Dal Barnaba a Locatello al Battaglia di Almenno, botteghe contro il covid: ”più di un lavoro, una missione”

La quarantena ha segnato la rivalsa dei piccoli negozi, come la Nuova Cooperativa di Rodeschini Barnaba, a Locatello, il negozio di frutta e verdura dei coniugi Braka di Brembilla e l'Alimentari di Battaglia Edgardo, ad Almenno San Bartolomeo.
7 Maggio 2020

La pandemia da Covid-19 è stato un evento inatteso e che ha colto di sorpresa tutti, in particolare i cittadini bergamaschi. Per molti il sacrificio è stato quello di chiudere la propria attività, per altri quella di reinventarla: una situazione che fa riferimento in particolare ai piccoli negozi, le botteghe di “una volta” che – dapprima un poco in disparte a causa di supermercati e grandi catene commerciali – si sono ritrovate sotto le luci della ribalta, divenendo un punto di riferimento sicuro della quarantena, come un faro luminoso in mezzo alla burrasca.

È il caso, ad esempio, della Nuova Cooperativa di Rodeschini Barnaba, che per Locatello è diventata di fondamentale importanza non solo per quanto riguarda i beni primari, ma anche di supporto. “Mi trovo a svolgere il mio lavoro in una piccola realtà di paese e, confesso, in questi ultimi tempi, ma non è facile rimanere a galla – racconta il titolare RodeschiniPoi un giorno è cambiato tutto. Quando sono arrivati i primi provvedimenti noi, i piccoli negozi, siamo diventati improvvisamente importanti e l'unico contatto con il mondo che c'era prima”.

Il negozio di Rodeschini è diventato così un crocevia per i residenti del paese che, in isolamento forzato, non avevano modo di spostarsi dal proprio Comune per rifornirsi di beni primari. E così“Vado dal Barnaba” è diventato una sorta di rito per tutte le famiglie della comunità, oltre che un appiglio a cui fare riferimento in un situazione in cui i riferimenti di una vita hanno cessato di esistere. “È iniziato allora per me e mia moglie un periodo di lavoro intenso: procurare la merce, rispondere al telefono, preparare la spesa domiciliare, servire i clienti nel rispetto delle regole” continua Rodeschini.

Qualche volta qualcuno non indossa le mascherine, e “allora bisogna fare opera di mediazione e far capire anche agli irriducibili che il pericolo è reale, è proprio lì vicino a noi”. La difficoltà dell'improvviso carico di lavoro e la tensione per la situazione si fanno sempre sentire. “Non sono momenti facili e, qualche volta la stanchezza, sembra avere il sopravvento. Ma poi arriva la telefonata di qualcuno che ti dice “Per favore, non mollate: tenete duro. Siete l'unico baluardo che abbiamo. Siete importanti per tutti noi!” – continua il titolare – Da queste parole tu capisci che quanto stai facendo non è più solo un lavoro, è una missione”.

Credo che questo periodo così difficile stia portando a galla i sentimenti, quelli veri – continua Rodeschini – È bello essere gratificati da un sorriso, da un ringraziamento che capisci sincero e che va al di là del dovuto, è fatto con il cuore. Non potrà mai scordare questo momento perché mi ha avvicinato alle persone non solo come negoziante, ma come amico e spero, nell'emergenza, di aver dato il meglio di me. La cosa che mi accompagnerà maggiormente dopo questa faticosa e dolorosa esperienza, è l'aver potuto rendermi utile a tanti anziani e a tante famiglie in questo momento così difficile. Grazie di cuore a tutti i locatellesi perché non hanno mai mollato!”.

Fra tanti cambiamenti, sacrifici e paure c'è quindi qualcuno che ha potuto riscoprire un contatto positivo con la comunità: ciò è accaduto non solo in Valle Imagna, ma anche a Bolgare dove Miriam Pesenti e Gepi Braka, entrambi residenti però a Val Brembilla, sono i proprietari di un negozio di frutta e verdura. “All'inizio della quarantena, appena uscito il dpcm che ordinava la chiusura dei bar e dei ristoranti, mio marito ed io abbiamo avuto timore per la nostra attività in quanto, oltre ad essere un negozio al dettaglio, è principalmente basata sulla consegna a bar e ristoranti” spiegano i due titolari, che hanno quindi dovuto reinventare il proprio lavoro applicando dei cambiamenti.

