Il progetto di ristrutturazione dell’edificio nato a Berbenno a metà del XX secolo come Casa dell’Emigrante, occupato oggi dalla Biblioteca Comunale e dalla Sala Civica – utilizzata per incontri, oltre che sede della Pro Loco di Berbenno – si configura come avveniristico, dando, di fatto, forma, con un attento e innovativo sguardo rivolto al futuro, a una struttura che emerge con forte novità nella trama architettonica del paese.
Alla ristrutturazione va poi aggiunto l’ampliamento in progetto: grazie a questo intervento, l’attuale biblioteca, di circa 150mq, verrà infatti portata a 250mq. In linea con il significato del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il progetto intende riqualificare gli aspetti energetici dell’edificio e ampliare e potenziare gli spazi ad uso della biblioteca. Secondo quanto riferito dal sindaco di Berbenno Claudio Salvi, la progettazione, già portata a termine – quindi già esecutiva -, è quella di una struttura che prende luce esclusivamente dalla parte alta dell’edificio, dotata di coni visivi che vanno a inquadrare il Resegone e le montagne, ed esternamente rivestita da una particolare lamiera di zinco di colore cangiante, capace di riflettere la luce che lo abbraccia. Nell’edificio risulta inoltre presente un soppalco polifunzionale. Verrà anche creato, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, un ascensore che collegherà tutti i piani.
Gli architetti che hanno lavorato a questo progetto, Gualtiero e Lucia Oberti, avevano già realizzato per Berbenno il progetto di ristrutturazione completa di 700.000 € del campetto di calcio in piazza, unitamente a quello relativo alla ristrutturazione del Comune, in attuale esecuzione. Il progetto della biblioteca, nel suo complesso, si traduce in un intervento di 1 milione e 200 mila euro, che verrà coperto in parte dai fondi del PNRR (in attesa di capire se verrà finanziato) e in parte dalle casse comunali.
Ecco le parole dei progettisti – tratte dalla loro relazione sul progetto -, al fine di comprendere in maniera più specifica in cosa esso consiste da un punto di vista architettonico, esprimendo anche il suo grande respiro, tra le altre cose, innovativo e sostenibile: “L’Amministrazione committente ritiene che per favorirne la migliore fruizione sociale sia necessario che la biblioteca accolga al suo interno sia le istanze proprie della formazione intellettuale, articolata per fasce di età e di studio e dotata di uno spazio polivalente per la programmazione di piccole manifestazioni di carattere musicale, letterario, cinematografico, saggistico, etc. A tale proposito ha chiesto al gruppo progettuale di delineare uno studio innovativo dal punto di vista architettonico e funzionale così da rispondere compiutamente alle molteplici esigenze di tipo sociale e culturale provenienti dalla collettività. Seguendo questa logica è stato delineato un progetto che conserva il volume contro terra, che costituisce lo zoccolo dell’intero edificio, realizzato in Pietra calcarea di Berbenno, l’intero primo livello e parte del secondo livello fuori terra.
Da quest’ultimo, le cui murature saranno conservate fino all’imposta dei davanzali, verrà realizzato un nuovo volume minerale, sfaccettato con pareti inclinate verso l’esterno che per altezza e ampiezza potrà accogliere un ampio soppalco che ospiterà sale di lettura e spazi di incontri. Il nuovo volume sarà privo di tradizionali finestrature verso l’esterno, ma disporrà di quattro grandi lucernari che orienteranno lo sguardo verso alcune rilevanze ambientali proprie del territorio di Berbenno, su tutte la corona frastagliata del Resegone e le alture di Valcava, e verso il cielo così che chi sarà impegnato nella lettura e nello studio possa, semplicemente alzando lo sguardo dai libri, godere di una vista straordinaria e inaspettata. L’ampliamento permetterà quasi di raddoppiare la superficie utile oggi occupata dalla biblioteca e di differenziare con maggior respiro le aree di studio e di ricerca da destinare alle differenti classi di età che frequentano l’edificio pubblico. Il nuovo volume disegnato dall’intervento sarà rivestito in lamiera di zinco di colore cangiante e capace di riflettere la luce che lo avvolge così da fondersi con il cielo o con il panorama e, di conseguenza, di dissolversi e smaterializzarsi. Il rivestimento verrà portato fino a terra e impostato sul volume della zoccolatura, permetterà di ricoprire le facciate del primo livello e di isolare termicamente a cappotto l’edificio originario.
