, contro variazioni del +3,2% in Lombardia e del +0,5% in Italia). Le importazioni sono state pari a 3.365 milioni (+9,3% tendenziale, contro +3,7% in Lombardia e 0,1% in Italia). Il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.988 milioni, inferiore al saldo del trimestre corrispondente dell’anno scorso (2.133 milioni).

Per quanto riguarda le prestazioni dei settori trainanti dell’export provinciale, la situazione è la seguente: macchinari (1.357 milioni, +0,9%), prodotti chimici (845 milioni, +16,7%), metalli di base (694 milioni, -7,6%), mezzi di trasporto (491 milioni, -9,2%), gomma e materie plastiche (425 milioni, -3,2%), apparecchi elettrici (374 milioni, +5,3%), alimentari (343 milioni, +7,3%) e tessile e abbigliamento (250 milioni, +6,2%).

Per area geografica di destinazione, nel trimestre in esame l’area EU registra un incremento (+4,5%) superiore a quello dei Paesi non UE (+0,7%). Tra questi, da segnalare i contributi positivi di Medio Oriente, Asia centrale e America centro-meridionale. I contributi negativi maggiori sono invece da America Settentrionale, Paesi Europei non UE e Africa Settentrionale. Rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente nel gruppo dei primi 10 paesi per interscambio commerciale con Bergamo, si segnalano gli aumenti di Regno Unito e Paesi Bassi e i cali di Turchia e Stati Uniti.

I DATI SULL’ANNO – Il valore delle esportazioni di Bergamo nell’anno totalizza 20.641 milioni di euro (-0,4% su base annua, contro variazioni del +0,4% in Lombardia e -0,4% in Italia). Le importazioni sono state pari a 13.700 milioni (+2,5% tendenziale, contro +0,3% in Lombardia e 3,9% in Italia). Il saldo della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 6.942 milioni, inferiore al saldo dell’anno precedente (7.358 milioni). Per quanto riguarda le prestazioni dei settori trainanti dell’export provinciale, la situazione è la seguente: macchinari (4.899 milioni, -2,4%), prodotti chimici (3.202 milioni, +6,4%), metalli di base (2.792 milioni, -7,7%), mezzi di trasporto (2.023 milioni, -5,7%), gomma e materie plastiche (1.824 milioni, -4,0%), apparecchi elettrici (1.483 milioni, +5,7%), alimentari (1.331 milioni, +3,5%) e tessile e abbigliamento (971 milioni, -0,2%).

Per area geografica di destinazione, il 2024 la variazione è leggermente negativa per l’area EU (0,7%) mentre è nulla per i Paesi non UE, dove i contributi positivi di America centro-meridionale, Medio Oriente e Africa settentrionale sono neutralizzati da quelli negativi di Paesi europei non UE, America settentrionale e Asia orientale. Nell’intero anno rispetto al precedente, le esportazioni verso i primi 10 paesi per interscambio commerciale con Bergamo vedono segni positivi per Regno Unito (+8,1%), Spagna (+5,7%), Austria (+3,1%) e Paesi Bassi (+2,5%), mentre presentano una variazione negativa Cina (-9,5%), Stati Uniti (-5,8%), Francia (-5,2%), Austria (-3,1%), Svizzera (-2,7%), Germania (-2,2%) e Polonia (-1,8%).

Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “Il leggero calo percentuale del totale annuo esportato da Bergamo rispetto al periodo precedente non è tale da destare preoccupazione e a livello complessivo i due primi trimestri dell’anno che hanno segnato un arretramento sono stati seguiti da due trimestri finali in positivo. Si è comunque avvertito un deciso rallentamento in alcuni dei nostri settori trainanti, come i macchinari, i metalli di base, i mezzi di trasporto e la gomma. Regna un clima di attesa tra gli esportatori, che tengono sotto stretta osservazione l’evoluzione della politica commerciale statunitense e le ripercussioni che essa potrebbe generare sugli scambi a livello mondiale”.

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