Una notte da incubo per un piccolo gregge di pecore a Corna Imagna che nella notte fra il 20 e il 21 febbraio è stato sterminato da uno o più predatori non ancora completamente identificati. Il gregge, di proprietà di un allevatore locale, si trovava alla stalletta delle Paterne – sul versante orientale del villaggio di “San Simù” – raggiungibile in quindici minuti a piedi in un sentiero boscoso. La rete di protezione costituita da due recinti non è bastata a sventare il brutale attacco, divenendo invece una trappola per gli ovini, che non sono riusciti a fuggire. A denunciarlo con un post di Facebook è Antonio Carminati, il direttore del Centro Studi Valle Imagna.
Trovate senza vita sul terreno tre pecore bergamasche e l'imponente maschio di massese; tre pecore invece sono sopravvissute, ma con gravi ferite al collo e al muso. Tre capi sono spariti senza lasciare traccia, dispersi nonostante le ricerche dei giorni scorsi, ma quasi sicuramente condannate a morte. Miracolosamente scampati alla notte di terrore l'asina e due agnellini di venti giorni, uno dei quali rimasto senza mamma pecora.
Non è questo però il primo caso avvenuto in Valle Imagna: in totale quattro gli attacchi significativi, con danni equivalenti a greggi di pecore e ovini avvenuti negli ultimi sei mesi. Attacchi circoscritti al versante sinistro dell'Alta Valle Imagna, fra lo Zucco e il Colle di Poren, lungo la via che delimita la valle con la Val Taleggio e la Val Brembilla. Non è escluso che gli episodi siano superiori rispetto a quelli conosciuti, poiché pochi allevatori decidono di denunciare il fatto.
Il feroce predatore non è stato ancora identificato: si tratta con molta probabilità di un canide, un ibrido o forse un cane randagio inselvatichito dal bosco che ha attaccato con particolare violenza per soddisfare un bisogno di cibo. Gli esperti funzionari di Ats e Polizia Provinciale accorsi sul posto hanno escluso l'ipotesi che a compiere la strage possa essere stato un lupo. “È giunto il momento di andare a fondo della questione una volta per tutte, affrontando seriamente il problema delle predazioni di greggi da parte di animali di cui tuttora si ignora l'identità”, ha denunciato Antonio Carminati.
Una richiesta di aiuto che giunge alla luce dei limiti di risarcimento imposti da Regione Lombardia, che si circoscrive solo ad attacchi certificati e documentati di orsi, lupi e linci. Nessun risarcimento, quindi, per attacchi da canidi ibridi. Le istituzioni locali – Provincia, Regione, Comune, Ats e Carabinieri – sono stati informati dell'accaduto e si attende ora la messa in atto di attività di controllo e contenimento per questo fenomeno che sta generando un clima di terrore fra gli allevatori del territorio.