Ad agosto, nella località di Averara, inizierà il progetto “muri a secco”. Tra il 12 e il 18 di quello stesso mese, l’Associazione Castanicoltori Averara, in collaborazione con ITLA Italia, aprirà nuovamente le porte del territorio verso la riscoperta e il recupero dei numerosi muri a secco presenti in loco. Per info e iscrizioni contattare il numero 333.3072758 – 338.1684587 o scrivere a info@castanicoltoriaverara.it
Alfio Domenghini, membro dell’associazione dichiara: “Tramite il nostro corso, dal 2020 ad oggi, abbiamo recuperato oltre 50 metri di muro a secco alto tra i 160 e i 170 cm”. La costruzione del muro a secco, promossa dall’associazione e svolta in collaborazione con la Cooperativa “Giovani Orme” di Corna Imagna (i primi a promuovere questa attività – dove si sta volgendo l’annuale corso), ha molteplici obiettivi, primo fra tutti quello della salvaguardia concreta e tangibile del territorio di Averara.
Domenghini aggiunge inoltre: “Un’altro importante traguardo che cerchiamo di raggiungere, tramite i nostri corsi, è quello di creare un senso di comunità”. Su suggerimento dei più giovani membri dell’associazione da quest’anno, di fatti, verrà introdotta una novità: le ore pratiche trascorse in cantiere, fino alla scorsa edizione otto per giorno, verranno diminuite, così che i gruppi dei partecipanti e degli insegnanti potranno vivere in convivialità un maggior numero di momenti.
I corsi sono strutturati sulla base di una formula ad accesso libero e non è richiesto a chi vi parteciperà di possedere una conoscenza base in ambito edile. L’associazione Castanicoltori Averara insieme anche ad ITLA Italia, fin dalla prima edizione del 2020, ha infatti prediletto alle tante chiacchiere speculative un approccio che fosse pratico e dinamico. La giornata tipo di coloro che sceglieranno di partecipare sarà quindi vissuta all’aria aperta, sul campo, con la presenza aggiuntiva di Tommaso Saggiorato, mastro artigiano di ITLA Italia la cui occupazione riguarda proprio le pietre a secco e Simone Lorandi, formatore anch’egli della medesima azienda.
“Spesso in cantiere – ci dice Domenghini – È fondamentale che tra partecipanti ci si aiuti.” Ci spiega infatti che la costruzione di un muro a secco, poiché quest’ultimo non può fare affidamento sulla tenuta del cemento, è qualcosa che richiede pazienza, conoscenza e predisposizione all’ascolto. Senza la collaborazione di questi elementi, come anche di quella tra le persone, il muro non starebbe in piedi. È proprio in funzione quindi del fatto che l’esperienza positiva debba essere messa al primo posto, che al termine del corso non viene rilasciato un attestato cartaceo di partecipazione o di merito. “Ridurrebbe l’esperienza emozionale legata alla partecipazione ad un insignificante gratificazione momentanea – spiega Domenghini, aggiungendo in ultimo: “Per di più, un corso di qualche giorno non può essere ritenuto sufficiente per una completa formazione nell’ambito della costruzione di muri a secco.”
Durante la scorsa edizione, tra giugno e settembre 2023, è stata registrata la presenza di circa cinquanta persone. Un numero considerevole che ha raggiunto cifra tonda con il passare degli anni e il costruirsi di un ambiente sicuro, all’interno del quale sono posti attenzione e riguardo nei confronti dei giovani, del rispetto reciproco tra natura e individuo e delle tradizioni che Averara, paese intonso, conserva ancora con orgoglio.