Si è spento a 76 anni Giuseppe Rota: era ricoverato da otto giorni al Policlinico San Pietro, dopo aver contratto il Covid-19. “Bepi”, così era conosciuto da tutti, era un “gigante buono” riservato e mite, fiero alpino ed imprenditore agricolo, nonché parte attiva e grande innovatore per la sua comunità, che tanto amava: a lui si deve la costituzione dell'Antenna Europea del Romanico, di cui fu socio fondatore e membro autorevole del consiglio di Amministrazione. Ma non solo, negli anni '90 è stato consigliere e vicesindaco del suo paese, Almenno San Bartolomeo oltre che consigliere della Comunità montana Valle Imagna.
Fu socio fondatore del club Rotary Bergamo Ovest nel 1986, ricoprendo il ruolo di tesoriere per anni con un'interruzione nel 1994-1995, quando ne diventò il presidente. Nel club individuò con lungimiranza l'opportunità di influire costruttivamente nello sviluppo della zona, soprattutto economico e culturale. Come rotariano, ha collaborato – fra le altre cose – per la costituzione della sede della Croce Rossa di Pontida e promosso il telesoccorso con la clinica di Ponte San Pietro. Ma la sua lungimiranza non si fermò lì: nel 1975 ha fondato anche Radio Bergamo, una delle prime emittenti private d'Italia.
Laureato in Economia, era specializzato in agricoltura. Una passione trasmessa dal padre Gino nata fin da piccolo, quando fra campi, vigne e fattorie ha imparato a rispettare ed amare la Terra. Una passione che si è espressa nelle sue numerose attività, diventando per vent'anni presidente di Confagricoltura Bergamo e del Consorzio Agrario di Bergamo, membro del GAL Valle Imagna e Comunità Montana Valle Imagna e di Condifesa Bergamo. A tutto ciò, va aggiunta anche dal 2014 la presidenza della Federazione della proprietà fondiaria. Da agricoltore, un'altra grande passione di Bepi erano i vigneti e miglioramento qualitativo del vino. È stato, infatti, anche socio e precedente consigliere della Cantina Val San Martino di Pontida.
Appassionato di sport, Bepi era fiero di aver prestato il servizio militare come alpino. Era ricoverato da otto giorni al Policlinico San Pietro, dopo aver contratto il coronavirus. “Mi dispiaccio troppo che ho cercato di proteggere mamma e papà al massimo da questo virus ma si sono ammalati entrambi, ora sto curando mamma ma il ricordo di papà che se ne va in ambulanza senza nessuno mi logora dentro” sono le parole addolorate del figlio Pietro, che è presidente della Pro Loco di Almenno San Bartolomeo.
“Mi aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per tornare a casa e so che lo ha fatto da grande alpino quale era – prosegue Pietro – Mi auguro che più nessuno possa vivere tutto ciò. Papà era una persona speciale, amata si da noi ma da tutti, con i sacri valori ben presenti, lontano dai riflettori ha fatto tantissime cose importanti, amava la sua Almenno e la sua campagna, il suo vino. Teneva rapporti con tutti senza distinzione alcuna dalla persona con i gradi più alti alla persona più umile dando a tutti lo stessa attenzione e amore e questo lo porterò sempre nel cuore”.
Bepi lascia la moglie Anna, il figlio Pietro e la figlia Francesca con la sua famiglia. Lascia anche un grande vuoto nella comunità che amava e in cui Bepi ha lasciato un profondo segno, grazie al suo attivo impegno in numerosi ambiti. La salma sarà tumulata nella cappella del cimitero almennese.