Il negozio, durante la quarantena, ha continuato ad essere aperto ai clienti ovviamente con le giuste precauzioni – spiegano i coniugi – Il Comune di Bolgare ha chiesto ai commercianti chi fosse disponibile per il servizio a domicilio e così abbiamo iniziato a fare consegne non solo per il paese, ma anche in quelli vicini. Eravamo molto contenti dell'iniziativa, ma nonostante tutte le precauzioni possibili c'era sempre quella paura di contrarre il virus in qualche modo. Al tempo stesso era molto soddisfacente ricevere la gratitudine dei clienti ai quali consegnavamo i prodotti ed è esclusivamente grazie a loro che siamo riusciti ad andare avanti”.

La speranza è sempre che anche la visione (e considerazione) nei confronti delle piccole attività come la loro possa mutare positivamente. “Per quanto riguarda gli aspetti economici, c'è stata una svolta sorprendentemente positiva che nemmeno noi ci aspettavamo, soprattutto grazie alle consegne a domicilio – continuano i coniugi Braka – Le persone, durante questo periodo, hanno riscoperto i piccoli negozi al dettaglio e ci sentiamo presi molto più in considerazione. Ora non ce la sentiamo di fare previsioni future, ma la nostra speranza è quella che le piccole attività commerciali come la nostra possano continuare la loro rivalsa anche dopo questo brutto periodo”.

1966 Braka - La Voce delle Valli
(I coniugi Miriam Pesenti e Gepi Braka)

Una rivalsa, appunto, che ha gettato nuova luce su tutti i piccoli “negozietti” di paese che si stavano via via spegnendo. E così sarebbe successo anche ad Almenno San Bartolomeo, dove l'Alimentari di Battaglia Edgardo è l'ultimo nel suo genere ad essere rimasto in paese. “È il classico negozio di alimentari di un tempo, una bottega storica: io sono la terza generazione a gestirlo – racconta il titolare Edgardo Battaglia – Questo doveva essere il mio ultimo anno di lavoro, dopodiché avrei chiuso, non prima di aver cercato qualcuno a cui affidare la mia attività. I miei figli non sono interessati per ora, hanno intrapreso altre strade: in futuro, chissà”.

All'orizzonte di un viaggio lungo decenni, l'emergenza sanitaria ha quindi fatto rimettere le carte in tavola al signor Battaglia che ha deciso di posticipare ancora di un poco il meritato riposo per reinventarsi anch'egli in questo momento di necessità. “Noi siamo fra i pochi fortunati che hanno potuto lavorare sempre, ovviamente un po' di più rispetto a prima – racconta Battaglia – Abbiamo avuto molto più lavoro ed io, essendo solo a gestire l'attività, fortunatamente ho potuto contare sull'aiuto delle mie due sorelle e di una nipote”.

Come tutti i colleghi commercianti, anche Battaglia ha attivato un servizio a domicilio per i suoi clienti. “Tutti i giorni portiamo la spesa regolarmente a casa dei cittadini – spiega il titolare – Il vantaggio è che noi al mattino riceviamo gli ordini e al pomeriggio li consegniamo, mentre la grossa distribuzione spesso ha bisogno anche di settimane per recapitare la merce a casa. Ultimamente, inoltre, molte di quelle persone che prima andavano al supermercato vengono in negozio. Scelgono la comodità della piccola bottega, dove possono vedere i prodotti e non devono restare in coda per ore”.

Anche lui si sente un po' più “considerato” in caso di necessità? Battaglia è risoluto: “Ormai non so a cosa credere. Penso che molte persone, una volta tornati alla normalità, torneranno a fare semplicemente quello che faceva prima”. In questo periodo, però, sono in molti ad essersi “ricordati” del negozietto. “A qualche conoscente l'ho fatto notare – afferma – Qualche sassolino dalla scarpa me lo sto togliendo”. E come lo vede il futuro della sua attività? “Adesso la situazione è ancora instabile, attendo comunque di vedere come si evolve il tutto – spiega il titolare – Vivo giorno per giorno e non mi lego la testa prima del tempo”.

Io sono piuttosto fiducioso – conclude Battaglia – Non ho avuto paura del contagio, anche perché se avessi dovuto fare le cose con la paura, non mi sarei più mosso e avrei chiuso l'attività fin dal principio. Sicuramente l'emergenza non terminerà a breve e, anzi, avrà ripercussioni su tutti noi per ancora molto tempo: ora cercherò qualcuno che mi dia una mano in maniera stabile per i prossimi mesi. Poi vedremo: quel che accadrà, accadrà”.

Ultime Notizie

X
X
linkcross