All’interno delle attività proposte per sensibilizzare gli studenti verso il problema della sostenibilità è nata la collaborazione tra l’Istituto Superiore di San Pellegrino e l’Associazione MT 25. Il progetto che coinvolge le studentesse e gli studenti della classe 3H di Pasticceria, mira a far conoscere una delle realtà presenti sul nostro territorio e a rendere partecipi i ragazzi ad alcune delle iniziative anti spreco e di sostegno alle famiglie. E gli stessi studenti cucineranno biscotti – con materie prime recuperate dalla stessa MT25 – per 150 famiglie e li distribuiranno sabato 14 dicembre, come regalo di Santa Lucia.
“Normalmente quando parliamo di sostenibilità pensiamo a quella ambientale” dichiara Gaetano Caruso, uno dei fondatori dell’associazione e responsabile del progetto, “ma la sostenibilità ambientale è strettamente legata a quella economica che la condiziona pesantemente, e a quella sociale, che ne diventa conseguenza.” Caruso, medico ed esperto di igiene alimentare ha messo a disposizione dell’associazione le proprie competenze e la rete di relazioni consolidate in tanti anni di attività professionale. Nel primo momento di incontro con le ragazze e i ragazzi della 3H Pasticceria, il medico ha raccontato i motivi che hanno spinto un gruppo di amici a intraprendere questa avventura, svelando anche le origini pasticcere della propria famiglia.
L’iniziativa di creare una rete cittadina anti-spreco alimentare nasce a fine 2012 da alcuni volontari della Parrocchia Sacro Cuore di Bergamo, a seguito dell’esperienza dell’estate precedente di recupero di cibo in scadenza o non più commercializzabile, ma assolutamente atto al consumo, da un supermercato vicino, per distribuirlo a famiglie in difficoltà del quartiere. Voleva essere una risposta concreta allo scandalo del cibo che finisce in discarica, specie in un momento storico di difficoltà per tante famiglie.
“L’impegno è sicuramente superiore a quanto richiesto normalmente dalla classica raccolta/distribuzione di cibo a lunga scadenza, in parte proveniente dagli aiuti europei (AGEA). La data di scadenza spesso coincide con il giorno stesso del ritiro del prodotto, e ovviamente trattandosi anche di cibo da conservare in frigorifero, per non interrompere la catena del freddo, ci siamo attrezzati man mano. Col tempo abbiamo maturato alcune idee molto semplici – continua Caruso – L’eccedenza di cibo “fresco” ci sarà sempre, è gratis e ci rende indipendenti dagli aiuti europei; occorre agire “in rete” per valorizzare le poche risorse umane e di mezzi.”
Per questo nel 2016 nasce “Mt 25”. Oggi vengono aiutate più di 300 famiglie di oltre 20 nazionalità diverse. Sono famiglie in difficoltà economiche che faticano a raggiungere la terza/quarta settimana del mese. Garantire loro una spesa settimanale, con prodotti di valore superiore da un punto di vista nutrizionale ed economico di quanto lo sia il “classico” pacco alimentare (composto solitamente da pasta, riso, farina, zucchero, tonno, ecc.). Formaggi, salumi, pane, frutta, verdura, latte, yogurt sono i prodotti che più di frequente vengono distribuiti con la borsa della spesa, in quantità che tiene conto della composizione del nucleo familiare, della presenza di minori e dell’indicatore economico (ISEE, stato di disoccupazione, lettera di licenziamento), nel rispetto delle credenze religiose (niente derivati del maiale ai musulmani o di manzo agli induisti).
“La possibilità di avviare la rete si è concretizzata attraverso il programma Siti cibo del Banco Alimentare della Lombardia “Danilo Fossati“, con cui ci siamo convenzionati. – spiega il nostro – Nel tempo, il numero dei supermercati è aumentato e a questi si aggiungono un panificio cittadino e ritiri una tantum direttamente presso aziende o strutture logistiche nella bergamasca”. L’Italia per prima in Europa con la legge 155/2003 conosciuta come “Legge del Buon Samaritano” ha definito quali sono i rapporti e le responsabilità degli enti donatori e dei beneficiari. La cessione gratuita, consente alle Aziende il recupero dell’IVA dei prodotti donati, (riportati su bolle di accompagnamento), risparmiare sull’entità dei rifiuti e un ritorno di immagine.
