Al lupo, al lupo! Ma per chi? La lettrice: “Allarmismo inutile, ci si può convivere”

"Al lupo, al lupo! Ma per chi?". Questo il titolo della lettera inviataci dalla lettrice Cristina Panzeri con riferimento alle dichiarazioni e alle azioni del consigliere regionale Giacomo Zamperini volte al contenimento dei lupi.
15 Febbraio 2024

“Al lupo, al lupo! Ma per chi?”. Questo il titolo della lettera inviataci dalla lettrice Cristina Panzeri con riferimento alle dichiarazioni e alle azioni del consigliere regionale Giacomo Zamperini volte al contenimento dei lupi.

“Il consigliere regionale – si legge nella missiva giunta in redazione – bolla come insufficienti le azioni che Regione Lombardia sta portando avanti, nel rispetto di una normativa regionale, nazionale ed europea, oltre che del buon senso, delle azioni di convivenza e di un aiuto concreto agli allevatori. Dichiara che i recinti elettrificati non funzionano, che l’indennizzo dei danni è insufficiente, che la situazione è critica e che l’unica soluzione percorribile è rimuovere i lupi dai territori montani, alimentando un allarmismo già di per se ingiustificato, ma che trova facile veicolo nella disinformazione.

Quanto sopra non risponde al vero: la corretta prevenzione riduce le predazioni del 95%. Lo sanno bene i tanti allevatori e pastori che a queste misure si affidano con serietà e che, salvo casi rarissimi, dato che il rischio zero non esiste in nessun aspetto economico e di vita, in questo modo portano avanti proficuamente la loro attività, i quali meritano anche più rispetto dei colleghi che fanno appello al facile piagnisteo.

Quanto alle consuetudini secolari che si intendono preservare è il caso di ricordare, che tra le stesse rientrano le buone pratiche di difesa e convivenza con i lupi, che i pastori non hanno mai perso in altri territori e che oggigiorno, grazie all’esperienza maturata e allo sviluppo tecnologico, sono ancora più efficaci di un tempo. Le criticità dei territori montani sono ben altre: l’esodo rurale, che Regione Lombardia ha già analizzato nella Missione Valutativa n.26/2020, trova ragione, anzitutto, nell’invecchiamento della popolazione e, per chi rimane, nella carenza dei servizi essenziali di cittadinanza (socio-sanitari, socio-assistenziali, scolastici, di connettività), nonché di attività che a fronte di fatica portano guadagni limitati.

Vi sono, tuttavia, giovani che stanno riscoprendo le attività montane, proprio per il sano rapporto con la Natura, ormai precluso nelle aree urbanizzate. La ricomparsa del lupo non incide minimamente sul problema, soprattutto nelle Alpi Lombarde, anche solo per due valutazioni concrete: una quantitativa, poiché le predazioni da lupi, su tutto il territorio nazionale, pesano meno dell’1% sulle perdite di bestiame; una temporale, dato che i lupi sono nuovamente presenti in un numero di branchi minimamente significativo solo negli ultimi 10 anni, ma lo spopolamento data da ormai da un secolo.

Si metta un freno, cortesemente, al cavalcare l’onda emozionale, scatenando ataviche quanto irrazionali paure a fini elettorali e si affrontino le reali necessità dei territori, in primis l’emergenza della sanità pubblica, dato che dell’eccellenza lombarda non è rimasto che un pallido ricordo. Una lettrice ed elettrice”

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Commenti:
  1. Bravissima! oltre alla sanità , nota davvero dolente in Lombardia , direi anche una maggiore attenzione alla messa in sicurezza dei fiumi e territori soggetti a smottamenti e pulizia dei fiumi dimenticata da tempo.
    Inoltre proporrei una maggiore azione contro chi scarica rifiuti con foto trappole e sanzioni pesantissime.

  2. Completamento d’accordo!
    Gli animali al pascolo devono essere recintati (con apposite recinzioni) con cani da pastori, e ovviamente il pastore o l’allevatore devono essere presenti (il vero pastore è presente non lascia gli animali al pascolo senza controllare).
    Smettela di fomentare, fate i giornalisti e non i fomentatori, altrimenti non se ne esce più. Basti vedere in Trentino con la caccia all’orso…
    La convivenza è possibile! Basta solo volerlo

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