Gli spazi esterni, oggi disegnati quasi completamente dai percorsi pedonali, dalle scale e dalle rampe necessarie al superamento delle barriere architettoniche – tutte opere realizzate in Pietra di Berbenno, non verranno modificati se non in piccola parte adeguandoli alle nuove esigenze. Mentre l’involucro esterno può considerarsi già ben definito e caratterizzato, la distribuzione intema della biblioteca riflette alcune recenti esperienze vissute dal gruppo progettuale in merito all’organizzazione di analoghi spazi funzionali e, in particolare, alle tendenze sviluppatesi in seno alle nuove linee guida sviluppate da IFLA (International Federation of Library Association and Institutions) relative al servizi bibliotecari per ragazze e ragazzi da 0 a 18 anni. La distribuzione proposta è comunque una delle possibili ipotesi progettuali e dovrà pertanto essere condivisa e, eventualmente, modificata a seguito di una più approfondita disamina delle problematiche gestionali da svolgersi con chi si occuperà per l’Amministrazione Comunale della conduzione della biblioteca. L’accesso alla biblioteca avverrà, come ora, direttamente dal livello superiore dell’edificio e da un grande varco che disegnerà il fronte nord-ovest del volume edilizio. Il livello “zero” sarà suddiviso in cinque spazi distinti. Ai fianchi dell’ingresso si troveranno due aree distinte: un caffè/emeroteca, dotata di tavolini e poltroncine dove si potranno leggere i quotidiani e le riviste messe a disposizione dei frequentatori e un’area PC da utilizzare per ricerche veloci da farsi in Internet e per la consultazione dei fondi bibliotecari a disposizione.
Oltre quest’ultima area si troverà un primo spazio per la lettura dotato di due tavoli e il bancone ad uso del bibliotecario per la gestione delle richieste e per la registrazione dei prestiti. Ai fianchi del bancone si troveranno i servizi igienici, l’impianto monta-persone e la scala che collegherà il livello “zero” con quello superiore. Quasi al centro è stato pensato un labirinto di libri caratterizzato da un percorso sinuoso attraverso alti scaffali su cui verranno esposti i volumi in visione. Lungo due muri perimetrali saranno invece organizzate aree di studio singole o a coppie, alcune dotate di PC e illuminate da pozzi di luce naturale spiovente dai lucernari che disegnano il tetto. Il livello superiore sarà costituito da un soppalco sospeso alla struttura portante della copertura. Gli arredi del soppalco potranno svolgere svariate funzioni: se disposti in piano potranno essere utilizzati come tavoli, se disposti in verticale potranno fare da sfondo per piccole manifestazioni culturali o da sostegni per l’esposizione di quadri o opere bidimensionali e comunque lasciare l’intero soppalco libero e a disposizione per gruppi di studio e/o di lavoro.”
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Mi sembra fuori contesto una struttura architettonica del genere, è completamente fuori dalla narrativa del paese. Di per sé avrebbe molto più senso se fosse costruita in centro Bergamo dato che ormai là l’architettura è un mapassone di costruzioni.
Come dire… nessun rispetto per le tradizioni e solo una narrativa che si pone come rivoluzionaria ma che alla fine trova approvazione solo in coloro che hanno letto troppi racconti sci-fi. -
Nei pressi di questa futura stazione spaziale, sarebbe opportuno prevedere una fermata della metropolitana per agevolare le centinaia di migliaia di persone che vi accederanno..