In occasione del 43° raduno degli Alpini della Valle Imagna e del 90° anno di fondazione del Gruppo Alpini di Berbenno, circa duecento penne nere si sono incontrate, domenica 9 luglio, in paese: è stato un importante momento di incontro, carico di umanità, di valorizzazione dei valori alpini e di ricordo verso chi ha sacrificato la vita per la patria.
La mattinata ha avuto inizio con l’ammassamento e l’alzabandiera presso la sede degli Alpini di Berbenno, in località Ravagna. A seguire, un momento di ricordo rivolto a Ottavio Filippi, ultimo combattente reduce alpino di Berbenno, classe 1924, venuto a mancare nel 2020. “Un giovane soldato – racconta il capogruppo Emanuele Vanotti a nome dell’intero gruppo alpino – che all’età di 18 anni, nel gennaio del ‘43, partì per un lungo viaggio dal quale tornò dopo due anni. Venne fatto prigioniero di guerra e portato prima in Austria e poi in Germania, per poi essere trasferito in diversi campi nella Prussia orientale, sul mar Baltico.”
Prosegue il discorso Gianmaria Salvi, nutrendo il ricordo di Armando Locatelli, capogruppo della sezione Alpini di Berbenno dal 1996 fino al 2022, “un uomo che faceva parte di quella schiera di persone che non si tirano indietro mai”. Egli ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della sede alpina in località Ravagna, appartenente alla sezione di Bergamo; facendo parte della Protezione Civile, era inoltre sempre presente ai raduni nazionali e alle cerimonie ufficiali, e tutti gli anni organizzava la Festa del Tricolore a Berbenno. “Armando amava la sua famiglia e ha lasciato un segno indelebile di esempio e di stile di vita”; il suo ricordo è stato, inoltre, efficacemente tradotto nel suo ritratto – svelato in questa occasione – realizzato dal pittore Emanuele Locatelli.
“Oggi è un’occasione speciale per rivivere la storia del nostro paese con alcuni eventi che rapportano i fatti storici della nostra nazione – dichiara il sindaco Claudio Salvi – ; a noi il compito del ricordare. Rinnovare il monumento in memoria dei caduti di tutte le guerre – oltre che valorizzare il patrimonio culturale locale e testimoniare il loro gesto che non è stato vano – significa avvalorare il loro sacrificio umano, servito per costruire la nostra nazione, lottando per la libertà e la democrazia”. Presente al raduno anche il consigliere regionale Jonathan Lobati: “90 anni sono un traguardo importante per questo gruppo, che ci aiuta a ricordare chi con il suo sacrificio ci permette oggi di essere qui in questo mondo libero”.
Sullo sfondo musicale del corpo bandistico di Sorisole, le penne nere hanno successivamente raggiunto il centro del paese, dove è stato intitolato il Cippo al Milite Ignoto e dove era inoltre presente il presidente della sezione ANA di Bergamo Giorgio Sonzogni. È stato poi significativo il momento di consegna delle medaglie d’onore al valore civile ai familiari più stretti degli internati dei lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Infine, ha avuto luogo l’inaugurazione del restaurato Monumento ai Caduti, seguita dalla celebrazione della Santa Messa e dal rancio alpino offerto dagli Alfieri.
La giornata si è, dunque, svolta nel nome del ricordo e della valorizzazione ”di quel percorso – esprime il vicepresidente dell’Associazione nazionale Carabinieri di Villa d’Almé Manuel Locatelli – tracciato da tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la nostra libertà: un sentiero da seguire fatto di altruismo e generosità a favore della comunità, oltre che di eredità da rivolgere anche alle generazioni future.”