A Torino è tornato Zapata: la decide Duvan e la Dea batte i granata

Un’Atalanta tremendamente concreta sbanca l’Olimpico Grande Torino e si impone per 2 a 1 solo nel finale, grazie alla rete di uno Zapata forse ritrovato e che decide la sfida insieme a Zappacosta.
30 Aprile 2023

Un’Atalanta tremendamente concreta sbanca l’Olimpico Grande Torino e si impone per 2 a 1 solo nel finale, grazie alla rete di uno Zapata forse ritrovato e che decide la sfida insieme a Zappacosta.

Gasperini conferma per 10/11 la formazione schierata contro la Roma. In campo tutti i centrocampisti dal primo minuto, l’unica differenza è Hojlund per Zapata, mentre in difesa Djimsiti ha recuperato dalla botta rimediata contro i giallorossi e parte titolare. Anche il Torino opta per 3-4-2-1, Sanabria è la punta, supportato da Karamoh e Miranchuk; a centrocampo Linetty vince il ballottaggio con Ricci.

La fotografia dei primi 45 minuti, francamente bruttini, sta nei numeri: 0 tiri in porta a 1, con questo che si trasforma nel gol atalantino. La partita si gioca su ritmi compassati, il Torino manovra palla senza trovare spunti, nonostante la buona prova di Sanabria. L’Atalanta si affida ai lanci lunghi su Hojlund, scavalcando il campo per trovare la punta danese. Il numero 17, però, è solo contro tutta la difesa granata (Schuurs lo marca strettissimo) e non può nemmeno fare la sponda per i compagni troppo lontani. Ne esce, come detto, un primo tempo avarissimo di emozioni, in cui l’unico in forma, per gli orobici, sembra Zappacosta. Il laterale ha un paio di buoni spunti sulla sinistra ed è lui a trovare il gol del vantaggio. Minuto 34’, il numero 77 punta Lazaro, lo brucia e arriva in area, va largo sul mancino e con un tiro a sorpresa beffa Milinkovic-Savic sul suo palo, con il portiere di casa tutt’altro che impeccabile. Secondo gol in campionato per uno dei tanti ex della partita, unico lampo per una Dea tanto attenta, quanto povera di soluzioni offensive o di un giro palla efficace.

Juric inserisce subito Vlasic, per portare più qualità alla manovra dei granata. È ciò che avviene, con un paio di belle iniziative del 16, tra cui un tiro dai 20 metri su cui Sportiello si oppone in qualche modo. Gli risponde l’altro neoentrato, Zapata (per Hojlund). Sfugge alla marcatura al limite e da posizione defilata prova la botta forte, palla sull’esterno della rete. Il match non offre grandi novità, se non che l’Atalanta abbassa ulteriormente il baricentro, cercando di colpire con gli ingressi del già citato Zapata e di Boga (per Pasalic).

Il Torino non sfonda fino al minuto 75: tiro da fuori di Miranchuk, Sportiello respinge, il più veloce sul tap-in è Sanabria, che mette la palla in porta e trova il pareggio. Ederson prova a suonare la carica per i suoi, poi viene rilevato da Muriel. Se le partite così sono decise da fiammate, questa porta la firma bruciante di Zapata. Il colombiano parte, vince il duello tutto di fisico con Schuurs e scaglia un destro potente alle spalle di Milinkovic-Savic: è l’88esimo e l’Atalanta si riporta avanti, redenzione per l’attaccante numero 91, fin qui fermo a quota uno in campionato e a digiuno da novembre.

I granata provano la carta Pellegri e il classico tutto per tutto, ma ancora una volta la Dea si impone con il cinismo. Grande prova di Zappacosta, motorino sulla fascia, e del subentrato Zapata: Schuurs ha retto prima contro Hojlund, poi contro Duvan per quasi tutta partita, ma ha dovuto cedere allo strapotere di un attaccante che nella giusta condizione può dare tanto. Ed è quello che verrà richiesto a tutta la squadra, che entra nell’ultimo mese di campionato con la sfida infrasettimanale di mercoledì 3: ospite lo Spezia a caccia di punti salvezza, ma è vietato distrarsi, perché è ora che ci si decide tutto.

atalanta torino - La Voce delle Valli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime Notizie

X
X
linkcross