A San Pellegrino la boxe fa bene a tutti: dai medici sportivi il decalogo per un cervello in forma

La boxe non solo uno sport di combattimento, ma anche uno strumento prezioso per la prevenzione e la cura di tutti, anche per chi i guantoni non li ha mai indossati.
9 Aprile 2025

La boxe non solo uno sport di combattimento, ma anche uno strumento prezioso per la prevenzione e la cura di tutti, anche per chi i guantoni non li ha mai indossati. Lontano dai riflettori del ring, gli studi condotti sulla medicina dei pugili dalla Commissione medico-scientifica Studi e Ricerche della Federazione Pugilistica Italiana del CONI a San Pellegrino Terme sta aprendo scenari interessanti: neuroprotezione, stimolazioni transcraniche, sensori digitali indossabili per analizzare i benefici della boxe nei pazienti parkinsoniani e promozione di un decalogo per la salute neurologica, pensato per gli atleti ma valido per chiunque voglia mantenere il proprio cervello in salute.

Questi sono solo alcuni dei punti trattati durante l’incontro annuale della Commissione riunitasi all’Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme dal 4 al 6 aprile, organizzato dal Dott. Gianpietro Salvi neurologo e presidente del Comitato Coppa Angelo Quarenghi e che prosegue il lavoro iniziato nel 2021 con l’obiettivo di studiare e promuovere nuove metodologie e ricerche nell’ambito della medicina sportiva, declinata ovviamente nel mondo della boxe.

Tra le iniziative promosse dalla Commissione – guidata da prof Mario Ireneo Sturla, vera e propria istituzione nel mondo della “nobile arte” (è anche presidente della Commissione Medica Europea di boxe EBU e D-Chairman della Commissione Medica Mondiale WBC) – a colpire maggiormente è sicuramente la promozione e lo studio del pugilato nelle persone con sindrome di Parkinson. Quasi un ossimoro pensare alla possibile simbiosi boxe-Parkinson e invece: “La letteratura medica, ad oggi, dimostra già l’efficacia di questa disciplina (pre-boxe, senza contatto ndr) nel migliorare la qualità della vita, le funzioni motorie e cardiovascolari, prevenire altre patologie correlate come l’osteoporosi e ridurre l’uso dei farmaci” sottolinea Sturla.

E sul tanto controverso tema del taglio del peso a cui si sottopongono i pugili ed atleti di altri sport prima degli incontri, la Commissione si è espressa con una certa fermezza: “Noi, come Commissione, siamo unanimi nel ritenere questo un atto criminale che danneggia la salute dell’atleta. Oltre ai danni acuti che si potrebbero verificare durante il match, a lungo termine si espongono i pugili a patologie croniche” sottolinea il prof Luca Pacciolla, medico nutrizionista dell’Associazione Medico Sportiva di Pavia.

Boxe e non solo. Alcune considerazioni emerse durante l’incontro (che ha visto anche la partecipazione dei prof. Italo Guido Riccagni, Responsabile Commissione medico-scientifica Studi e Ricerche della FPI; prof. Stefano Mazzoleni, bioingegnere e professore associato presso il Politecnico di Bari e presso la Scuola IMT Alti Studi Lucca e prof. Riccardo Drago dell’Associazione Medico Sportiva di Pavia) possono inoltre essere applicate anche agli atleti che praticano altri sport o persino ai non sportivi, come il “decalogo per la neuroprotezione”, ovvero un insieme di buone pratiche da mettere in atto per prevenire danni cerebrali e promuovere la sopravvivenza e funzionalità dei neuroni: dallo stile di vita sano all’alimentazione passando per integrazione/supplementazione, sonno/riposo, allenamento cognitivo e gestione dello stress.

“Quello che abbiamo inserito in questo decalogo per la neuroprotezione, specifico per tutte quelle discipline a cui è associato il rischio di trauma cranico, e in particolare il pugilato, e quindi a patologie neurodegenerative, si potrebbe però applicare a chiunque. Si tratta infatti di buone pratiche per mantenere il proprio cervello in salute e prevenire l’insorgere di diverse malattie – spiega il dottor Giampietro Salvi, neurologo presso l’Istituto Clinico Quarenghi – L’importanza del lavoro che stiamo svolgendo come commissione è proprio la permeabilità dei diversi temi trattati e la possibilità che, come spesso accade, diversi studi da noi portati avanti possano rivelarsi utili anche per altri contesti medico-scientifici”.

In foto, da sinistra: Salvi, Riccagni, Sturla, Mazzoleni, Pacciolla, Drago.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime Notizie

X
X
linkcross