La Coppa Quarenghi al femminile, andata in scena mercoledì 21 agosto a San Pellegrino, dedicata alla categoria Under 15 e giunta ormai alla sua ottava edizione, ha visto affrontarsi sui campi ben otto squadre di giovani calciatrici che sognano, sperano e hanno (anche in questi brevi ma importanti frangenti) la possibilità di confrontarsi con realtà del medesimo livello, aldilà della posta in palio ed aldilà, non solo delle aspirazione di chi gioca, ma anche delle opportunità che, fortunatamente, nel calcio femminile giovanile stanno aumentando. Ma forse non ancora abbastanza.
Le sei compagini, divise in due gironi da tre, hanno visto l’Inter prevalere in finale contro le rivali cittadine del Milan, arresesi solo ai calci di rigore, dopo una bellissima partita nei tempi regolamentari; da meno non è stata anche la finalina, anch’essa un derby, tra l’Atalanta e la Rappresentativa Provinciale della Delegazione di Bergamo, nella quale ha avuto la meglio la più quotata compagine nerazzurra. Di tutt’altro avviso la terza finale, quella per il quinto e sesto posto, dove la Pro Sesto si è imposta con un roboante sette a zero sulle pari età della Cremonese. Risultati a parte, le ragazze sono parse entusiaste e motivate riguardo l’esperienza trascorsa.
La capitana della Cremonese, ultima classificata al Quarenghi al femminile, Viola Ricci, nonostante la sconfitta non ne fa un dramma, ed anzi, vede l’esperienza come un momento di crescita importante: “Sicuramente l’ultimo posto non è quello che ci aspettavamo, ma ci alleniamo insieme da poco e siamo un gruppo unito che si trova bene insieme; io ormai sono cinque anni che gioco a calcio, ho iniziato a giocare al Parma Calcio, facendo anche una parentesi con i maschi, per poi passare alla Cremonese la scorsa stagione, dopo un provino estivo. Tutto questo nonostante prima di giocare a calcio abbia fatto anche nuoto ed equitazione, ma credo che il calcio sia la mia strada. A dispetto delle squadre in cui gioco o ho giocato sono tifosa della Roma, il mio idolo è Pellegrini che ricopre il mio stesso ruolo, anche se come modello mi ispiro ad una calciatrice, sempre della Roma, Manuela Giuliano”.
Fa da contraltare Miranda Manca della Pro Sesto, autrice di una doppietta nell’ultima partita: “È stato un momento di confronto davvero importante, le partite sono state belle ed intense e, al netto dei risultati, ci siamo divertite tutte quante; anche io prima di giocare a calcio ho pratico un altro sport, ho fatto atletica, ma le partite in oratorio con i miei amici maschi mi hanno spinto a giocare a calcio, prima al Fiamma Monza, ora alla Pro Sesto”, come tutte e tutti, anche Miranda ha idoli e prototipi di calciatori che segue ed ammira, “essendo io un’attaccante non posso che seguire Cristiano Ronaldo, secondo è il migliore dei tutti e, nonostante io sia interista, l’ho sempre apprezzato”.
Sebbene il calcio femminile continui ad essere sempre più in ascesa, anche per la nuova generazione di giovani calciatrici, gli idoli principali continuano ad arrivare dal maschile, Pellegrini e Cristiano Ronaldo per le due ragazze sopra citate, Dybala invece è l’idolo di Sara Giganti, capitana della Delegazione Provinciale di Bergamo allenata da Susi Milesi: “Sono attaccante e juventina, Dybala è il giocatore a cui provo ad ispirarmi”; e anche lei ha approcciato il calcio maschile prima di passare al femminile, “ sono ormai tanti anni che gioco a calcio, ho iniziato a Scanzo, dove abito, con i maschi, ora invece sono al Monterosso Femminile, fortunatamente, perché aldilà dell’impatto fisico abbiamo la possibilità di confrontarci e crescere tra di noi, come del resto è stato oggi (21 agosto), ci siamo divertite tutte e risultati a parte, un’esperienza davvero formativa”, si unisce al coro la compagna, terzino ed atalantina, Marta Marini: “Creare nuovi gruppi, conoscere nuove compagne ed affrontarne delle altre calciatrici è stato proprio bello, anche perché anche io sono una di quelle che ha iniziato a giocare a calcio insieme ai maschi, adesso invece gioco nella Juvenes Pradalunghese ed è ovviamente tutto diversissimo”.
Cambiano le squadre di appartenenza, cambiano la provenienza, ma il coro delle ragazze pare essere sempre il medesimo: “Gioco a calcio da sette anni, prima facevo nuoto, e fino all’anno scorso giocavo con i maschi prima di passare al Milan in questa stagione – le parole della neo attaccante rossonera Pamela Carco – Il Milan mi ha accolta benissimo, dallo staff alle compagne, e la prestazione della finale ha dimostrato l’amalgama e la voglia che abbiamo, lottando fino alla fine, e tenendo fino ai rigori”. Milanista sfegatata ha le idee chiare sulle persone a cui ispirarsi: “Il mio calciatore preferito era Ibrahimovic, non solo per il talento tecnico, ma anche per la grinta e la determinazione che ha avuto lungo tutta la sua carriera, allo stesso modo ammiro anche Selena Babb, portiere del Milan Femminile, sempre determinata e con modi di fare da professionista vera che un giorno spero di raggiungere anche io”.
Medesimo approccio anche per le interiste, che dopo il primo allenamento di martedì 20 agosto si sono conquistate, sul campo, un torneo il giorno dopo, consapevoli di dover e voler tenere lo stesso ritmo e la stessa ambizione per tutta la stagione. Raggianti e felici non solo per la vittoria, ma anche per l’onore e l’orgoglio di indossare sul petto lo stemma della squadra campione d’Italia, non solo nel maschile ma anche nel campionato Under 17 femminile, competizione nella quale l’Inter ha vinto 2-1 sulla Juventus in finale e nella quale ha spiccato l’Under 15 Sofia Verrini, punto di riferimento delle ragazze ed oggi nell’organico della prima squadra femminile. Entusiasmo, competizione ed ambizione le parole chiave non solo del torneo, ma probabilmente anche di tutto il movimento.