Il problema della sostenibilità è particolarmente sentito dai ragazzi che parteciperanno, assieme ai loro coetanei di un’altra sezione di pasticceria, ad un Progetto Erasmus che si sta delineando in questi giorni e che tratta ancora dei problemi riguardanti l’economia circolare, il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale. “Il ritiro da supermercati fuori città e le crescenti quantità di cibo recuperato”, prosegue Gaetano, “hanno reso necessario l’utilizzo di un furgone refrigerato per rispettare le norme igienico-sanitarie di un corretto trasporto del cibo “ fresco”. Il ritiro dai supermercati avviene in giorni e orari concordati, dal ritiro giornaliero a quello bi- o tri-settimanale, come pure la consegna nei centri di distribuzione a noi collegati, a seconda delle risorse umane di ciascuno. Aver unificato il ritiro, oltre all’evidente risparmio economico sulle spese di trasporto, ha consentito di diversificare la tipologia dei prodotti consegnati, che variano per quantità e qualità da un supermercato all’altro e in modo spesso imprevedibile.
Grazie alla rete è possibile smaltirlo in poco tempo in modo che non vada perduto, magari facendo anche una distribuzione straordinaria. Questo implica un impegno, una pronta disponibilità e capacità di adattamento che la distribuzione del cibo a lunga conservazione non richiede. I risultati ottenuti sono lusinghieri. Complessivamente sono circa 150-170 famiglie, gran parte con più figli minori, a ricevere un aiuto alimentare settimanale. A fronte delle circa 36 tonnellate recuperate nel 2013, nel 2014 si sono raddoppiate, per un valore commerciale stimabile all’incirca di 300.000 euro. Oggi si raccoglie mediamente una tonnellata di alimenti al giorno del valore annuo di circa 1,2 milioni di euro; tutti distribuiti alle famiglie.
“I nostri obiettivi restano quelli di contrastare lo spreco alimentare, sostenere le famiglie in difficoltà, che ci ricambiano mettendo a disposizione il loro tempo per aiutare nella gestione del materiale e nelle distribuzioni giornaliere, e la riduzione drastica dei rifiuti, uno dei principali motivi di inquinamento ambientale e causa del cambiamento climatico”. “Francamente non pensavo che il problema della gestione degli alimenti che non possono più essere venduti avesse una dimensione così importante,” dice Aurora, studentessa di 3H, “1 tonnellata di cibo ancora in perfette condizioni potenzialmente trasformate in spazzatura sono una cosa inimmaginabile soprattutto se penso a quanta gente è in grosse difficoltà economiche e che non riesce a comprare da mangiare per la propria famiglia e i propri figli. Aderire a questo progetto mi rende più consapevole e mi fa sentire importante”.
Dopo l’incontro avvenuto presso l’Istituto di San Pellegrino, dagli studenti studenti è arrivata una proposta: preparare la Santa Lucia per i bambini delle famiglie del progetto MT25 e partecipare alla distribuzione che avverrà sabato 14 pomeriggio. “Sapere che oltre cinquanta famiglie tra quelle sostenute da questo progetto sono di origine Ucraina” interviene Kateryna, sedicenne Ucraina e in Italia da soli 2 anni, “mi rende ancora più interessata e motivata a rendermi attiva. Io ho vissuto gli orrori della guerra e i miei genitori sono entrambe militari, e conosco bene la realtà del non avere più nulla perché la guerra ti ha portato via tutto. Queste persone sono parte della mia storia e quei bambini hanno bisogno di sentire l’affetto intorno a loro, per questo voglio preparare per loro una Santa Lucia speciale”.
La prossima settimana, con generi alimentari raccolti da MT 25, verranno prodotti e confezionati, dai ragazzi delle due terze di pasticceria, biscotti per circa 150 famiglie che costituiranno una parte della Santa Lucia che verrà distribuita il pomeriggio di Sabato 14 dicembre dalle ragazze di 3H che si sono rese disponibili. “Vedere i ragazzi entusiasmarsi per un progetto ed entrare in laboratorio motivati è una grande soddisfazione per chi insegna” commenta Silvia Catanzaro, docente di pasticceria. “Speriamo che tutto questo li renda anche cittadini più inclusivi e rispettosi degli altri”.